Maybe I love you...








Primo capitolo








 Era sempre la stessa storia ogni sabato : discoteca, alcol , sesso, coca e qualche volta eroina.
Ormai erano tre anni che andava avanti questa storia, prima, quando frequentava la scuola media, si limitava alle sigarette, ed occasionalmente alle canne , invece ora quelle giornate gli parvero irraggiungibili.
 
 
“ Dan, vuoi?” gli chiese il suo amico Stefano, porgendogli uno spinello.
Senza rispondergli Daniel, Dan per gli amici , lo prese senza fare complimenti.
“ Amico dovresti andarci piano” affermò Giovanni, un altro della compagnia,
“ fatti cazzi tuoi” replicò lui,
“ amico, non prendertela, era solamente un consiglio”
“ io non ne voglio, quindi tappati quella bocca se devi dire minchiate” e l’altro si zittì.
 
Dal divano, su cui era seduto il giovane, tutti si alzarono per andarsi a divertire con delle ragazze sulla pista da ballo, mentre egli rimase a guardargli privo di qualsiasi emozione.
 
Erano le tre di mattina, e malamente riusciva a reggersi in piedi , sembrava che tutto gli girasse intorno.
Per qualche miracolo fu in grado di giungere al suo appartamento, che in realtà non  era proprio suo ,anzi del fratello maggiore, ma siccome non era mai presente lo definiva di sua proprietà.
 
Prima di addormentarsi fece una doccia fredda, per cercare di risvegliarsi dalla sbornia .
Uscito dal bagno si guardò allo specchio e vide il suo riflesso : un ragazzo di diciassette anni senza alcuna aspirazione nella vita .
 
 
 
Il giorno seguente si alzò dal letto con la testa dolorante vedendo suo fratello poggiato sulla porta della sua stanza.
“ Mai una volta che ti trovi ….”
“ finiscila di fare la paternale quando non te ne frega un cazzo!”.
E senza dire altro andò in cucina a prepararsi la colazione : caffè amaro.
A  scuola era etichettato come il classico bulletto bello da far paura.


In effetti oggettivamente non era male , occhi celesti , capelli biondi e corpo slanciato con lievi tratti di muscolatura , in pratica il sogno di ogni ragazza .
Il  comportamento al contrario non era uno dei migliori : sempre in presidenza a causa delle minacce che rivolgeva ai sui coetanei in caso non gli obbedissero, sbattuto sempre fuori dalla classe, coinvolto nelle risse che si creavano a scuola , in sostanza era un caso senza speranza.

Oggi aveva il compito di letteratura greca, ma come suo solito non aveva speso neanche una decina di minuti sul libro, era inutile secondo lui recarsi in quell’edificio ,ascoltare cose inutili che poi nella vita reale non sarebbero state di nessun aiuto.
Concluse le cinque ore andò dal suo migliore amico , Stefano, per sapere della corsa che si sarebbe svolta alle dieci di sera. 






Daniel    Edoardo( il fratello)