Venti minuti
Venti minuti di semplice poesia
dopo la strisciante ora poc’avante,
sono schegge di specchio e di brillante
in un fiume dalla limacciosa scia.
Cinque le hanno prese dei bambini
e quindi non vediamo il lor riflesso;
altri tre son sparite proprio adesso,
con il fresco colore di acque e pini.
Il nono invece brilla di magia:
il decimo dice che è meravigliosa,
poi che conserva ricordi nel presente
(è infatti questa la briciola seguente);
quattro son virtù, e ognuna ben graziosa:
riso, disegno, creazione e gelosia.
Cinque ancor, per cortesia:
tre sono alte stelle, una è il fondo mare;
l’ultima è la fine, o così pare,
che, ormai rimasta sola, se ne va via.
Ed ecco il mio primo sonetto
caudato! Applauso, per favore! :D
Poesia scritta ieri, negli ultimi
venti minuti di Storia dell’arte (questi sono momenti di profondo Fuck yeah
xD). Insomma, mentre la spiegazione su Michelangelo andava avanti ho guardato
l’ora, mi sono accorto che mancavano venti minuti e mi sono sfidato a scrivere
un sonetto in questo tempo… L’idea è che ogni minuto stia a significare
qualcosa, tranne i primi cinque, che li ho passati a pasticciare su un foglio
prima di cominciare effettivamente a scrivere, e che quindi non contano xD
Okay, lo ammetto. Arrivato a casa
l’ho modificata un po’ per aggiustarla, ma per la maggior parte è proprio
quella scritta in classe :)
Spero che vi sia piaciuta! Alla
fine è solo un gioco che ho fatto con me stesso e non vuol dire nulla di che,
ma chissà che a qualcuno non venga voglia di recensirla lo stesso ;)
Peace and Love!