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Autore: _Alexis_    25/04/2012    3 recensioni
Sì, infondo loro erano uguali.
Per questo non poteva che esserci un solo vincitore.
Il Sole era a est, anche se il giorno era oramai finito.
Due soli nel tramonto.

la perdita di un compagno da due punti di vista diversi.
Ukitake, Kyoraku, Starrk, Lylinette.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Espada, Kyouraku Shunsui, Ukitate Jyuushiro
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Blood.
Ci sono molte persone per le quali morirei. Nessuno, dopotutto, merita di morire per mano altrui, e come capitano ho il dovere di impedire che accada.
Ma… Jushiro è l’unica persona per la quale sono disposto a vivere.
Se dovesse morire?


Sangue. Era sicuramente sangue quello. La puzza gli era arrivata addosso di colpo.
Non era quell’Espada a puzzarne.
Sentiva chiaramente quel sapore metallico, da dargli il voltastomaco, nella sua bocca, tra le gengive e i denti stretti.
Ne era sporco ovunque, le vesti, la pelle scura graffiata in ogni dove.
Ma non era neanche lui a puzzarne. No, quello era tanto sangue, un fiume di sangue, gli stava dando alla testa.
Troppo sangue, pensò, ma di chi era quel corpo squarciato…

E gli schizzi gli arrivarono in faccia, e si ridestò di colpo.
Aveva ancora lo sguardo puntato al portale che dall’Hueco Mundo si era aperto alla falsa Karakura, quando si accorse incredulo che quell’affare, bambino, arrancar, non solo non era più dove era quando era apparso una frazione di secondo prima, ma era poco più a destra di lui, e il suo braccio usciva fuori dal ventre di Jushiro, accompagnato dalle sue stesse costole che, bianche in mezzo a tutto quel rosso, risaltavano ancora di più, rendendo il tutto incredibilmente… surreale.
Vide Jushiro con gli occhi fuori dalle orbite, probabilmente non riusciva neanche a provare dolore, infatti non dava segno di altro tipo di reazione.
Le pupille strizzate ad un misero puntino, gli occhi rossi, se dalla collera o dal dolore, non è dato saperlo. Shunsui, che il tempo percepiva incredibilmente dilatato, adesso.
Con un furore addosso, che sembravano le fiamme dell’Inferno, si focalizzò sulla preda. Non importava, oramai, che fosse un bambino, o una donna, o un debole, o un suo pari.
Avrebbe fracassato il cranio, avrebbe smembrato il corpo di chiunque avesse violato a quel modo il corpo di una creatura pura come Jushiro.
E mentre lo vedeva estrarre il braccio dal corpo di Ukitake, già si era lanciato su di lui con la lama di Katen Kyokotsu protesa all’indietro, affilata tagliava l’aria.
Aveva pensato, spesso, come tutti del resto, alla sua morte.
Aveva fiducia in Jushiro, sapeva che, nonostante il dolore, con il suo malinconico sorriso avrebbe superato anche questo. Era forte, non era come lui.
Ora sapeva cosa sarebbe successo, nella situazione opposta.
Non si trattava di dolore e solitudine, no… era dolore e pazzia.
Fuori di testa, ansi, fuori di sé, si lanciò sul bambino-arrancar.
Perduta la ragione, non aveva neanche pensato a recuperare il corpo di Ukitake, né tantomeno aveva pensato che il suo avversario non sarebbe rimasto a guardarlo mentre lui attaccava un suo compagno.
Pensò solo a possibili modi per disintegrarlo.

-Perdonami, taichou-san.
Si sentì in fiamme per un attimo, lo sfrigolio della pelle che bruciava.
Poi, il dolore fu talmente lancinante da fargli perdere i sensi.

Two suns in the sunset.
-Lylinette
Gli si frantumò il cuore, sempre che un cuore avesse in quel vuoto che sentiva appena sotto il collo.
Non si voltò neanche una volta a cercarla, neanche una volta cercò di assicurarsi che fosse ancora lì.
Non ne aveva bisogno, lei era lì, lo sapeva.
Anche quando il fumo causato dalla sua esplosione si dissolse e non ne restò nulla. Anche quando rimase ad occhi sgranati a fissare che, effettivamente, lì in mezzo, così come nel suo cuore, non era rimasto nulla.
E poca attenzione prestò a quello che l’avversario gli stava dicendo, forse gli sarebbe stato utile, certo.
Ma lui non voleva più combattere, ansi, non voleva proprio far nulla, a quel punto.
Una guerra, pensava.
Una guerra… non porta che solitudine da entrambe le parti. Che si vinca, che si perda.
Le lame dell’altro si scontrarono con le sue, il rumore, quasi, lo risvegliò.
Sembrava quasi lo avesse fatto apposta, a non colpirlo in pieno petto, ma colpendo le sue spade di proposito.
Ancora più gli si stringeva il cuore –o qualunque cosa fosse, quella che da tempo gli provocava un dolore insopportabile.
Perché doveva combattere contro un avversario così forte, che pure sembrava provare pena per lui.
Che pure sembrava compatirlo, mentre colpendolo con forza gli leggeva chiaro negli occhi la sofferenza per la perdita di un compagno.
Sì, perché infondo erano uguali, loro due.
Nella disperazione con la quale lo colpiva, affannosamente tirava avanti, con ogni muscolo teso a causa delle ferite, eppure era incredibilmente forte, quel capitano.
Forse la speranza di poter rivedere vivo l’amico, quell’altro dai capelli bianchi, il più presto possibile.
Sì, infondo loro erano uguali.
Per questo non poteva che esserci un solo vincitore.
Il Sole era a est, anche se il giorno era oramai finito.
Due soli nel tramonto. Mhm, la guerra è finita.

Nel buio della notte eterna dell’Hueco Mundo restava a guardarla.
Piano le coccolava la piccola testa con una mano, delicatamente, mentre la guardava a dormire, la piccola Lylinette, che da sveglia era così rumorosa.
Sdraiato accanto a lei, con tutto il suo corpo l’avvolgeva, quasi come una madre.
La fissava con i suoi occhi freddi, e non si perdeva il minimo movimento. Occhi spalancati, si accertava, ogni volta, che stesse bene.
Perché andava bene, finchè aveva qualcosa da proteggere, andava bene finchè poteva evitare di sentirsi potente da solo.
E allora lì, in mezzo al nulla, restava a fissarla, Starrk.
Con i suoi occhi freddi.

-Irooni… Nero

Andiamo insieme, Lylinette.
Aspettami.

Smile.
Respirava tranquillo, immerso nei suoi pensieri.
Sollevava piano la testa, e piano ricadevano all’indietro i suoi capelli del colore delle stelle, con gli occhi chiusi, inginocchiato al centro di quella stanza dalla luce soffusa.
Lui da solo e finalmente sereno.
E per quanto concentrato potesse essere, sentì comunque chiaramente il rumore dei passi di Kyoraku che si avvicinava, quindi si distrasse e si rassegnò al fatto che avesse perso il filo dei pensieri.
Quella notte, era davvero una bella notte.
Attese pazientemente di sentire il rumore della porta che si apriva.
-Kyoraku.
L’uomo dal kimono rosa, e quello sguardo bonario di chi non aveva voglia di far nulla, fece appena un passo dentro la stanza, mostrando chiaramente l’allegria di chi è senza pensieri.
Finalmente, senza pensieri.
-come sta il tuo corpo, Ukitake?
Sospirò, pensandoci su un attimo.
-Il mio petto è oramai conciato come Genryuusai-sensei, ma i miei organi si sono restaurati del tutto e hanno ripreso a funzionare…
Quindi sto bene!

Esclamò felice, battendosi una mano sul petto.
Kyoraku lo guardò con sguardo apprensivo.
Pensò che quella notte, fosse davvero un’ottima notte.
-La mia Nanao-chan mi ha lasciato andare solo con la scusa che venissi a vedere come stavi.
-Dovevi proprio fingere che fosse una scusa?

Kyoraku ridacchiò allegramente.
La sua calda risata.
Pensò Ukitake a quanto fosse evidente che non fosse solo una scusa, non per presunzione, ma oramai ben conosceva il suo posto nella vita di Shunsui.
Vide gli occhi dell’altro illuminarsi di botto, mentre chiudeva la porta e si avvicinava a lui.
-Stavo pensando che potremmo fare qualcosa oggi…
La porta si chiuse, le voci erano ora più nascoste, silenti.
Come tutta quella notte nel Seiretei, quell’ottima notte, quella bella notte, era tornata ad essere.

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ancora una volta, torno a scrivere su Ukitake e Kyoraku! XD
ancora una volta torno a stravolgere il povero Shunsui... che proprio in quella scena esattamente mi fece non poca paura mentre mi disperavo per Jushiro come una dannata... in conclusione è stata la scena che più mi ha traumatizzata, penso, in tutto Bleach!

poi... non so efp cosa abbia contro Starrk, visto che non lo trovo tra i personaggi (boh, c'è persino Aaroniero, Tatsuki, Chizuru Honsho... ma vabè!! XD)... per me è uno dei personaggi meglio riusciti di Bleach, e naturalmente il suo tasso di popolarità supera di poco quello della settima espada del quale non ricordo neanche il nome...
eppure è un figo della madonna... scherzi a parte, il suo rapporto con Lylinette mi ha realmente commossa, il suo atteggiamento nei confronti dei combattimenti, e non mi dilungo...


Brothers in arms - Dire Straits... titolo più banale non poteva esserci, ma ci stava anche incredibilmente bene
Two Suns in the Sunset e Il Sole era a est, anche se il giorno era oramai finito. Due soli nel tramonto. dalla canzone dei Pink Floyd...
   
 
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