Vicolo dei Sogni Infranti

Benvenuti nel vicolo dei sogni infranti, dove tra una bottiglia vuota di Rum e una di Jack si possono trovare anime di "uomini", se così possiamo chiamarli.

Anime perdute, anime tristi e smarrite, anime che stanno perdendo la retta via e anime che se ne vanno senza che nessuno se ne accorga...

Benvenuti in un vicolo che rappresenta un mondo; un mondo che per giorni resta morto e immobile, altri appare vivo e irrequieto, mentre il rosso lucido del sangue sgorga e inumidisce i tagli, quelli sulla carne e quelli dell'anima.

Dove un bacio è un privilegio riservato a pochi, pochissimi eletti. Dove anche le puttane si vergognano di girare. I muri sono sporchi, grigi. Solo in alcuni punti la monotonia viene spezzata da graffiti scrostati, evocano morte e disperazione.

Gli abitanti sono vecchi sbronzi, uomini che hanno perso la loro vita nel gioco o nell'alcool; ma anche giovani senza futuro, per cui le speranze non sono mai nate. Deboli, in un certo senso, incapaci di reagire alla brutalità della vita, che come una frusta si abbatte sadica sui cuori infranti.

La pioggia scende, ma nessuno sembra curarsene, la periferia è diventata una casa sicura per molti. Non c'è spazio per la paura, non c'è spazio per i pensieri, in quel vicolo si esiste, non si vive.

Ho provato ad entrarvi, per più di una volta, e quello che ho sentito è un misto di rabbia e rassegnazione, le parole sibilline della mente si fanno via via più rade, ora non resta che ascoltare il rumore del silenzio.

Ho provato a lasciarmi cadere contro un muro, solo per sentire cosa si prova, non mi sono più alzato, una bottiglia di Jack mi tiene compagnia.

Non ho più trovato la spinta per muovermi. Immobile.

Benvenuti nel vicolo dei sogni infranti.