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Autore: Claire Marie Blanchard    21/04/2012    4 recensioni
Se le sue amiche lo avessero scoperto, ci avrebbe perso la faccia. Proprio lei, poi…
Lei che aveva fatto una scommessa, lei che era stata male e che si era ripromessa di non soffrire più. Proprio lei si stava innamorando.

Shot spoiler sulla long-fic "Kiss the rain"...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessuna serie
- Questa storia fa parte della serie 'Kiss the rain'
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Disclaimer: i personaggi di Sailor Moon non mi appartengono. Tutti i diritti sono riservati a Naoko Takeuchi.


 
 
 
 
Note:
 
* = L'Anmitsu è un dessert giapponese composto da piccoli cubetti di gelatina agar, una gelatina bianca traslucida ottenuta dalle alghe rosse. L'agar è disciolta in acqua oppure nel succo di frutta. Viene servita in una ciotola assieme ad una marmellata dolce di fagioli azuki (chiamato anko, da cui deriva l'"an" di "anmitsu"]), piselli bolliti e frutta mista. Viene servito con a parte dello sciroppo dolce nero chiamato mitsu (da cui deriva il "mitsu" di anmitsu) che viene versato sulla gelatina prima di essere mangiato. (Fonte: Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Cucina_giapponese  )
 
** = frase tratta dai film “The Princess Diaries” e “The Princess Diaries 2 – Royal Engagement”, entrambi con Anne Hathaway e Julie Andrews. Non ho diritti nemmeno riguardo a questa.
 
 
 
 
 
Il coraggio non è la mancanza di paura
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il letto era comodo. E il suo tepore così piacevole da non poter resistere alla tentazione di rimanerci sdraiata per chissà quanto tempo.
Non riusciva a rialzarsi. E, poi, lei era famosa per essere pigra. Neanche i ghiri potevano batterla in fatto di sonno.
Nonostante facesse caldo – perché era estate – le piaceva stare tra le lenzuola. Per non parlare di quelle lenzuola.
 
Se le sue amiche lo avessero scoperto, ci avrebbe perso la faccia. Proprio lei, poi…
Lei che aveva fatto una scommessa, lei che era stata male e che si era ripromessa di non soffrire più. Proprio lei si stava innamorando.
Si stava innamorando e questo poteva essere un aspetto sia positivo che negativo.
Positivo, perché le mancava l’amore. E, forse, quello che stava vivendo con Lui stava a significare che anche lei aveva trovato l’Amore, quello con la A maiuscola, quello che le sue amiche, prima di lei, tanto decantavano. Negativo, perché avrebbe potuto soffrire ulteriormente.
 
Perché, con Lui, non smetteva di sorridere, di sentirsi bene… sentiva quella complicità e quell’armonia perdute.
Solo un piccolo difetto: la sua paura.
La sua paura di amare, la sua paura di non essere amata per quello che era – piuttosto che per quello che faceva.
La sua paura di non meritare niente di tutto ciò. La sua paura di poterlo deludere – perché, per quanto Lui volesse negarlo anche a se stesso, il rischio che finisse tutto e presto c’era.
 
 
Non immaginava che Lui potesse essere così preso da lei.
Tutte quelle piccole attenzioni: quelle telefonate nel cuore della notte solo per sentire la sua voce… il suo scriverle solo per sapere se fosse tutto ok, se avesse bisogno di lui – perché Lui sarebbe stato anche capace di rapirla mentre lavorava: prenderla e portarla lontano, per staccare la spina, anche se per solo un weekend.
 
 
Si chiedeva spesso che fine avrebbero fatto loro due.
Si chiedeva, ogni tanto, se ci potesse essere un futuro per loro due.
A volte, si domandava se tutto ciò potesse essere reale, o se stesse semplicemente sognando.
 
Non avrebbe mai passato la notte con Lui, se glielo avessero chiesto qualche mese prima.
Non avrebbe mai pensato di stare con Lui, se qualcuno non le avesse fatto notare l’interesse che lui aveva mostrato – e anche molto esplicitamente.
Non avrebbe mai immaginato di potergli dare una possibilità.
Ma se non l’avesse fatto, probabilmente se ne sarebbe pentita in un secondo momento… e anche amaramente.
 
 
I raggi di sole che le tende filtravano generose le avevano regalato un piacevolissimo risveglio. Aveva teso il braccio nella parte in cui dormiva lui, non trovandoci, però, ciò che cercava realmente.
Pensò che si fosse alzato prima di lei e che fosse già tornato a lavoro.
Si sedette sul letto, coprendosi il corpo nudo con il lenzuolo blu notte, e guardando il lato – ormai vuoto – dove aveva dormito Lui, dove dormiva sempre Lui.
Quando doveva proprio scappare, le lasciava sempre un biglietto. E ogni biglietto comprendeva sempre una frase piena d’amore. Amore per lei, solo per lei.
E lei, puntualmente, sorrideva. Sorrideva, lei, per tutto il giorno, tutte le volte che accadeva.
 
 
Sentì la porta color panna della camera da letto aprirsi lentamente, capendo subito chi stesse abbassando quella maniglia in ottone.
Scorse, dopo poco, il viso di lui che, vedendola, sorrise contagiando anche lei.
Dopo che Lui entrò lentamente, poco alla volta, lei notò il vassoio che aveva in mano.
Le stava portando la colazione a letto.
Era vestito… più o meno. I pantaloni li aveva addosso, con tanto di cintura, ma la camicia non era stata abbottonata, mostrando i suoi addominali scolpiti e la tonicità – non eccessiva – dei suoi pettorali.
 
 
Il ragazzo che, in quel periodo, più la confondeva le si avvicinò, sedendosi sul bordo del letto, dal lato dove sei era posizionata.
 
‹‹ Buon giorno, Bella Addormentata. ››, le disse baciandola dolcemente sulle labbra.
‹‹ Buon giorno a te. ››, gli rispose lei dopo aver ricambiato il bacio.
‹‹ Dormito bene? ››
Lo guardò sorridendo e rispondendogli annuendo ‹‹ Sì. Vedo che hai svuotato la dispensa… grazie. È un gesto molto dolce. ››
‹‹ È un piacere... e poi, ti conosco: ti piace mangiare più cibi e di culture diverse… vediamo un po’, abbiamo: croissant alla marmellata… ››
‹‹ Che gusto è la marmellata? ››, tipico di lei essere curiosa come una bambina.
‹‹ Lo scoprirai mangiando… ››, fu la risposta che ricevette, accompagnata da un occhiolino.
‹‹ Dicevo: croissant alla marmellata appena sfornato dalla pasticceria qui sotto, spremuta di arancia, caffè espresso come piace a te, uova strapazzate, toast imburrato e per finire un Anmitsu* decisamente invitante. ››
Dopo aver sentito la lista dei cibi che Lui le offriva per colazione, rise piano e sorridendo gli rispose ‹‹ Tu, così, mi vizi. ››
‹‹ E, allora, lasciati viziare... ››
 
Era una tentazione alla quale lei voleva cedere… ma se avesse ceduto, e lui l’avesse fatta stare male?
Lo guardava indecisa… come se non sapesse cosa fare. E lui, questo, lo capì subito. Fu per questo che cercò di spronarla a mangiare.
 
‹‹ Sai, penso proprio che questo croissant lo mangerò io… ›› disse provocandola e fingendo di allungare la mano sinistra verso il dolce.
‹‹ Tu dici? Io penso che finirà nella mia di pancia. ››, gli rispose lei anticipandolo. Afferrò il croissant e fece per morderlo, ma si bloccò.
‹‹ Aspetta. Non mi hai detto che marmellata c’è dentro. Dai… ›› e assunse il classico sguardo da cucciolo abbandonato che lo faceva sempre cedere, guardandolo con i suoi occhi azzurri nel modo più innocente che conoscesse – finto innocente, ovviamente.
‹‹ Eh, no. Stavolta non ci casco… ››, fu la risposta di Lui. ‹‹ Stavolta devi fidarti di me. Perché… tu ti fidi di me? ››
 
Esatto. Lei si fidava di Lui? Lei era disposta a dargli un pizzico di fiducia? Quel pizzico che ogni coppia necessita per costruire qualcosa insieme?
Lui la meritava. Perché Lui la amava.
E, allora, perché non gli rispondeva? Perché non riusciva a dirgli di sì?
Si ricordò che, una volta, in un film, la protagonista pensava alle parole di suo padre “Il coraggio non è la mancanza di paura, ma è la consapevolezza che esista qualcosa di più importante della paura stessa.”**
Chi non risica non rosica.
Tentar non nuoce.
 
Lei che, con i proverbi, ci aveva sempre fatto a cazzotti… per una volta, le sembrò di averci azzeccato.
 
‹‹ Minako? ››
 
Giusto. Lui aspettava una sua risposta. Era giusto che la ottenesse.
 
‹‹ Sì, Kunzite. Mi fido di te. ››
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I miei pensieri:
 
Ben ritrovati!
So che sono un’autrice pessima, non c’è bisogno che me lo ricordiate. Perché???
Perché non aggiorno la storia madre di questa shot, “Kiss the rain” dallo scorso febbraio per motivi miei personali (mi sto occupando di un progetto molto importante nella vita reale) e di studio (ho dato due esami – due bellissimi 27 – e ne ho uno tra due settimane xD ).
Mi dispiace se dovrete attendere ancora, ma purtroppo la mia vita reale viene prima. :(
 
Credevate fossero Usagi e Mamoru, eh? ;) e invece no! :P vi ho colto di sorpresa! :P
Comunque… questi sono la Minako e il Kunzite di “Kiss the rain”, se non l’aveste ancora capito. ;)
Vi piacciono? Vi fanno schifo? Ditemi voi… io sono qui apposta! :D
 
Bene, vi lascio ora. Torno dal mio libro di Geografia Umana. ç__ç
 
Un bacione.
Alla prossima! ;)
 
La vostra Manu! ;)
 
 
 
 
 
 
 
 
P.s. vi ricordo la mia pagina autore su Facebook: *La stanza di Manu* , a presto! ;)
   
 
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