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Autore: Soly_D    25/04/2012    10 recensioni
[Vegeta/Bulma - What if?]
Cullata dalla melodia nuziale e dal brusio provocato dagli invitati, Bulma fissava Yamcha con sguardo vacuo.
“Allora? Risponda.” la incitò il prete, con un sorriso.
Bulma avrebbe voluto piangere senza curarsi delle conseguenze, interrompere tutto e gridare al mondo che lei amava Vegeta, non Yamcha.
Ma ormai era fatta. Non poteva più tirarsi indietro.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Too late

“Ehi”
Vegeta continuò a fissare la parete della Gravity Room come se niente fosse, reprimendo la voglia di incontrare lo sguardo languido e profondo della ragazza dai capelli turchini che lo aveva ospitato a casa sua in quegli ultimi anni.
“Sapevo di trovarti qui”
Nessuna risposta. Solo quel fastidioso silenzio al quale si era ormai abituata. Ma non si arrese.
“Come stai?” chiese con un filo di voce.
Il principe fece una smorfia e incrociò le braccia al petto.
“Bene”
Bulma respirò profondamente e avanzò di poco, sedendosi a fianco al saiyan.
“I lavori per la tua nuova casa sono terminati. Da domani potrai già andare a viverci”
Vegeta annuì debolmente con la testa. A Bulma sembrava di parlare da sola.
“Verrai alla cerimonia?” chiese piegando di poco la testa e tentando di incatenare il suo sguardo a quello del saiyan. Ma lui sembrava evitare che ciò accadesse, sembrava non aver voglia di ascoltare e quindi rispondere.
“Perché dovrei venirci?”
“Perché ormai ci conosciamo bene e mi farebbe piacere la tua presenza al mio matrimonio”
Vegeta sorrise. Un sorriso finto, amaro, doloroso.

“Bulma, mi raccomando, partorisci un bel bambino!”
le aveva detto Goku con la massima naturalezza.
Yamcha era arrossito all’improvviso ed
era scoppiato a ridere.
“Forse Goku intendeva dire che sarebbe ora che ci sposassimo
e formassimo una famiglia felice con tanti bambini!”

Vegeta decise finalmente a voltarsi e sentì un brivido corrergli lungo la schiena.
Bulma era in abito da sposa. La sua bellezza non era equiparabile a nessuna delle donne che aveva mai incontrato in tutta la sua vita.
“Ma smettila, Bulma! A chi vuoi darla a bere? Entrambi sappiamo benissimo che non è affatto così”
La sposa abbassò lo sguardo e giunse le mani sulle ginocchia.
“P-perché dici così?”
Il saiyan si alzò in piedi e si parò davanti a Bulma, afferrandola per le spalle.
“Sei felice?” le ringhiò quasi contro.
Bulma sgranò gli occhi incredula. Non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere da parte del principe dei saiyan. Sbattè le palpebre un paio di volte e boccheggiò per qualche secondo, con le parole che le si fermavano in gola.
“S-si, io credo di si.” rispose alla fine.
Vegeta ridusse la distanza tra sé e la ragazza, avvicinandola maggiormente a sé.
Le loro labbra si sfioravano appena. I loro occhi si scrutavano a vicenda.
“Credi, o lo sei davvero?” ammiccò Vegeta con aria di sfida.
“I-io sono felice!” ripetè Bulma, chiudendo gli occhi nel tentativo di fermare le lacrime che inesorabili cominciavano a rigare le sue guance arrossate.
“E allora perché piangi?”

“Mi vuoi sposare?”
Un elegante e sorridente Yamcha, inginocchiato di fronte al tavolo
al quale avevano appena mangiato, le mostrava un cofanetto blu
contenente un meraviglioso anello di fidanzamento.
Il ristorante era perfetto.
La cena era stata perfetta.
Lui era perfetto.
L’anello era perfetto.
E allora perché Bulma si prese qualche secondo per riflettere?
“Ehm... beh... il matrimonio.. vediamo...”
Yamcha continuava a sorriderle speranzoso.
Perché Bulma avrebbe dovuto rifiutarlo?
Lui la amava.
Lei lo amava.
Erano ormai fidanzati da anni.
Era giusto dare una svolta alla loro relazione.
“Si, voglio sposarti!”

“Piango perché sono felice!” esclamò Bulma tra un singhiozzo e l’altro.
Vegeta raccolse l’ultima lacrima della ragazza passandole un dito sulla guancia,
“A me non sembrano lacrime di felicità, sai?”
Bulma premette le mani sul petto di Vegeta, costringendolo ad allontanarsi.
Si alzò e raggiunse la finestra, dalla quale era possibile intravedere tutta l’allegria dei suoi amici e familiari, pronti per andare in chiesa.
“Perché non dovrei essere felice?” si passò una mano sul viso bagnandola con l’ultima lacrima “Sto per sposarmi con l’uomo che amo e avere la vita che ho sempre desiderato”
Vegeta le si avvicinò nuovamente e le cinse i fianchi con le braccia.
“Bugiarda”
L’azzurra sentì il cuore batterle sempre più velocemente. Non seppe dire se fosse stato a causa di quell’aggettivo che le calzava a pennello o per l’abbraccio che Vegeta le aveva regalato.
“Lasciami. Non è te che devo sposare!” gli urlò contro.
Vegeta allentò piano piano la presa e ghignò com’era solito fare in quel genere di situazioni.
“E allora che ci fai ancora qui? Adesso puoi anche andare.”
“C-certo... hai ragione...”

“Quando?”
“Io direi di aspettare l’arrivo dei cyborg.
Se tutto andrà liscio, dopo potremo sposarci! Contenta amore mio?”
Bulma abbozzò un mezzo sorriso.
Yamcha le accarezzò una guancia.
“Ti amo”
“Anche io”

Bulma fece per uscire dalla Gravity Room, ma Vegeta la bloccò per un braccio.
Quando i loro sguardi si incrociarono, entrambi sentirono un tuffo al cuore.
“Sei davvero convinta di avermi detto tutto?”
Bulma abbassò lo sguardo e una nuova lacrima cristallina scese copiosa lungo la guancia.
“Se solo... se solo tu...”
Vegeta corrugò la fronte, incuriosito.
“Cosa, Bulma? Avanti, parla!”
Accadde tutto in una manciata di secondi: l’azzurra si ritrovò tra le braccia di Vegeta, mentre colpiva il petto del saiyan con insignificanti pugni carichi di frustrazione e sofferenza.
“Se solo tu fossi stato meno orgoglioso e più sincero con te stesso, se solo mi avessi fatto capire che ti importava di me, se solo mi avessi mandato un segno... io avrei immediatamente interrotto i preparativi per le nozze e sarei corsa subito da te!”
La voce rotta dal pianto, lo sguardo assente, il trucco rovinato, il vestito stropicciato, i capelli in disordine. Chi avrebbe voluto sposarla in quelle condizioni?

“Io e Yamcha ci sposiamo” annunciò Bulma radiosa.
“Auguri”
Bulma corrugò le sopracciglia e incrociò le braccia al petto.
“E’ tutto qui quello che sai dire?”
“Oh Bulma, sono così felice per te!” esclamò Vegeta
fingendo entusiasmo.
“Smettila”
“Smettila tu di seccarmi con queste sciocchezze terrestri”

Vegeta la strinse forte a sé nel tentativo di farla calmare.
“E’ troppo tardi” sussurrò all’orecchio di Bulma, che annuì con aria dispiaciuta.
La turchina smise di piangere e sollevò lo sguardo, incontrando gli occhi di Vegeta.
“Vieni alla cerimonia, ti prego.”
“Per veder piangere senza motivo una marea di stupidi terrestri? Non ci penso proprio!”
Bulma continuava a fissarlo con gli occhi colmi di speranza.
“Ti prego, vieni. Fallo per me”
Vegeta puntò lo sguardo in direzione della finestra.
“Ci penserò”

Yamcha era stato chiarissimo.
“Manda via Vegeta”
“Perché?!”
“Perché stiamo per sposarci, dannazione!”
Bulma rivolse lo sguardo verso la Gravity Room
e si fece improvvisamente triste.
D’altra parte Yamcha aveva ragione.
“Ok, però gli comprerò una casa in centro”

Bulma sorrise.
“Comunque, volevo farti i complimenti per come hai combattuto contro i cyborg”
“Io sono il principe, non dimenticarlo”
Bulma rise, per non piangere.
Vegeta la osservò attentamente un’ultima volta per memorizzare ogni singolo particolare del suo aspetto. Non l’avrebbe mai più rivista, ne era certo.
“Ora vai, il tuo futuro marito ti sta aspettando”
Bulma si sistemò il vestito e i capelli come meglio poteva, poi aprì la porta della Gravity Room e rivolse un’ultima occhiata al saiyan.
“Mi dispiace” disse infine lui, senza cambiare espressione.
Sembrava non stesse provando alcuna emozione, ma in realtà non era così. E Bulma lo sapeva bene.
L’azzurra si dileguò dalla stanza e raggiunse gli invitati in giardino.

“E’ perfetto” ammise Bulma con l’abito da sposa tra le mani.
Chichi le sorrise con dolcezza.
“Vedrai, sarà il giorno più bello della tua vita”
Bulma sospirò incerta e, quasi automaticamente,
gettò uno sguardo nei pressi della Gravity Room.
Vegeta la stava guardando.

Cullata dalla melodia nuziale e dal brusio provocato dagli invitati, Bulma fissava Yamcha con sguardo vacuo.
“Allora? Risponda.” la incitò il prete, con un sorriso.
Bulma avrebbe voluto piangere senza curarsi delle conseguenze, interrompere tutto e gridare al mondo che lei amava Vegeta, non Yamcha.
Ma ormai era fatta. Non poteva più tirarsi indietro.
Spostò lo sguardo in fondo alla chiesa e intravide il suo saiyan tra gli invitati.
Sapeva che sarebbe venuto, alla fine.
Si sorrisero a vicenda.
“Lo voglio” annunciò infine la sposa mentre calde lacrime le rigavano il volto.
Yamcha la baciò e i due neo-sposini vennero avvolti da un’ondata di applausi.
Ormai era troppo tardi.












Note d'autrice
Sinceramente, non ho la più pallida idea di come mi sia venuta in mente questa storia, dato che non mi piacciono le fanfiction tristi e che non sono nemmeno una fan accanita di Bulma e Vegeta. Io amo solo Goku e Chichi, ma credo che già lo sappiate!
Comunque, spero che questa What if? vi sia piaciuta ^.^
Gradirei sapere la vostra opinione e soprattutto fatemi presente se i personaggi risultano OOC!
A presto
  
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