Non sapevo cosa scrivere.
Non sapevo soprattutto perché scrivere.
Aveva senso? Mi sembrava tutto una gran presa in giro.
Lo screen-server? Anche quello mi stava prendendo in giro da ore.
Un po’ come il Jameson: non ero nemmeno ubriaco.
Guardavo ovunque tranne che al computer.
Pile di libri, fogli volanti che contenevano i miei appunti, le cuffie dell'ipod...

You always did like playing with dynamite. Just be careful it doesn’t blow up in your face.

Non appena posai gli occhi sulla copertina della graphic-novel di Derrick Storm, le parole di Sophia, o chiunque si fosse nascosta sotto questo nome,
erano riuscite a prevalere su tutti gli altri pensieri che si stavano accavallando nella mia testa.
Sorrisi, a mio malgrado. Eccome se la dinamite mi era esplosa in faccia!
Potevo vederla, Sophia.
Davanti a me, con le braccia incrociate, a crogiolarsi nell’esattezza delle sue previsioni.
Nei suoi occhi  la più deviata delle soddisfazioni.: Kate mi aveva mentito, ferito, umiliato.

She’s different.

Riempii il bicchiere mentre lo sguardo divertito della sua prima musa ancora non cessava.
Forse non ero cosi tanto lucido…avevo giurato di sentire la sua mano poggiarsi sulla mia spalla.

Is she? Or do you just think she is?