Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Plutarco    25/04/2012    2 recensioni
E' una Fan Fiction ambientata nelle serie televisiva di Sherlock Holmes della BBC e narra di un incidente che hanno avuto Sherlock e John dopo il quale i due uomini si rendono conto dei loro sentimenti...
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sherlock era seduto sulla poltrona del salotto intento a rimuginare sull'ultimo caso che gli aveva assegnato Lestrade, poiché c'era un tassello mancante che gli sfuggiva. Nel frattempo stavo camminando per tutto il salotto mentre osservavo curioso Sherlock. A un certo punto riceve una telefonata da Lestrade, scatta dalla poltrono e mi dice: “ John prendi il soprabito che dobbiamo andare a Scotland yard ad analizzare un nuovo reperto..” io rapidamente presi il capotto e ci avviamo velocemente in strada dove prendemmo un taxi e ci dirigemmo verso Scotland yard. 
Durante il viaggio Sherlock mi chiese: “ John fammi un analisi dei fatti.” io allora comincia a dire: “ è stato ucciso un uomo, del quale non sappiamo ancora il nome poiché questa volta l'assassino è stato più prudente..” Scherlock rispose: “ esatto questo è un problema.” io ripresi l'analisi: “ ..sappiamo che era una guardia giurata ed è stata avvelenata mediante una pillola..” mentre stavo continuando l'analisi il taxi fa un incidente frontale con un autocarro e dopo poco divenne tutto nero..

Quando riaprii gli occhi mi risvegliai in un letto d'ospedale e nella mia stessa stanza c'era Sherlock in condizioni critiche. Dopo poco arrivò un medio e gli chiesi: “ perché mi trovo qui? ” il medico mi rispose: “ avete fatto un incidente molto grave.” e mi ricordai dell'accaduto e chiesi rapidamente con un tono preoccupato: “ a Sherlock cosa è successo?” il medico rispose con una faccia afflitta: “ Sherlock ha subito un'operazione molto complicata poiché ti ha protetto da una lastra di vetro che si è conficcata sotto la clavicola colpendo una polmone;” io lo guardai con una faccia stravolta e dopo poco il medico se ne andò. Nelle ore successive mi venne a trovare Sarah e mi chiese: “ come stai? ” io le risposi: “ io sto bene, ma quello che sta messo male e Sherlock ed è stata colpa mia..” lei mi interruppe e disse: “ guardati stai in questo letto e non ti importa di come stai veramente tu, ma ti interessi solo di lui..” io la guardai con una faccia interrogativa, ma lei non rispose e dopo poco se ne andò. Rimasi l'intero notte a guardare Sherlock che era attaccato a un respiratore, mentre riflettevo sulle parole di Sarah e il motivo per cui lui aveva fatto questo. Capii che per me lui era più di un semplice amico, più di un semplice coinquilino, era qualcosa di diverso che però non sapevo definire con certezza..

Dopo due giorni i medici mi dimisero mentre Sherlock stava ancora addormentato in quel letto. Prima di andarmene a casa per poi ritornare lì da lui, mi avvicinai al suo letto, lo guardai e lo accarezzai e dissi tra me: “ non preoccuparti non ti abbandono, ritorno presto..” 
Uscito dall'ospedale, presi un taxi e mi diressi rapidamente verso casa..

Varcai l'ingresso di casa e vidi corrermi incontro la Sig.ra Hudson che gridava: “ John, oh john..” con le lacrime agli occhi. Io l'abbracciai e le dissi: “ Sig.ra Hudson io sto bene, il problema e Sherlock perché..” le mi interruppe : “ so già tutto, perché è venuto Lestrade qui che vi cercava.” io le disse: “ grazie per avermelo detto, dopo quando ritorno da Sherlock lo telefono.” mi congedai dalla sig.ra Hudson e mi recai a fare la doccia.
Finita la doccia, gironzolai per la casa e ogni cosa ricordava lui, i suoi gesti e la sua voce. Mi vestii e andai a prendere il primo taxi che trovai e mi diressi verso l'ospedale..

Arrivai nella stanza e trovai Sherlock che si era risvegliato dal suo sonno. La mia felicità sali alle stelle e andai a sedermi sul letto vicino a lui. Sherlock mi disse: “ Jonh..” e io “ sono qui. ” lui continuò: “ non andartene dopo, rimani qui con me..” erano le ultime parole che pensavo che potessero uscire dalla sua bocca e il mio cuore cominciò a battere più velocemente, ma mi calmai dopo poco. 
Arrivò l'ora di pranzo, ma il cibo dell'ospedale era talmente orribile che ci guardammo negli occhi e decidemmo di non mangiare niente. Nel frattempo lui cominciò il discorso dicendo: “ Jonh io avevo paura di morire..” e io lo interruppi “ io non te l'avrei permesso ” lui mi guardo intensamente negli occhi e riprese a dire: “ io avevo paura di morire, non per il significato della morte, che arriva per tutti ma perché avrei perso te..” rimasi esterrefatto perché non capivo ciò che provava lui e soprattutto ciò che provavo io. 
Si fece l'ora del thé ed arrivò Lestrade, che ci aggiornò sul caso. Io mi allontanai a un tratto, ma vidi lo sguardo di Sherlock che mi supplicava di non andarmene. Quindi ritornai a sedere vicino a lui, e a un tratto mi accorsi che mi teneva per mano..

Dopo una settimana, Scherlock venne dimesso dall'ospedale, ma si doveva ancora riprendere del tutto. Contro mio consiglio medico, continuò le indagini per conto di Lestrade, ma inseguito mi promise di prendersi una pausa e mi disse anche che avremo avuto del tempo da passare insieme. Arrivò la notte, lui stava ormai nel letto e stava dormendo da un pezzo, io invece stavo sulla porta della stanza ad osservarlo e presi la decisione di dirgli tutto ciò che provavo.

Ci fece mattina mi alzai e mi diressi verso la cucine, ma trovai Sherlock che si era già alzato e si era già vestito e mi disse: “ Jonh voglio andare a fare un giro nel parco vieni con me? ” io risposi “ sì, un attimo vado a vestirmi, mica posso uscire in pigiama! ” Lui mi guardò e si mise a ridere e io gli sorrisi.

Ci recammo al parco a un certo punto si fermò e mi guardò negli occhi e mi prese per mano e mi disse: “ grazie di essermi stato affianco a me nei momenti difficili..” io lo interruppi “ grazie a te che mi hai salvato nell'incidente..” le sue guance si fece tutto rosse ed era la prima volta che lo vidi arrossire.. Dopo di che mi prese per mano e senza importarsi di chi c'era intorno mi baciò, io risposi al sua bacio in modo spontaneo come se fosse stato uno dei tanti, ma era IL bacio quello che aspettavo da tempo, quello che non mi sarei dimenticato mai..
Tornammo a casa in silenzio. Mentre varcammo l'uscio di casa mi disse: “ Jonh.. ” io in silenzio aspettai la sua risposta.. lui continuo “ il nostro rapporto sarà il nostro segreto, il nostro amore sarà la strada che ci accompagnerà per la vita..” io non lo feci finire di parlare che lo baciai e gli dissi “ va bene così Sherlock..”

   
 
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