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Autore: lena21    23/04/2012    8 recensioni
dopo aver salvato la valle di Moonacre, Maria si accorge che Robin la evita e per non soffrire cercherà invano di non pensarlo, ma si sa che ogni cosa in quella magica foresta non va mai come dovrebbe andare, ed è proprio lì che tutto inizia...
ciao, sono lena21 e questa è la mia primissima ff, vi prego non siate crudeli. :)
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Merryweather, Robin De Noir, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ecco il mio nuovo chappy!!! Spero tanto che vi piaccia almeno quanto io mi sono divertita a scriverlo!! Grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi, ciao alla prossima!!
 
Stupida curiosità
 
Mi svegliai con un fortissimo mal di testa, causato soprattutto dalla notte trascorsa praticamente insonne e dagli avvenimenti della sera precedente. Ero distrutta sia psicologicamente che fisicamente. Involontariamente ripensai alla notte precedente, a quello che era successo fra me e Robin. Ero così felice quando lui mi aveva baciato, poi però mi era crollato tutto quando sentii che lui mi voleva rapire, credevo che anche lui fosse innamorato di me, ma mi sbagliavo. Ero solo un giocattolo, un trofeo da esibire davanti ai suoi amici, niente di più…
Guardandomi intorno ricordai come ero arrivata lì invece che essere nel mio morbidissimo letto. Ero terribilmente indolenzita, insomma non è che potevo pretendere molto da una superficie fredda e fatta di roccia… mi alzai e mi diressi barcollando verso l’uscita, aggrappandomi alle pareti se ogni tanto un fastidioso capogiro mi voleva far cadere. Dopo quella che a me parve un’ eternità riuscii a raggiungere l’uscita, non credevo di aver camminato così tanto la scorsa notte.
Era praticamente l’alba, i raggi deboli del sole illuminavano e tingevano il cielo di un delicato rosa, c’era solo qualche nuvola solitaria che a tratti copriva il sole. Abbassando lo sguardo, notai lo spettacolo che avevo davanti gli occhi: era stupendo! Il lago di solito così azzurro e limpido, ora sembrava un immenso specchio, anch’esso dalle tonalità del cielo. Il prato era stranamente silenzioso, rotto ogni tanto dall’allegro canto di un pettirosso. Adoravo quel posto. Era così rilassante , mi serviva decisamente un posto così.. con tutti i pensieri che ultimamente mi stavano torturando, avevo bisogno di un po’ di tranquillità. Approfittai della superficie laghetto per osservare come ero messa: avevo i capelli tutti spettinati e annodati, lasciati ricadere dolcemente sulle mie spalle lasciate scoperte dalla vestaglia, avevo perso il nastrino bianco con cui la sera prima me li ero legati. “Fa niente” pensai. Cercai almeno di sistemarli nel migliore dei modi, ottenendo un risultato abbastanza soddisfacente. Passai poi ad osservarmi il viso, ero un po’ più pallida del solito e sotto gli occhi notai due leggere occhiaie, e i miei occhi erano un po’ arrossati per colpa delle lacrime che avevo versato. Dopo essermi completamente controllata e risistemata, mi incamminai per tornare a casa.

 –“probabilmente lui sarà tornato a casa questa notte, è impensabile che lui sia rimasto qui a cercarmi per tutto questo tempo;”- così camminando senza riflettere su dove stessi andando successe l’inevitabile, mi persi nuovamente.

 –“ok, ora ho ufficialmente creato un nuovo record, possibile che solo io riesca a perdermi in questa foresta?!?” uffa ora come faccio a tornare indietro?”-  pensando a come risolvere il problema, ebbi un’idea strana e probabilmente stupida, non trovandone altre decisi di metterla in pratica.

-“ devo solo trovare un albero abbastanza alto su cui arrampicarmi, così forse riuscirò a vedere dov’è la casa di mio zio!”- guardandomi intorno trovai proprio quello che mi serviva:un enorme abete bianco svettava in mezzo agli altri.
Con un po’ di difficoltà riuscii a salirci, causata soprattutto dalla mia incapacità di muovermi per colpa della vestaglia. Dopo un po’, essendo stanca di salire, mi guardai intorno cercando di vedere qualcosa, purtroppo ero ancora troppo in basso, ma guardando giù mi accorsi di essere salita un bel po’ invece, così mi arresi e mentre riscendevo lentamente per evitare di cadere, sentii uno strano verso, assomigliava ad un richiamo;cercando chi lo avesse fatto mi accorsi che proveniva da un falchetto comodamente appoggiato sul ramo dell’albero di fronte a quello su cui ero io.  

“ti prego fa che non sia il suo!!” pensai, così cercai di nascondermi il meglio possibile sul ramo in cui ero rimasta, che era più o meno a 2-3 metri da terra. Accovacciata vicino al tronco improvvisamente sentii dei passi e poco dopo vidi Robin sbuffare frustrato che diceva al falchetto:

-“sicuro che sia qui? Io non la vedo…” quest’ultimo sembrò capire quello che lui gli aveva detto ed emise nuovamente quel fastidioso verso per confermare. Intanto io, qualche metro più in alto osservavo la scena e cercavo di non farmi scoprire; purtroppo quando mi spostai curiosa per vedere meglio persi l’equilibrio e caddi giù.

Quando dopo un momento che parve interminabile aprii gli occhi; mi ritrovai completamente distesa sopra Robin che mi stava fissando con uno sguardo tra il divertito e il sorpreso. Si stava letteralmente trattenendo dal ridermi in faccia. Io arrossii violentemente sia per la rabbia che per la vergogna della figuraccia appena commessa, cercai allora di alzarmi, ma due braccia mi costrinsero a rimanere in quella posizione, anzi mi avvicinarono ancora di più. Sembrava farlo apposta, più io volevo spostarmi, più lui mi teneva stretta a sé.

-“mi potresti lasciar andare?”- chiesi leggermente imbarazzata.

-“certo che posso ma non lo farò”- rispose per poi fare un sorriso che avrei dovuto ritenere illegale, era terribilmente sexy. Io naturalmente arrossii, e quando tentai di divincolarmi infastidita dalla sua presa, lui con un agile scatto invertì le posizioni.

-“cosa credi di fare?”- gli chiesi diventando sempre più rossa.

-“voglio solo divertirmi…” disse lui, con un tono di voce seducente.
Poi lentamente si abbassò su di me, ma invece di baciarmi sulle labbra, cominciò a torturarmi il collo, inutile dire che ero sia tremendamente imbarazzata, sia completamente innamorata di lui e dei suoi modi di fare, tanto che alla fine smisi di agitarmi e mi rilassai sotto l’effetto delle sue coccole.
Intanto lui continuava a lasciarmi una scia bollenti di baci sul collo, finchè improvvisamente si alzò da sopra di me e non feci nemmeno in tempo a capire quello che era successo perché mi ritrovai tra le sua braccia.

-“comunque principessa si è fatto tardi, è ora di andare.”-disse lui con un sorrisetto divertito stampato in faccia.

-“io non vado da nessuna parte con te, per di più tra le tue braccia!”- affermai arrabbiata, cercai nuovamente di divincolarmi dalla sua presa forte e possessiva.

-“questo è tutto da vedere!”- lo sentii dire ridacchiando.


Poi non sentii più nulla.
  
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