- ciao- disse mentre fissava la sua telecamera nuova, appoggiata sulla scrivania della sua stanza.
- sono Emily, ma voi chiamatemi Emy.
Vivo a Parigi, la città dell’amore, anche se sinceramente non m’interessa l’amore, preferisco giocare, divertirmi, stare con gli amici... Comunque, ritorniamo a noi. Ho 15 anni, gli occhi blu, azzurri, verdi, grigi...insomma, dipende dal tempo, i capelli castani con riflessi biondi. Odio i miei capelli, infatti porto sempre il caschetto, come una tradizionale parigina, con nasino all’in su. -- Stava sudando.
- Aiutooooo, ho perso il filo... Ah già: ho un fisico... ben... carino... ho un corpo! Con delle mani, dei piedi, una bocca... tutto normale, sono alta, circa 1, 70 e faccio molti sport: calcio, basket, calcio, ops, forse avevo già detto calcio... – Rise nervosamente, poi chiuse di scatto la telecamera.
 “ non ce la farò mai, sarà l’agitazione ma non ce la faccio, non riesco a fare un discorso normale, nemmeno con una stupida telecamera, eppure... scrivere mi risulta così semplice”.
Finalmente gli viene l’illuminazione e inizia a scrivere tutto quello che potrebbe servire a suo padre per conoscerla, e capire di aver sbagliato lasciando sola sua madre.
Adesso però mi presento io: sono colui che farà scoprire l’amore a questa strana ragazza, non fraintendete, io sono solo il vicino impiccione, è quel bel ragazzo che sta camminando fuori la mia finestra il fortunato.