Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ohrobot_    22/04/2012    0 recensioni
lei meghan alyce white,oppure meg,una ragazza di 16 anni,apparentemente come tutte le altre. lui justin bieber,justin drew bieber,un ragazzo di fama mondiale di soli 18 anni. questa storia mostra come una semplice ragazza dalla vita difficile riesca a superare le proprie paure grazie ad un ragazzo che le salverà la vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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una luce accecante,che proviene dalla finestra,mi illumina il viso. 

era l'alba di un nuovo giorno,un giorno come tutti gli altri,per meghan white,che ormai era già stanca della routine quotidiana che ogni giorno doveva affrontare.

 in cucina c'è mia madre intenta a mettere in tavola le sue frittelle con tanto di succo d'acero e mickey seduto sul suo seggiolone variopinto a far sfrecciare le macchinine su e giù. 

accendo la tv,anche se già so che non ci sarà niente di importante,dato che la mia televisione prende solo 10 canali,bella merda.

mia mamma insiste per guardare il tg,io non esito. 

"ha soli 18 anni,è una star di fama mondiale,un ragazzo che ha tutto quello che tutti i ragazzi della sua età vorrebbero avere,justin bieber,grazie al suo cd,ha deciso di venirci a trovare nella nostra casa discografica per incidere la sua ultima canzone dell'album. resterà qua per un mese circa,fan scatenate stanno già programmando di tutto per incontrarlo,la fortunata potresti essere tu". 

sputo nel piatto tutto ciò che fino a quel momento avevo tenuto dentro la bocca,e mia madre mi guarda con una faccia stupita come dire "fanno proprio schifo le mie frittelle?"

ma lei non sapeva che quel ragazzo di cui ne avevano parlato alla tv neanche un secondo fa,era la mia fottuta vita. lui era in camera mia sotto forma di poster,era nel mio letto sotto forma di coperta,era nel mio cuore,sotto forma di sogno. 

mickey fa cadere la ciotola per terra e mamma urla come se avesse ammazzato il gatto. 

mi alzo da tavola,prendo lo zaino,e me ne vado. 

il mio fratellino è l'unica cosa bella che la vita mi poteva regalare,se avessi dovuto vivere sola con mia madre a questo punto sarei già andata di volontà mia in un collegio.

 vi chiederete dov'è mio padre,semplice da dire,lassù. se n'è andato tre anni fa,quando io avevo tredici anni e mickey era ancora dentro la pancia di mia madre. un incidente in autostrada,lui,un' altra macchina,va fuori strada. 

da quel giorno la mia vita è cambiata. sorridevo solo di notte,quando lo sognavo,e lo faccio tutt'ora. 

mi mancava girare l'angolo e sarei arrivata a scuola,quella specie di inferno per minorenni dove non hai la libertà neanche di andare al cesso senza chiedere il permesso. 

entro e nel corridoio non c'è nessuno,probabilmente sarò arrivata tardi. irrompo in classe senza bussare. 

il professor Mitchell McDougas era seduto alla cattedra,con quella sua barba bianca che lo faceva sembrare un vecchietto ultra centenario.

M: signorina White,è sempre un piacere averla in classe,ma non sarebbe male se qualche volta riuscisse ad arrivare puntuale.

 annuisco e mi siedo,nel banco infondo alla classe. c'era un brusio fastidioso in quella stanza,gente che parlava con il proprio compagno di banco,chi rideva,il professore che tentava di far star zitti tutti,e poi c'ero io,laggiù,da sola come un'emarginata sociale. infondo,lo ero davvero,e sapete perchè? tutti avevano una migliore amica,io no. tutti avevano un ragazzo che frequentavano,io no. tutti avevano una famiglia stabile,un padre che li portava a scuola,io no. 

c'era solo mickey,e lui,il mio idolo. 

suona l'intervallo. probabilmente la scuola era già stata avvisata dell'arrivo di justin bieber,dato che in fondo al corridoio c'era un gruppo di oche che ripetevano in continuazione "oh mio dio,oh mio dio". 

io non ero brava a mostrare le mie emozioni,ma dentro di me c'erano mille farfalle e incroci di velociraptor che svolazzavano nel mio stomaco,il sangue che pulsava il triplo di quanto avrebbe dovuto fare,solo all'idea che sarebbe venuto quà,solo all'idea che sarei riuscita a vederlo,forse. 

sarebbe arrivato l'indomani,e l'unico modo per far passare veloce la giornata sarebbe stato dormire,quindi finita la scuola,tornai a casa e mi buttai a peso morto nel letto,senza mangiare. in casa non c'era nessuno,io mi addormentai dopo aver fantasticato un po. mi risvegliai alle nove di sera. 

la casa era ancora deserta,quindi chiamai mia madre al cellulare. "siamo a mangiare dalla nonna,torniamo tardi perchè devo aiutarla a sistemare la taverna per il compleanno di mickey" tempismo perfetto,grazie di avermi avvisata. accenno un "ok" e riattacco buttando il telefono sul divano spaventando il gatto. 

il frigo era vuoto,c'era solo delle sardine in scatoletta e dell'insalata. sarebbe stata la mia cena. 

ritorno nella mia camera buia,accendo la luce opaca della mia minuscola lampada da comodino,e mi distendo sul letto. prendo l'ipod in mano e mi infilo le cuffie,premo il tasto play.

 BENVENUTA IN UN NUOVO MONDO.

 la sua voce risuona nelle mie orecchie,onde sonore entrano dentro di me e vanno dritte al cuore,non escono più da lì. tra quelle melodie mi addormento,e al mio risveglio il sole è già alto nel cielo. 

è domenica,il giorno era arrivato. 

OGGI,QUEL RAGAZZO CHE PER TANTO TEMPO AVEVO SOGNATO,SAREBBE VENUTO NEL POSTO IN CUI VIVO,O ALMENO,VICINO.

 

forse proprio questo giorno iniziato così,con le cuffie dell'ipod ancora nelle orecchie,sarebbe diventato il più bello della mia vita.

  
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