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Autore: Phai___    24/04/2012    5 recensioni
[Harvey/Mike]
Si diresse verso il suo ufficio con passo svelto: voleva fare il più presto possibile per ritornare finalmente a casa e coricarsi nel suo enorme letto.
Ma, quando aprì la porta del suo ufficio, si accorse che sdraiato sul suo divano, circondato da fogli e con un fascicolo a coprirgli il viso, c'era il suo associato, Mike Ross.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet Dreams~


Harvey si accorse di aver dimenticato le chiavi in ufficio, solo quando fu davanti alla porta di casa. Imprecò a mezza voce perchè era tardi – molto tardi -, lui era stanco, la giornata era stata pesante e la voglia di ritornare in ufficio non c'era. Con un sospiro di rassegnazione, fece dietro front e tornò indietro.
Gli uffici della Pearson Hardman erano, ovviamente, vuoti e bui. L'unica persona presente nell'edificio era il guardiano notturno che rimaneva all'ingresso, seduto alla sua postazione, fino alla mattina successiva. Quando lo vide si sorprese, gli chiese come mai fosse in ufficio a quell'ora tarda e, Harvey, scocciato gli rispose di aver dimenticato le chiavi sulla scrivania.
Dopodiché prese l'ascensore, poi si diresse verso il suo ufficio con passo svelto: voleva fare il più presto possibile per ritornare finalmente a casa e coricarsi nel suo enorme letto.
Ma, quando aprì la porta del suo ufficio, si accorse che sdraiato sul suo divano, circondato da fogli e con un fascicolo a coprirgli il viso, c'era il suo associato, Mike Ross.


- Mike.- chiamò cercando di svegliarlo, senza risultati.- Mike!- provò con tono di voce più alto.



Di scatto si mise a sedere, facendo cadere tutti i fogli per terra. Si guardò intorno un po' spaesato, poi si accorse di Harvey che, in piedi accanto a lui, aspettava ancora una spiegazione.

- Mh, sì?- borbottò ancora mezzo addormentato mentre si stropicciava gli occhi.


- Cosa ci fai qui alle...- scoprì il polso per guardare l'ora.- mh, all'una meno un quarto?-


- Ah, è già così tardi?- sussurrò tra sé prima di rispondere alla domanda.- Stavo... stavo finendo di leggere quei documenti per l'udienza importante di domani.-



Harvey abbozzò un sorriso a quella risposta, poi scosse la testa:- E secondo te, se resti in ufficio fino a domani mattina, sarai pronto e riposato per sostenere un'udienza?- gli chiese retoricamente.

- Ehm, no, ma...-


- Appunto, adesso alzati e vai a casa.- lo esortò senza lasciarlo continuare.


- Ma, davvero, io devo...-


- Alzati.-



Mike si arrese e, facendo forza sulle braccia, provò ad alzarsi. Era instabile e appena mosse un passò quasi cadde steso sulla moquette, ma Harvey gli strinse la vita con le braccia impedendogli di cadere e, automaticamente, l'altro strinse le sue spalle per sostenersi.

- Scusa, Harvey, non mi reggo in piedi...- si scusò assonnato.


- Sì, me ne sono accorto.- ironizzò in risposta, prima di passargli meglio il braccio intorno alla vita e portare il braccio di Mike a circondare il suo collo.



Con non poca difficoltà Harvey riuscì a portare il suo associato in macchina prima che si addormentasse del tutto. Lo guardò durante il viaggio, soffermandosi su ogni particolare del suo volto: aveva due occhiaie profonde, segno di tutte le notti che passava in ufficio; il viso era leggermente pallido per la stanchezza che si portava dietro; i capelli scompigliati – lo vedeva già passarsi una mano nei capelli, stanco, ma consapevole del lavoro che ancora aveva da fare - e i vestiti stropicciati. Non gli piaceva vederlo così stremato, ma sapeva che Mike non sarebbe mai tornato a casa senza aver finito quello che aveva da fare, per non deludere lui, per non deludere se stesso. Gli sorrise, mentre l'auto sfrecciava per le strade di New York diretta verso casa sua. Voleva che lui dormisse bene almeno per una notte...
Quando arrivarono, ad Harvey dispiacque un po' svegliarlo, dormiva così bene, ma erano arrivati e, in fondo, era sicuro che si sarebbe riaddormentato subito, appena superata la porta di casa Specter.


- Ehi, Mike. Siamo arrivati.- lo svegliò, scuotendolo piano.


- Ma...- sussurrò dopo essersi svegliato e guardato intorno.- Questo non è il mio quartiere.-


- Mi hai illuminato, Mike, davvero.- lo prese in giro Harvey.- Ovvio che non è il tuo quartiere, ti ho portato a casa mia.-



A quella affermazione il ragazzo rimase un po' spiazzato:- A... a casa tua?- chiese sorpreso.

- Sì, perchè, qualche problema?-


- N-no, ma mi sembrava un po' strano.- sussurrò mentre scendeva dall'auto appoggiandosi allo sportello.

 

Harvey non rispose, si limitò soltanto ad aiutarlo ad entrare nell'edificio come aveva fatto prima per farlo uscire dal suo ufficio.

Come previsto appena la porta dell'attico di Harvey si fu chiusa, e appena il padrone di casa fece sdraiare Mike sul suo letto, quest'ultimo si riaddormentò. Con la paura di svegliarlo, lo spogliò per poi rimboccargli le coperte.

 

- Buona notte e sogni d'oro.- sussurrò, augurandogli la buona notte con un bacio sulla fronte.

   
 
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