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Autore: martamatta    22/04/2012    10 recensioni
Con te al mio fianco mi sentivo forte. Ma adesso sono qui in piedi ad una tomba vuota, su cui c’è inciso il tuo nome. Vorrei confessarti una cosa, una cosa che avrei giurato a me stesso che ti avrei detto personalmente
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo la mano premuta sulla tua ferita, il sangue invade il tavolino dove ti avevamo disteso. Il tuo respiro si faceva più lento e il mio cuore veniva stretto in una morsa.
Era la seconda volta che ti vedevo in quelle condizioni e mi ripetevo “forza ragazzo! So che ce la farai! Devi farcela!”, ma poi mi sussurrai  “Makarov….conosce….Yuri!”. Rimasi paralizzato a quelle parole, ma non per ciò che mi avevi detto, ma per il fatto che erano le tue ultime parole. Ti sei spento tra le mie braccia, coperto di sangue. Sei morto come un soldato.
Con te al mio fianco mi sentivo forte. Ma adesso sono qui in piedi ad una tomba vuota, su cui c’è inciso il tuo nome. Vorrei confessarti una cosa, una cosa che avrei giurato a me stesso che ti avrei detto personalmente. Ma non ci sono mai riuscito. Ogni volta che trovavo l’occasione mi bloccavo di fronte hai tuoi occhi azzurri. Quegli occhi uguali a quelli di tua madre.
Si ragazzo hai indovinato, conobbi tua madre quando ero ancora una recluta, circa vent’anni. Lei era la responsabile del campo militare e essendo uno dei migliori del campo, passammo molto tempo insieme, era la più bella donna che abbia mai visto in vita mia. I nostri destini si unirono in una fredda notte alla vigilia della mia partenza con i servizi speciali. Da quell’unione nascesti tu. Ma tua madre non lo più rivista ne risentita da quella volta.
Così passarono gli anni e una recluta con lo stesso cognome di tua madre mi si presentò davanti un giorno.
All’inizio risi, pensando che fosse solo una coincidenza il fatto del tuo cognome. E quella risata lo fata ricadere sul tuo nome “Soap”, quel nome mi martellava la testa e pensavo che fosse legato a tua madre. Ma cercai di ignorare questi pensieri  dicendo a me stesso che era solo una coincidenza. Ma il tempo passato nel Gulag lontano da te mi ha fatto rivivere dei ricordi che credevo sepolti da tempo.
Era l’ultima notte insieme a tua madre e lei mi chiese “Se un giorno avessi un figlio…che nome gli daresti?” io rimasi sbalordito da quella domanda, ma poi risposi “non so…gli darei un nome che non sia comune! Magari tipo quei nomi in codice che usiamo noi militari. Tipo come Soap mi è sempre piaciuto questo nome, può sembrare strano ma mi piace!” lei aveva annuito dolcemente e aveva accarezzato delicatamente la pancia. Capisco solo adesso il significato di quel gesto.
Tuttavia ero molto ostinato, non volevo accettare il fatto che avessi un figlio che era, di carattere, del tutto identico a me. Ma la conferma dei miei dubbi arrivò in uno di quei giorni in cui eri gravemente ferito.
Nikolai era appena tornato con una scorta di medicinali e armi insieme ad una lettera, indirizzata a me. Mi disse che gliela diede una donna molto bella che aveva all’incirca la mia stessa età. Tua madre aveva saputo tutto, ti voleva un mondo di bene e per questo ti teneva d’occhio, quando ha saputo che eri con me scrisse una lettera. Una lettera che non trovava il coraggio di spedirmi, ma quando seppe che il suo più grande tesoro era in bilico tra la vita e la morte me la mandò.
La rilessi un centinaio di volte, i miei sospetti erano fondati. Sono stato al tuo fianco finché non sei guarito e tramite il tuo viso riconobbi la fisionomia di  tua madre mischiata alla mia. Vedendoti in quel modo  piansi senza versare lacrime, volevo proteggere mio figlio, stargli accanto ma avevo fallito.
E quando sei morto tra le mie braccia, il mondo mi è caduto addosso, che avrei detto a tua madre? Che nella lettera mi aveva pregato di proteggerti! Alla fine l’uomo che ti ha ucciso è morto pagando per ciò che ha fatto. E per ora la guerra è finita, ma è solo una pausa. Da ciò che ho imparato nella vita è che l’uomo non è fatto per la pace, il silenzio e la quiete lo spaventano.
Quindi Soap ti prometto che starò vicino a tua madre, non la lascerò di nuovo sola. Ma quando la guerra spaccherà di nuovo in due il mondo, io scenderò in prima linea. La combatterò per te, in modo che a nessun padre venga strappato il proprio figlio.
Mi senti Soap? Spero che tu abbia sentito davvero la mia confessione e quando tornerò qui, un giorno, starò accanto a tua madre. Forse è tardi per dirtelo….ti voglio bene figlio mio! E sei la cosa più preziosa che il mondo potesse darmi.


Nota dell'autrice:
questa one shot mi è venuta in mente mentre assistevo alla morte del caro Soap (T_T mi mancherà quel ragazzo!)
e diciamo che... chi lo sa che non è vero che Price e il padre di Soap. Ma sono solo supposizioni quindi non siate troppo duri, infondo è solo una fan fiction.
Grazie per averla letta e sapete pensavo di scrivere un fan fiction vera e propria su COD ma sono molto impegnata quindi vedrò perchè la storia c'è lo devo solo scriverla.
baci, martamatta 
  
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