1°
Capitolo
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L’Alchimista, La Principessa, La Ragazza, Il Ragazzo **::..
..::**L’Alchimista**::..
Una ragazzo dalla lunga veste candida e con un lungo bastone dalla
strana sommità avanzò tra le macerie. Di quelle che una volta erano le mura un
maestoso castello non restavano che pochi mattoni. Il maniero stava ancora in
piedi, ma si poteva sospettare che chi avesse distrutto l’esterno presto
sarebbe tornato per l’interno.
Il ragazzo avanzò lentamente verso l’interno del castello. Non c’era
anima viva, anzi, il posto pullulava di cadaveri imbrattati di sangue. Ad
osservargli meglio si poteva notare che erano tutti demoni, demoni e ancora
demoni, così, per tutto il palazzo. Non v’erano altro che cadaveri di demoni.
Percorse ogni singolo metro di quei corridoi senza trovare altro che
morte.
Stava per desistere quando percepì un’aura improvvisa quanto debole
venire da sotto di lui. Si voltò di scatto e corse lungo tutti quei corridoi e
quelle scale che aveva già percorso. Al piano terra l’aura sembrò scomparire.
Tuttavia volle concentrarsi per ritrovare il punto da cui proveniva. Vagò
nell’immenso atrio per svariati secondi, forse minuti, senza mai decidersi che
strada seguire, quando una forza simile arrivò improvvisamente e più forte
della precedente che tornò poco dopo ma infinitamente più debole.
Il ragazzo la seguì, più veloce della luce; percorse solo scale in
discesa, finché non arrivò nelle prigioni.
Anche lì demoni e demoni in laghi di sangue tranne che per l’odore di
sangue umano che proveniva da una delle celle; esattamente da dove venivano le
due aure. Il ragazzo si fiondò davanti a quella cella e vide una ragazza.
Teneva un coltello pieno di sangue nelle mani e aveva il ventre squarciato.
Sembrava opera della stessa donna.
Le due aure provenivano da lì.
“Possibile che sia giunta ad una soluzione del genere nel vedersi
privare la libertà?” si chiese il ragazzo.
Questi fece un passo indietro per osservare la situazione: se avesse
tentato di distruggere le sbarre avrebbe ucciso la ragazza in definitiva, non
restava che passare per le altre celle.
Così si mise di fronte ad una un paio più in là, posizionò il bastone
di fronte a lui e, bisbigliando qualcosa, dalla sua strana sommità, simile ad
un becco, fece nascere una sfera di energia che, oltre ad una luce accecante,
produceva un fastidioso sibilo. La sfera cresceva di volume velocemente fin
quando non partì contro le sbarre distruggendole e provocando un’esplosione
nettamente inferiore a ciò che ci si sarebbe aspettato.
Entrò nella cella e, puntando il bastone verso il muro, ne fece
partire una specie di laser che andò a disegnare sulla parete, in modo molto
irregolare, la forma di un quadrato. Il laser doveva aver sciolto il
calcestruzzo perché quando il ragazzo vi si avvicinò, fu sufficiente premere
contro la superficie per spostare, sfruttando sempre il bastone, la forma
eseguita precedentemente dal laser.
Si trovò così in un’altra cella vuota dove ripeté l’opera, per
arrivare infine nella cella della ragazza.
L’aura era persistita, quindi questo curioso personaggio e il suo
bastone si erano presi il lusso di agire con calma. Il primo si inginocchiò su
di lei, appoggiando il secondo per terra. Il respiro era minimo, e il cuore
continuava a pompare a intervalli interminabili per supplire tutto quel sangue
che ancora usciva dal suo ventre. Ad occhio e croce aveva tentato di uccidersi
non più di 6 o 7 ore prima; e poteva continuare in quello stato anche per una
giornata intera.
“Chissà se è ancora cosciente… No, forse è già in coma…Cosa può averla
spinta a fare un gesto così disperato… A giudicare dallo stato del resto del
castello sarebbe morta comunque…”
Si alzò e si diresse verso le sbarre. Appoggiò una mano sulla
serratura e in uno o due secondi la fuse completamente. La porta scattò
leggermente nell’aprirsi.
“Oh, già… Mi ero dimenticato di saper manipolare i metalli!!” Si
disse, ironicamente, sorridendo.
- Il Sole!! – esclamò dopo essere uscito con la ragazza inerme tra le
braccia e averla appoggiata sul prato morbido che circondava le (ex)mura.
Il bastone l’aveva seguito semplicemente fluttuando a pochi centimetri
da terra.
Si stiracchiò un attimo ancora, circondusse un po’ le spalle per poi
abbassare la testa e alzare quelle il più possibile.
Si portò le braccia sul torace formando una X e stringendo i pugni.
Due gigantesche ali nere uscirono dalla sua schiena, passando per due
tagli nella tunica che sembravano fatti apposta.
Prese fra le braccia la ragazza, lanciò un’occhiata al bastone e prese
il volo, ovviamente seguito dal suo compare.
..::**La
Principessa**::..
Una ragazza dai capelli
lunghissimi e biondi entrò lentamente nel laboratorio. Era un posto ampio,
anzi, uno stanzone enorme con macchinari enormi ed enormi finestre lungo due muri
vicini. Tuttavia questi finestroni erano accuratamente oscurati, ed ad
illuminare i vari tavoli c’erano una lampada cadauno.
La ragazza camminò
lentamente fra i corridoi formati dai macchinari, fino ad arrivare alla
scrivania più nascosta. Fra tutte le lampade presenti quella a quel tavolo era
una delle uniche due accese. Diffondeva una luce azzurra e innaturale.
A quel tavolo una sagoma
maschile in piedi sfogliava delle carte. Lei gli si avvicinò e l’abbracciò dal
dietro.
-Ciao…
-Ciao Amore!! Che ci fai
qui?- rispose lui lasciando le carte e stringendole le mani.
Lei alzò le spalle: -Ti
stavo cercando…
Fece una pausa e poi
riprese:
-Grazie per ‘sta notte…
Sono stata felice…
Il ragazzo ruotò nelle
braccia di lei per poterla guardare negli occhi. Le sorrise.
-Anch’io!!
Piuttosto…come stai?
Alzò di nuovo le spalle:
-Tutto ok…
-Sicura?
-Ma sì!! Sono solo
incinta!!
Lui spalancò gli occhi
dallo stupore.
-Tranquillo! Sto
scherzando… Del resto, così, al primo colpo…
-Possibile è possibile,
però…a pensarci bene…un po’ mi dispiace…
Lei si staccò
dall’abbraccio, gli prese le mani e allargò le braccia.
-Non preoccuparti!! Per
dei figli abbiamo tutto il tempo!!
-Tutto quello che
vuoi!!- Fece una breve pausa –Piuttosto…ti sei arrabbiata?
-Perché?
-Perché quando ti sei
svegliata io non c’ero…
-Non è un problema,
avrai avuto sicuramente qualcosa di urgente!!
-Sì, ma…
-Ma…?
-Scusa se me ne sono
andato senza dirti niente, è che ho percepito una massa enorme d’energia
sparire in poche ore… Ho preferito controllare, ma non ti dovevo lasciare sola…
-Ti ho detto che non è
un problema, davvero!! E poi quando mi sono svegliata non ero da sola!!
Lui la guardò senza
capire le sue parole.
Lei sorrise.
-Mi sono svegliata verso
l’alba… e tu c’eri ancora!!!!
Anche lui sorrise. (che
bello!! Sorridiamo tutti!! ndV!!)
-Come mai?
-Bha… Ho fatto un sogno
stranissimo…
-Tipo?
-Uno di quei sogni che
non ti ricordi… Quelli che più ci pensi più ti scappano via… Come se fossero
esattamente, sempre e comunque un millimetro più in là delle tue dita: per
quanto ti allunghi, non le raggiungerai mai…
Calò per un attimo il
silenzio, per la seconda volta.
-Comunque, parlava di
una donna… e c’era del sangue…
Lui l’abbracciò forte.
-Non deve essere stato
piacevole, come sogno…
-Invece, direi il
contrario… Aveva qualcosa di tristemente allegro… Non so…
-Accidenti!! Ti faccio
quest’effetto? – ribatté lui, un po’ per sfotterla.
-Non ti illudere, avrò
mangiato pesante!! – disse lei, rispondendo alla battuta.
-Bè, non l’avrei mai
detto!! – Fu la maliziosa risposta.
La ragazza non rispose
per un attimo, poi, intendendo lo sfondo piuttosto sconcio della battuta, gli
mollò una pacca sul braccio, dicendo:
-Scemo!!!! E comunque
era una battuta scontata!!
(così scontata che non
l’ha nemmeno capita!! ndV!!)
-A proposito di donne e
sangue... Vieni un po’ a vedere cos’ho concluso sta mattina.
-Giusto, che fine hai
fatto poi? Cioè, dopo il sogno mi sono riaddormentata e mi sarò alzata all’ora
di pranzo ma non ti ho trovato!!
Il ragazzo condusse la
compagna in una stanza adiacente al laboratorio. Se quest’ultimo era alto un 6
o 7 metri, la stanzetta ne era alta la metà: aveva dimensioni normali, insomma.
Qui c’erano un paio di
scaffali di libri di anatomia umana e simili sulla destra, opposti ad una
normale finestra chiusa ma con le tende spalancate.
Tuttavia, tra altri
mobiletti, scaffali, beute (sono contenitori usati in chimica!!), provette e
vasi ben sigillati, spiccava indubbiamente un letto notevolmente alto per
poterci dormire, dove, coperta da un telo, era adagiata una forma umana;
sembrava quasi una donna.
La ragazza fece per
avvicinarsi, ma si voltò verso il compagno per avere un assenso.
Lui annuì leggermente e lei
corse verso il letto, dove scostò il telo e vide un viso angelico, incorniciato
da lunghi capelli castani, che restava immobile, nel suo color marmo.
-Mioddio… Ti prego dimmi
che non è morta!!
..::**La Ragazza**::..
-Mioddio… Ti prego dimmi
che non è morta!!
-No… tutte le sue
funzioni vitali sono estremamente rallentate, ma può riprendersi…
-Meno male… Povera
piccola che le è successo?
-Ti ho detto di questa
massa enorme di energia scomparsa in pochi istanti, no?
La bionda annuì.
-Bene… Ho fatto un
sopralluogo dove mi sembrava fosse scomparsa e ho trovato un castello
letteralmente tappezzato dei suoi cadaveri… Qualcuno o qualcosa doveva aver
fatto una strage…Però dalle celle veniva ancora l’aura di questa ragazza,
accompagnata da un’altra.
L’ho trovata sola con
quel coltello in mano- indicò il pugnale appoggiato su un tavolo –e il ventre
squarciato… Mi sembrava strano si fosse suicidata solo perché era stata
rinchiusa, tuttavia non ci ho fatto caso più di tanto…
L’ho portata qui e ho
scoperto che era stata violentata e messa incinta… Con tutta probabilità non
voleva quel bambino… (non l’avevamo capito, guarda… ndV)
-Ma la seconda aura…
-La seconda aura è
quella che l’ha salvata!! All’inizio l’avevo persa, poi è tornata questa
seconda a farmi strada…
-Ma chi poteva essere?
-Chi aveva tentato di
uccidere.
-Eh?? Ma se si era…
-Esatto, ma
evidentemente l’embrione ha evitato quasi completamente il pugnale, lasciandoci
secche solo poche cellule… Non è un danno irreparabile, considerando che le
cellule non erano ancora differenziate…
-E… Adesso?
-Non posso lasciarle un
figlio che non voleva, non ne ho nessun diritto.
-E che fine ha fatto?
-E’ là, in un utero
artificiale…
-Vuoi farlo nascere?
-Lo vorresti uccidere?
In fondo non ne ha colpa…
-Ma cosa le dirai?
-Nulla! Lei non saprà
mai niente, non lo vedrà mai… Non c’è nessuna buona ragione per farli
incontrare…
-E cosa vuoi fare?
-Non so… Ho appena
finito di ricostruirla…Ora dipende tutto da come reagirà il suo corpo…
-No credo che sarà molto
felice di ritrovarsi viva… cioè… aveva tentato di ammazzarsi…
-Infatti… Nel caso sarò
ben lieto di fornirle i veleni più immediati e irreversibili!!
-Le salvi la vita e poi
le dai il modo di privarsene?
-La vita è la sua, può
farne quello che vuole!
-Non è un discorso molto
etico…
-Sono un semplice
alchimista…
La ragazza bionda si
allontanò dalla sventurata per avvicinarsi al pugnale. Lo prese in mano e gli
diede un’occhiata.
-E l’embrione?
-Non lo so… Potrebbe
terminare la gravidanza ed essere in grado di sopravvivere al mondo, ma…
-Ha particolari lesioni?
-Solo alcuna cellule non
specifiche, quindi teoricamente ne subiranno solo le sue dimensioni… O almeno,
con le rane succede così… Sinceramente non ha mai avuto fra le mai un essere
umano in queste condizioni…
-Cosa succede alle rane?
-Ma sì… Se dividi in
due, anche con un capello, uno zigote, ottieni due girini e poi due rane grandi
la metà!! (E’ vero!! Velo giuro!! L’ho visto l’anno scorso in un filmato x
biologia!! ndV)
-Ma non è una rana!!
-Infatti sto parlando
teoricamente…
-E non puoi far nulla
per…
-Dargli dimensioni
normali?- la bionda annuì –Bhè… Posso provarci… Ma già una gravidanza in un
apparato artificiale ho paura lo danneggi… Però…
-E quando sarà nato?
-Sinceramente non ho la
più pallida idea di dove potrebbe andare… Non mi resta che tenerlo qui… Se non
ti da fastidio…
-Figurati… ma cosa gli
dirai… Intendo riguardo i suoi genitori…
-Che sono morti… O
qualcosa del genere…
La ragazza iniziò a
giocherellare con le unghie, agitata dall’idea che le era venuta.
-Senti…
-Mh?
L’alchimista si era
girato a sistemare dei fogli su un ripiano.
-Stavo pensando… Siccome
non ha un posto dove andare… E un ambiente artificiale potrebbe danneggiarlo…
Cioè… Starebbe comunque qui con no… Allora… Tanto vale… Che lo partorisca io…
Lui si girò a guardarla:
stava tremando. Annullò con pochi passi quel paio di metri che li separavano e
l’abbracciò forte.
-Non devi farlo per
forza!
-Ma mi fa troppa pena!!
-Ha una sua dignità
anche lui… Non compatirlo… Se lo vuoi lo cresceremo noi, gli diremo tutto
quello che vuoi… Ma non devi fare qualcosa che non ti convince solo per pietà.
Lei si mise a piangere e
il ragazzo la strinse di più. Si separarono solo quando sembrò si fosse
calmata. Aveva ancora gli occhi tutti gonfi, quando un particolare attirò la
sua attenzione: osservando la sagoma della ragazza, aveva avuto un flash.
-Scusa… Hai detto che
l’hai trovata in un castello… ma quale?
-Stavo controllando
sulla cartina… Vieni.
Uscendo chiuse la porta
e accompagnò la ragazza alla scrivania precedente.
Le mostrò alcune cartine
geografiche.
-Il castello che
intendevo è in questa zona… ma mi sembra di non conoscerla… Forse tu…
-Omioddio… Sì… Ora
capisco…
-La conosci?
-Come fai a non
ricordarlo? Era dove volevano portare Yaone, prima che intervenisse Kogaiji…
-Intendi dire…
-Sì, è la residenza di
Hyakuganmao...
-Quel verme… (veramente
è un 1000 piedi…ndV)
-Ora capisco perché ci
tenesse tento a morire… Povero Angelo… Non credo l’abbia solo violentata… Dici
che quando si sveglierà si ricorderà di qualcosa?
-Non lo so… Ma temo che
con l’andare del tempo ricorderà tutto…
-Non hai… Non puoi…
-Amnesia? Sì… è vero…
potrei cancellarle la memoria… del resto credo che chiunque abbia fatto parte
del suo passato ora l’abbia data per morta… Se non ricorda, non soffrirà per
nulla… Senza contare che il castello è stato assalito…
-Ma chi può avere avuto
il coraggio di farlo?
-Forse qualcuno che la
voleva salvare!
-Da solo?? Cioè, stiamo
parlando di un esercito di demoni… E se lei è un essere umano, probabilmente lo
sarà anche chi ha cercato di salvarla!! Come può…
-Forza della
disperazione?- suggerì lui.
-Mi sembra strano…
-Bhè, in fondo hai
ragione… E poi, chi avrebbe distrutto le mura?
-Wow!! C’erano pure le
mura distrutte??
-Già! E credo che
torneranno per finire l’opera…
-Accidenti… Quel mostro
ha fatto davvero arrabbiare qualcuno, allora!!
-Ma chi?
-Non me lo chiedere!! Io
non ho mobilitato nessuno!!
Calò il silenzio e lei
diede uno sguardo intorno a sé. Notò un vetro dietro al quale, in un liquido azzurro,
una miriade di fili andavano a terminare in una specie di muscolo che
galleggiava nel liquido.
-E’ il piccolino?
-Sì… Le cellule sono
dentro in quell’utero artificiale…
-E così saresti pure un
mezzo demone… Te le sono capitate tutte, vero?- disse accarezzando il vetro.
L’alchimista la fissava…
“Mezzo demone… Ma io…”
-Che c’è?- gli chiese
notando il suo sguardo perplesso.
-E’ che… Hai detto
“mezzo demone” giusto?- disse dando voce ai suoi pensieri.
-Sì, perché??
-Io… Non ho percepitola
presenza di nessun demone, né prima, né ora…
-Intendi dire che forse…
Si fece serio, doveva
fare ancora esami su esami, e avrebbe anche potuto scoprire una realtà ancor
più agghiacciante, ma il mistero non era finito.
..::**Il Ragazzo**::..
Diverso tempo dopo, lontano
da quel laboratorio…
Un ragazzo si appoggiò
al tronco di un albero e si fece scivolare fino in terra. L’occhio destro, o
meglio dove fino a poco tempo prima c’era il suo occhio destro, gli faceva
male, per la prima volta da quando se l’era cavato.
Forse il fatto di essere
accompagnato da qualcuno gli allentava la tensione.
Era strano come degli
sconosciuti gli facessero quest’effetto. Ma si sentiva più calmo.
Pochi minuti prima
quella specie di scimmietta che il monaco si portava appresso aveva iniziato a
lamentarsi perché aveva fame. Il Kappa era sul punto di strangolarla, così si
propose un pausa di qualche istante, giusto per riprendersi.
Erano diretti verso
l’ultimo luogo dove aveva visto la sua amata sorella. Non era riuscito a
salvarle la vita, voleva salvare almeno il corpo.
Il Kappa gli si
avvicinò.
-Tutto a posto Gono?
Possiamo ripartire?
Il ragazzo annuì e si
avviarono nuovamente verso il castello.
Quel che successe dopo e
nei quattro anni a venire è storia, ma ogni tanto la ruota del destino decide
di cambiare senso, andando incontro a qualcuno, piuttosto che a qualcun’altro.
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BHA! BUBBOLE!!!!
Pubblicata la primissima volta
l’ultimo giorno dell’anno del 2004… (Com’ero giovane.. che nostalgia!!!) E
subito da me classificata come scempio per tutto quello che ho
intenzione di inserirci… Ehehe…
Avete capito chi sono
l’Alchimista e la Principessa?? NO?? Ovvio, non ci sono un cavolo di indizi…
Sappiate solo che provengono da tutt’altro manga… Che voglio stravolgere!!!
Insieme ad altri manga EPICI *_*!!! Bwaaa!!! (Cioè, ‘epici’… che hanno comunque
avuto il loro bel successo ^_^, ‘Epici’ per ME!!)
Parlo al presente perché in due
anni ho steso solo due cap… quindi il finale è ancora tutto da leggere… Il
punto è che su manga.it non me l’ha commentata nessuno e così mi sono data alle
fic che avevano + successo… Del resto è gratificante ricevere commenti ^_^
Quindi voi fate i bravi e fatemi sapere qualcosa!!
A presto!! =P
Ps: o meglio, qualcuno l’ha
letta… almeno l’inizio… perché in chat quel mito di Jin88 ha convinto una tipa
(o forse era unO?? mha!! Certo che anche io… UN POVERO CANE commenta e io mi
dimentico di tutto… comunque credo fosse una tipa…) che ha detto che scrivevo
bene ^_^!! Quindi non mi deprimo e continuo ad assillare il web con TUTTE le
mie fic ^_^!! Hihihi…
Pps: ancora auguri a LAURA x i suoi
18 anni!!!
(‘ancora’ perché l’ho già ricordata
nel secondo cap di ‘una notte e forse mai più’ CIELO!! Ho postato due cap!!!
Come sono laboriosa… Sono tutti già scritti (ne ho un altro macello) ma il palloso
è passarli su un file di pagina web… Cioè, è stancante SPROLOQUIARE ogni volta a
fine cap – cambio sempre gli sproloqui quando riposto un cap perché così è più ‘aggiornato’…
No??)
BYE!!