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Autore: Aelle Amazon    21/04/2012    6 recensioni
Non vi siete mai chiesti quando e come Grover e Juniper si siano conosciuti? Questa è la loro storia, dal mio personale punto di vista.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grover Underwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il satiro e la ninfa
Il satiro e la ninfa
 
Faceva molto caldo quel giorno. Grover fissava il cielo senza nuvole con un sorriso stampato in volto. Nonostante al Campo il tempo atmosferico seguisse regole diverse, era da tanto che non vedeva un azzurro così intenso.
Si mosse nella foresta senza paura, sapendo, sentendolo più che altro, che non c’erano mostri. Non nelle vicinanze, perlomeno.
Il Pugno di Zeus brillava sotto la luce del sole. Non si azzardò a toccarlo, ma immaginò che scottasse. Si inchinò, rivolgendo al Re dei Cieli un desiderio, pregando che lo esaudisse.
-Cos’hai desiderato?- chiese con curiosità una voce alle sue spalle. Era una voce dolce.
Si voltò, per niente allarmato, e notò una figura abbracciata ad un albero. Aveva un corpo sinuoso, con la pelle della stessa sfumatura della chioma dell’albero a cui si aggrappava. Un massa fluente di capelli biondi che le ricadevano attorno al viso gentile, sul quale risaltavano due occhi stupendi. Una ninfa.
Grover rimase incantato. Mai aveva visto qualcosa di più bello. Sebbene la lingua sembrasse incapace di articolare le parole, riuscì lo stesso a risponderle. –Il desiderio di tutti, credo-
La ninfa non capì. –Che cosa?- chiese di nuovo.
-La fine di questa guerra- mormorò piano.
Lei fece un passo in avanti, un timido sorriso ad incresparle le labbra. Pareva aver superato l’incertezza iniziale. Ma come sempre Grover commise un passo falso.
-Sei molto carina-
Il sorriso le si congelò sul nascere. Indietreggiò e si nascose dietro il tronco dell’albero, senza più farsi vedere, se non fosse per una spalla che tremava visibilmente.
Grover si rese conto dell’errore solo in quel momento. I satiri non avevano una buona fama tra le ninfe.
-Ehi, non voglio farti del male!- disse al vuoto, perché lei non si mostrò.
Sospirò. Si sedette per terra e prese a raccontare all’aria la sua storia: della sua vita al Campo, di come fosse diventato un custode, di come avesse portato Percy sano e salvo fino a lì, dell’impresa sua, di Percy e di Annabeth, di come fossero entrati e anche usciti dall’oltretomba.
-E questo Percy è forte?- domandò la ninfa, spuntando da dietro il tronco.
Grover sorrise, porgendole la mano. –Fortissimo- le assicurò –Vuoi venire con me a conoscerlo?-
Lei fissò la sua mano con aria dubbiosa, poi la afferrò, lasciandosi cadere accanto a Grover. La timidezza era scomparsa.
-Come ti chiami?- gli chiese.
-Grover- rispose senza lasciarle la mano –Tu?-
-Juniper- ricambiò la sua stretta.
Lei sorrise e il piccolo mondo di Grover parve illuminarsi.
 
 
Note:
Ciao a tutti!
Mi sono sempre chiesta come Grover e Juniper si fossero conosciuti, visto che Riordan non accenna al riguardo. E così ecco questa one-shot.
Spero vi piaccia. E’ scritta un po’ di fretta –l’ho scritta a scuola- perciò perdonate gli errori. Scrivere piuttosto che ascoltare matematica potrebbe aver cambiato irrimediabilmente la mia grammatica.
Chiedo scusa a alla grande Soni. Ti avevo promesso una shot su Martha e George, ma invece è spuntata questa. Prometto che rimedio!
Bene, ho finito i miei deliri. Grazie in anticipo a chi si fermerà a leggere e a recensire!
Baci,
Aelle
  
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