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Autore: VirginBloodyMary    22/04/2012    2 recensioni
Grecia e Italia del Sud, due terre gemelle legate da un malinconico amore indissolubile... In una notte d'estate si incontrano di nuovo, unendosi in un bacio dolce quanto la luna... |||| il sottofondo più bello, per questa notte stellata :) http://www.youtube.com/watch?v=IFiiSEuwB0U&feature=related
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grecia/Heracles Karpusi, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terra rossa, terra di Sud... Terra dove il sole danza più caldo che mai tra le chiome degli ulivi, sole che scalda, sole che brucia sulle spalle, sole che prosciuga la terra spaccandola in zolle... Le cicale cantavano senza fermarsi mai, e il vento spirava tra gli ulivi ricordando il rumore del mare durante il giorno... La notte, invece, era magica: le civette sorvolavano i cieli stellati e il vento, ancora caldo, riecheggiava tra le fronde argentee, nel silenzio.
Romano era lì, sdraiato sulla sua amata terra ancora calda, osservando un falò che schioccava dolcemente. 
Sentì dei passi in lontananza, e si arrestò subito. Lì, nell'oscurità, chi poteva passeggiare? Nel cielo volò una civetta dalle ali spiegate mentre lui cercava di guardare all'orizzonte se vi era qualcuno.
Romano si sentiva solo in quella splendida notte d'agosto inoltrato. Una lacrima scese sulla sua guancia, correndo fin sul suo mento per spegnersi sulla sua mano, poi fu rincorsa da un'altra, e da un'altra ancora, finchè il suo viso non divenne umido di nostalgia. Nostalgia di qualcosa che egli sentiva d'aver posseduto, ma che irrimediabilmente era perso.
I suoi singulti spezzavano la tacita notte dove un grillo intonava il suo richiamo d'amore, finchè non si addormentò, abbandonandosi al pianto. 
Sognò un abbraccio, sognò un bacio, sognò una carezza, mentre lui stava piangendo... Sognò che quei passi erano in realtà quelli del suo innamorato che tornava nella sua terra per continuare ad amarlo... E quel sogno era così vero, così intenso e così dolce, che sognò di sentire il calore delle sue mani, e il suo profumo, e la sua dolce voce.
 
''Tien glicea tusi nifta ti en òria
cìevò plonno pensèonta 'ss'esena*''
 
canticchiò, in quella lingua che lo univa al suo innamorato, in quella lingua quasi sconosciuta, così antica, così piena di energia, la stessa che si liberava quando, accompagnato dal suono del suo tamburello, ballava senza pensieri la sua Pizzica...
Era il suo abbraccio, era il suo profumo, erano le sue labbra quelle che lo baciarono. Pareva un sogno, un sogno nella notte, nella notte più bella che lui poteva mai immaginare. Fu un bacio così intenso, carico di ricordi che sembrava avere il sapore del Mediterraneo. Lui era lì, non poteva perdersi nella sua amata terra, che pareva gemella a quella del suo amore tanto da poterle confondere, come quel dialetto, come il Griko. Lui era lì, anche lui nostalgico poichè parte del suo cuore l'ha dimenticato, tempo fa, proprio tra gli ulivi dell'Italia del Sud. Come una moneta inossidabile, persa ma indistruttibile.
Aprì gli occhi, specchiandosi nel riflesso verde dello sguardo greco da lui amato.
 
'' Kalinifta, agapi mou** '' disse Romano al suo Heracles
''καληνύχτα, αγάπη μου***'' rispose Heracles, baciandolo ancora. 
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* ''Come è dolce questa notte, com'è bella... e io non dormo pensando a te'' (dal Griko)
** Buonanotte, amore mio (dal Griko)
*** Kalinikta, agapi mou : Buonanotte amore mio (dal Greco)

 
  
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