Tu vai avanti e io rimango fermo.
Tu cresci e io no.
E non credo a tutte
quelle stronzate che si
dicono che un giorno
sarò felice di nuovo
e avrò altro a cui pensare,
a cui dedicare il mio tempo.
Io non lo so,
non ne ho idea
di
cosa sarò fra così
tanto
tempo,
ma nel frattempo mi
tocca pensarti,
soffrirti, mi tocca
immaginare che tu
sia
qui
con
me,
e non è piacevole,
specie sapere che
tu hai voltato pagina,
cambiato volume,
scritto un nuovo capitolo
che si intitola:
“lontano il più
possibile da quel coglione
di prima”.
L'indifferenza fa male,
tu fai male,
ogni fottutissima
parola, ad ogni
fottutissimo orario
di ogni fottutissimo
pensiero
fa maledettamente
male.
Male, male, male,
non sai neanche quanto.
E non sto qui a dire che non è colpa tua,
lo è eccome,
senza ombra di dubbio,
hai avuto la presunzione di farmi
innamorare ed ora ne pago solo
io le conseguenze,
tipico dell'essere umano,
ti sei girata, ti sei accorta
della mia
esistenza,
hai
giocato un po',
ti sei fatta conoscere,
e poi hai ripreso a camminare.
stupido io che ho creduto.
Ora va via, lontano,
e
fammi
soffrire,
così la prossima volta
imparerò a pensarci
due volte,
anche
se
non servirà a niente.
la verità è nel mezzo,
prima eravamo felici,
dopo tornerò ad essere felice
ma è nel mezzo che sto male.
Non credo sia una coincidenza.