22/04/2012
0 recensioniFrancis guardò Arthur, il quale, fortunatamente, non lo ricambiò, perché intento a scrivere freneticamente. Lo sguardo di Francis era carico di amore, ma soprattutto... di passione. Guardò la camera più piccola della casa di Inghilterra: tutto in legno. Non c'era una cosa che fosse fatta d'altro materiale. Il Francese sospirò, un sospiro appena percettibile. Si appoggiò al muro, immediatamente accanto ad Arthur. Voleva stare il più vicino possibile a lui.
-Shut up, stupid frog!- Esclamò Arthur, con una punta d'amarezza nella voce, tipica di quando parlava col Francese.
Quest'ultimo si mosse appena; guardò Arthur con sguardo sbieco, interrogativo e, dopo aver pensato bene a cosa dire, disse:
-Ma io... Non ho detto niente. Cominci a perdere colpi, Arthur?- L'Inglese, chino sulla propria scrivania di legno d'acero (direttamente dal Canada), intento a compilare chissà cosa, si alzò di scatto e sbottò. -W-what? Taci! Sei tu quello vecchio qui!- Francis fece un altro sospiro, 'sta volta abbastanza rumoroso per guadagnarsi un'occhiataccia da parte di. Arthur. -Piuttosto, cosa stai scrivendo?- Chiese incuriosito il Francese, cercando di sbirciare sulla scrivania.
-Non credo siano affari che ti riguardino.-
-Ah sì? E come mai? Non posso forse leggere?- Fece per prendere il foglio, ma Inghilterra lo precedette e se lo strinse al petto.
-Oh bien, quindi sono affari privati, oui?-
-Non devo certo dar spiegazioni a te!- Era ufficiale: Arthur era veramente irritato dalle reazioni di Francia. -E poi, cosa ci fai a casa mia, rana?!- Aggiunse, alzando parecchio il tono di voce.
-Oh là là, ero venuto a salutarti, ma se proprio non ti va...- Rispose, con un tono di voce alquanto sospettoso. L'Inglese inarcò un sopracciglio, per poi spingere via Francia verso la porta.
-È ovvio che non mi va.-
-Ok, allora ciao Arthur.- Si avviò, verso il cancello d'entrata -in quel caso, anche d'uscita-, e vide, con suo grande stupore, che Inghilterra non aveva chiuso la porta, a suo grandissimo vantaggio. Francis corse. Corse verso la soglia dove stava Arthur, come non aveva mai corso in vita sua. Riuscì a far cadere a terra l'inglese, e gli chiuse la porta in faccia mentre imprecava. Grandioso, poteva finalmente vedere quello che stava scrivendo, e rovistare nelle sue cose private e, magari anche nella... Biancheria intima. Si avviò verso la stanza: sullo scrittoio erano posate una lettera, una piuma e un calamaio. Incredibile, Arthur scriveva ancora con le piume. -Arretrato.- Sussurrò Francia ridendo, divertito dalle imprecazioni di Arthur. Si avvicinò allo scrittoio e si sedette: Una lettera. Una lettera d'auguri. Una lettera d'auguri per Alfred. Quello stupido mangia hamburger.
Dear Alfred, Anzitutto volevo augurarti buon compleanno. Happy birthday! In secondo luogo, mi andava di
Una voce squillante, conosciuta, fin troppo irritante proveniva dall'ingresso.era quella di Alfred, merda. Francis rimise la lettera al suo posto, dopodiché scappò in cucina, facendo finta di rovistare tra gli sportelli. Poco dopo, l'Americano era in cucina a fissare Francia, con uno sguardo del tutto interrogativo.-Dov'è Inghilterra?- Oh, allora Arthur non doveva essere nemmeno fuori, ecco perché le urla erano cessate. Francia era là, da solo, con America, senza poter leggere quella dannata lettera. La giornata iniziava bene.
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Spazio autrice u,u Piiiccolo spazio XD Prossimo capitolo: Arthur da Giappone °0° e qualcun altro xD Recensite!:) vi aspetto u.u Baci, Molly.^__^