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Autore: LivingTheDream    24/04/2012    6 recensioni
"«Sebastian?», chiamò Jim, alzando lo sguardo davanti a sé con gli occhi spalancati, come se si fosse accorto di lui solo in quel momento.
«Qui, capo», lo corresse l'altro, prendendogli il mento tra le mani con una delicatezza che normalmente utilizzava solo per maneggiare il suo Barrett M99 e facendolo voltare verso di lui, verso i suoi occhi sporchi di sangue e di ossessione.
«Non penso abbia sempre lo stesso sapore. Tu che dici?»"
Genere: Dark, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Jim Moriarty
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nda: nel dubbio ho inserito il rating arancione, ma c'è un filo di bad language, tematiche forti comprendenti sangue e quello che c'è in mezzo alle gambe di Jim, quindi slasher avvisate mezze salvate. 


Di certo Sebastian non si stupì più di tanto, quando, entrato nella camera da letto del proprio capo, trovò un uomo seduto a terra, la schiena premuta contro il letto spoglio, completamente nudo.

La camera sembrava in disordine, a prima vista, eppure trasmetteva un'idea di un caos regolato, domato, un lampo che ti fa sobbalzare ma che in fondo non senti nemmeno, e pensi che il problema sia tutto nel tuo cervello.

Mosse qualche passo, scuotendo la testa, tirò su una sedia rovesciata a terra e vi poggiò sopra la giacca, accovacciandosi poi accanto a quel corpo.

«Ciao, capo», tentò, con il tono con cui si parla ad un bambino troppo intelligente per la sua età.

Jim non si voltò, limitandosi a girarsi tra le dita un pezzo di vetro, per poi portarselo sull'avambraccio ed incidersi la pelle con un segno perfettamente perpendicolare ad uno vecchio di qualche minuto.

Dopo qualche secondo in cui il braccio sembrava perfettamente intatto, il sangue iniziò a colare lungo la pelle chiara, e Sebastian sentì distintamente l'odore di ferro salirgli su per le narici e fermarglisi sotto al palato, e socchiuse gli occhi per un istante. Gli piaceva l'odore del sangue. Quello del suo capo, poi, lo mandava in estasi. Non era ferro, era oro, quello che aveva nel sangue.

Rialzò le palpebre giusto in tempo per vedere la lingua di Jim liberarsi dalle labbra e scorrere lungo metà del taglio, sfiorando con le labbra i lembi di pelle divisi, una precisione dannata e geniale.

Il cecchino emise un gemito lieve, tornando automaticamente con la memoria a tutte quelle volte in cui quella lingua gli aveva fatto gridare tutti i santi del calendario. Che lui manco sapeva di conoscere, oltretutto.

«Sebastian?», chiamò Jim, alzando lo sguardo davanti a sé con gli occhi spalancati, come se si fosse accorto di lui solo in quel momento.

«Qui, capo», lo corresse l'altro, prendendogli il mento tra le mani con una delicatezza che normalmente utilizzava solo per maneggiare il suo Barrett M99 e facendolo voltare verso di lui, verso i suoi occhi sporchi di sangue e di ossessione.

«Non penso abbia sempre lo stesso sapore. Tu che dici?»

Intendeva il sangue, non lo disse ma Sebastian lo capì comunque.

«Non saprei, capo», ammise, togliendogli di mano la scheggia di vetro e sistemandosela tra i denti, per poi arrotolarsi una manica della camicia. Ad operazione completata, tracciò anche lui una linea netta, evitando però le arterie più sensibili. Sebastian era decisamente più attaccato alla sua vita di quanto lo fosse Jim.

Appena il sangue iniziò a colare, Jim si sporse verso di lui e ne leccò via una buona parte tenendoselo sulla lingua come se fosse un vino raro e costoso. Alzò gli occhi e li immerse di nuovo in quelli di Sebastian, il cui azzurro pareva macchiarsi di nero sempre più ogni volta che fissava Moriarty.

Una risata, che isolata dalla persona che l'ha prodotta suonerebbe fondamentalmente idiota, riempì l'aria per qualche secondo. «Sa come il mio. Eppure questo è diverso, senti?», disse poi, sollevando un mucchietto di stoffa tinta di rosso e leccandone un lembo con la stessa attenzione di uno scienziato al termine della ricerca di una vita, o di una mamma che bacia un figlio per far passare il dolore. «Senti? È l'ultima vittima di Herrish, l'ha portata due ore fa. Quasi dolce, quasi insapore. Il tuo è così amaro, il mio è così amaro».

Sebastian alzò le spalle, abituato ai ragionamenti di Jim, che a lui tutto sembravano avere tranne che la ragione – eppure, lui sapeva che avevano un senso. Solo, non si riteneva degno di coglierlo.

«Sarà che è questo il punto. Un legame. Il sangue dello stesso sapore, una vita con lo stesso destino. Non potrebbe essere questo, Sebastian?»

«Molto poetico, per i tuoi gusti, se posso permettermi, ed anche per i miei».

«Oh, ma lo sai che alla fine sono così. Teatrale. Un attore. Un animale da spettacolo, e tu sei il mio fan numero uno. O meglio, numero due, devi ammettere che Sherlock è avanti di un passo», si corresse, unendo pollice ed indice e facendo scattare la testa come se non fosse lui quello nudo e sanguinante, lì in mezzo.

«E il sangue di quel pazzo, com'è?», chiese Sebastian alzando per un secondo la lingua dal proprio braccio. Terminata la frase, la poggiò su quello del suo capo, sistemandosi tra le sue gambe.

Jim non rispose subito, chiuse gli occhi e godé delle attenzioni del suo tanto prezioso cecchino, mentre il sangue – sempre quel sangue vecchio ed arrugginito – andava a gonfiargli il pene, giusta reazione fisiologica alle giuste stimolazioni. Tutto giusto, tutto prevedibile. Che noia.

«Dolce», rispose poi, prima che Sebastian passasse la lingua su zone ben più sensibili.

«E tu come lo sai?», chiese l'altro, per un attimo con il timore che avendo perso di vista il suo Jim egli avesse potuto andare a divertirsi con qualcun altro. Sebastian non amava che gli si prendessero le sue cose.

«Quello di John lo è. E i legami di sangue non mentono, Seb. E ora, se non ti dispiace, il cazzo inizia a fare male. Provvedi».

Sebastian non esitò a lasciar cadere l'argomento, afferrando invece il sesso del suo capo. Non era da tutti i giorni un invito del genere, ed era sicuro che prima o poi se lo sarebbe ritrovato morto senza nemmeno il tempo di dirgli che, per lui, sarebbe disposto a vendersi anche l'anima al diavolo.

A questo proposito, si chiese se Jim gliel'avrebbe mai accettata, l'anima di Sebastian Moran in cambio della propria vita eterna.




Nda: scritta per il prompt #11. Legame di sangue della Sherloton, questa meraviglia <3 Forza Fanon!

   
 
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