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Autore: Eugenie    25/04/2012    3 recensioni
Era stato Sir Curtis Petty-FitzMaurice in persona a convincere il parroco Peter Mitchell che la giovane prostituta francese, proveniente da una nobile famiglia caduta in disgrazia, fosse una strega. Il marchese, nel corso degli anni, aveva maturato un vivido e morboso interesse per la Maunier che, pur di allontanarlo, gli aveva confessato di odiare il genere maschile e di prediligere la compagnia di altre fanciulle."
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho Amato il Peccato




"Nella follia c'è un piacere che solo i pazzi conoscono."
John Dryden
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  "Ama, ama follemente, ama più che puoi
E se ti dicono che è peccato
Ama il tuo peccato e sarai innocente."

William Shakespeare



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Note dell'autrice: Aradia è presentata nel testo come la figlia messianica della dea Diana, venuta sulla Terra per insegnare ai poveri e agli oppressi la stregoneria, come mezzo di resistenza sociale.


Era stato Sir Curtis Petty-FitzMaurice in persona a convincere il parroco Peter Mitchell che la giovane prostituta francese, proveniente da una nobile famiglia caduta in disgrazia, fosse una strega.
Il marchese, nel corso degli anni, aveva maturato un vivido e morboso interesse per la Maunier che, pur di allontanarlo, gli aveva confessato di odiare il genere maschile e di prediligere la compagnia di altre fanciulle. La giovane rivelò persino di aver avuto rapporti passionali con svariate donne, e di aver partecipato ad orge e messe nere.
L'ira dell'uomo raggiungeva picchi altissimi ogni volta che veniva rifiutato dalla ragazza... più volte si era sentito dire che avrebbe potuto ottenere ciò che voleva con la forza, ma Sir Curtis era convinto di essere in grado di ottenere l'amore sincero di Pervanche.
Aveva tentato con ogni mezzo a sua disposizione di ottenere la devozione della donna, eppure la risposta della Maunier alle sue avances non cambiò mai. Fu soltanto l'orgoglio, che spinse l'ostinato marchese a imprigionare l'adorata... poi, se la sua presa di posizione nei confronti di coloro che avevano rapporti carnali con il Maligno gli avrebbe garantito popolarità tra i concittadini, beh, tanto meglio.

 

Pervanche Maunier fu murata viva in una torre, dopo aver subito le più atroci torture... avevano insinuato in lei il germe della follia, che proliferava e proliferava ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
La forzata clausura cui fu costretta le fece perdere del tutto il senno al punto che, spesso, Pervanche si scopriva a invocare il nome della dea Aradia con voce bassa e lasciva, come se parlasse ad un'amante. Coltivò, per anni, un maniacale e romantico desiderio per la figlia di Artemide.

 

Ti conosco da così poco, eppure ho l'impressione che tu abbia sempre fatto parte della mia vita. E' come se fossi rimasta rannicchiata in un angolino nel profondo del mio cuore, impaziente di uscire.
Esiliata, come lo sono stata io... segregata in una torre diroccata, mi ritengo una profuga del dolore.
Questo, l'oscuro antro dove ho conosciuto il completo appagamento che è sempre stato negato ai miei sensi.
Questo, il luogo in cui ho cominciato ad amarti.


Mi hai salvata, mi hai allontanata dalla fine, dalla distruzione: ti devo tutto.
Mi hai presa per mano, mi hai trascinata via con irruenza: ti appartengo, sarò per sempre la tua serva.
Mi hai accolta tra le tue candide braccia, cullandomi amorevolmente, allattandomi al tuo florido seno.
Mi hai insegnato la lussuria divina, sei divenuta per me madre e amante. Custodisci le mie confidenze e i miei dolori.
Mi hai strappato il cuore dal petto con inaspettata ma inebriante violenza, per metterlo al sicuro in una cassaforte, uno scrigno incastonato di antiche rune. Non sento la necessità di evadere... mi rassicura sapermi al riparo dalla sofferenza, imprigionata in una cella dove a te sola è consentito scrutarmi.

 

La giovane era entusiasta dell'affetto che, ne era sicura, la Vergine dea nutriva per lei.
Lascia che beva il sacro vino sanguigno che scorre nelle tue vene, lascia che me ne ubriachi: è corroborante e mi disseta.

Una sera, mentre contemplava la sfumatura rosea del cielo al tramonto attraverso una minuscola fessura tra i mattoni del muro, pensò con euforia che doveva essere proprio quella la delicata tonalità delle gote della sua amata. Debilitata dal suo stesso godimento, dischiuse faticosamente le labbra. Era rimasta in silenzio per l'eternità, confortata da una distorta percezione del reale.
Udì la propria voce emettere un gemito desolante e prolungato, dopo aver avuto una visione della splendente Aradia che la invitava a raggiungerla ai Campi Elisi. L'Excessus Mentis le provocò oscene convulsioni... come in preda al più terribile dei deliri, Pervanche Maunier abbandonò la detestata mondanità per andare incontro alla figlia di Lucifero con un ultimo, sconquassante, spasmo di piacere.

 

 

  
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