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Autore: The Revenged Shadow    26/04/2012    3 recensioni
"Roxas era timido e lucente come il sole del mattino.
Axel era caldo e travolgente, come le tinte di cui si dipinge il cielo prima di diventare un manto d’oscurità."
[Raccolta su piccoli momnenti di questi due adorabili donzelli :3]
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days
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 Gold Dawn & Red Sunset

 
Le sue palpebre si schiusero placidamente. Si portò una mano a sfregarsi gli occhi blu come il mare per cercare di svegliarsi ed assumere un’aria vagamente lucida, per poi stiracchiarsi e scompigliarsi i capelli biondi.
Con la testa appoggiata sul cuscino morbido e bianco, si voltò e vide un viso spigoloso incorniciato da ciuffi di capelli di un rosso fiammeggiante. Il ragazzino sorrise, con lo sguardo assonnato e le guance tonde e paffute un po’ arrossate.
Gli occhi del fulvo erano ancora chiusi dolcemente, persi in chissà quale mondo tra i sentieri di Morfeo. Lo sguardo di Roxas scese ad esaminare i due stranissimi segni viola che c’erano sulle gote, proprio sotto gli occhi.
Di sicuro anche quelli contribuivano a rendere Axel decisamente unico.
Giratosi su un fianco il biondo posò una mano sul braccio caldo dell’altro e lo scosse leggermente, chiamandolo con un sussurro.
<< Axel?... >>
Il diretto interessato mugugnò qualcosa d’incomprensibile facendo una smorfia.
Roxas sbuffò e provò a scuoterlo di nuovo, questa volta avendo più fortuna: il rosso schiuse lentamente gli occhi verdi, quasi da far mozzare il fiato all’altro che ogni volta si perdeva – piacevolmente – in quella distesa smeraldina.
<< Buongiorno… >> sussurrò con un filo di voce il biondo.
Axel fece un sorriso sghembo, riavviandosi con una mano la sua massa informe di capelli rossi mentre con l’altra gli cingeva le spalle e lo attirava al suo torace scoperto, delicatamente scolpito. E Roxas ci si accoccolò con molto piacere, rompendo la tranquillità del silenzio con il fruscio morbido delle lenzuola bianche.
<< Grazie nanetto… >> rispose il più grande socchiudendo un poco gli occhi.
Si avvicinò alle labbra rosee del più piccolo lasciandoci un soffice e caldo bacio.
 
Roxas era timido e lucente come il sole del mattino. I suoi capelli soffici e dorati ricordavano i primi, fugaci raggi di luce della giornata, che inondavano tutto quanto di luminosità.
Per Axel, Roxas era la sua alba.
 

***
 

Fissava il soffitto mentre era disteso sul letto bianco, con le dita intrecciate dietro la nuca.
Qualcuno bussò alla porta, rompendo violentemente il filo di silenziosi pensieri ronzanti nella testa del rosso, che sospirando diede uno sguardo alla porta come se potesse osservarci attraverso. Già sapeva chi fosse e poco dopo entrò timidamente nella stanza una figura minuta, dal visetto delicato e coi tratti infantili, coperto da qualche ciocca di capelli biondi.
Il ragazzino si avvicinò ad Axel, fermandosi proprio davanti al lato del letto.
Il fulvo fece un po’ di spazio e Roxas ci si sistemò subito. Rimasero per un po’ in silenzio, quando il più grande posò una mano sulla testa dell’altro e la poggiò sull’incavo tra il collo e la spalla.
Il biondo si stropicciò un poco gli occhi, quando faceva così era tremendamente adorabile ed Axel non poteva nascondere un dolce sorrisetto.
Piano piano scesero giù, fino a distendersi entrambi sul materasso, ancora accoccolati l’un l’altro.
Roxas chiuse le palpebre, fino a lasciarsi andare in un sonno profondo e tranquillo.
Il rosso sorrise e, posando le labbra sulla sua fronte, gli sussurrò all’orecchio un “Buonanotte” timido e rassicurante, mentre lo stringeva a sé e si lasciava cullare anche lui dal riposo.
 
Axel era caldo e travolgente, come le tinte di cui si dipinge il cielo prima di diventare un manto d’oscurità. Le sue braccia donavano all’altro sempre un senso di sicurezza e rifugio, e sapeva che la sua luce – anche se si affievoliva – non si sarebbe mai spenta.

Per Roxas, Axel era il suo tramonto. 
 
 

 
Spazio all’autrice
Eh già, chi l’avrebbe mai detto che sarei stata capace di scrivere una cosa così dolciosa e cariosa? Io no di certo! Ma, ehi, ‘sti due riescono a ispirarmi tanta dolcezza… *^*
Spero che la fanfic sia piaciuta, mi ci sono impegnata e l’idea mi era saltata in mente sabato, durante l’ora di geometria (perché anche esaminare un muro diventa interessante in ore di pura noia). Ora mi dileguo altrimenti faccio delle note d’autore più lunghe della storia stessa. Un grande ringraziamento a chi legge e mi farebbe piacere cosa ne pensate! ^^
Un bacione e alla prossima – forse.

TsuX3
P.S: alla fine ho deciso di farla essere una raccolta, quindi al prossimo capitolo! :3

  
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