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Autore: gingerfox    26/04/2012    2 recensioni
Dietro di lei, posata su un albero, c’è una ghiandaia imitatrice. Mi guarda, quasi dispiaciuta, e mi permette di esprimere un ultimo desiderio: -Canta-. Lo dico sia all’uccello che a Katniss, la quale mi guarda perplessa. Suppongo che inizi a cantare solo perchè sa che è l’ultima cosa che le chiederò.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salto attenta tra i rami, impaziente di vedere Katniss che sbuca da uno dei cespugli. È passato un po’ di tempo da quando ci siamo salutate ed ho acceso il fuoco per attirare i Favoriti.
Mi siedo su un ramo abbastanza in alto, lasciando che le gambe stiano a penzoloni nel vuoto, come facevo nel poco tempo libero che avevo nel mio distretto; mi arrampicavo da un albero all’altro, silenziosa, per non far sentire ai Pacificatori che c’era qualcuno che non stava lavorando. Me l’ha insegnato una vecchia che lavorava nei campi; ormai non aveva più la forza per salire sui rami e raccogliere la frutta, così mi aveva spiegato come fare. Inizialmente era come un gioco per me, saltavo come uno scoiattolo canticchiando, e le ghiandaie imitatrici cercavano di riprodurre le mie canzoni.
Quasi sempre ce la facevano, e io ne cantavo altre più difficili per sfidarle. Buffo come quello che io consideravo un gioco, oggi possa salvarmi la vita. Molti dei tributi pensano che io sia una bambina, non si danno neanche la pena di cercarmi per uccidermi; meglio tenermi per ultima, così vinceranno più semplicemente.
Questo pensiero mi fa tremare, tanto che devo tenermi ad un ramo incrostato di muschio per non finire a terra. Alla fine, se rimanessimo solo io e Katniss, una delle due dovrà uccidere l’altra… allora spero proprio che vinca lei. Preferisco immaginare lei in una bella villa nel Villaggio dei Vincitori, piuttosto che Cato o Clove.
Finalmente, dopo quelle che sembrano ore (ma che in realtà sono pochi minuti), sento dei passi. Qualcuno più pesante, uno leggero, un terzo più strascicato. Sono di sicuro i Favoriti, così mi impongo di rimanere immobile. Sono abbastanza in alto perchè non mi vedano, ma solo un piccolo rumore potrebbe fargli capire di essere stati ingannati.
Cato si avvicina al fuoco che ho acceso, tasta la brace per capire quando è stato spento e nota le mie impronte che vanno dalla parte opposta al loro accampamento. Sorrido, ringraziando il cielo per la mia trovata; i tre cercheranno di seguire le tracce e staranno lontani dal luogo dove Katniss sta bruciando i loro rifornimenti. Mi viene da ridere, vedendoli così sicuri di aver trovato la loro nemica impreparata, e per poco non lo faccio davvero; mi copro la bocca con una mano e mi lascio andare ad una risatina piccolissima di scherno, che i tre non sentono neanche.
Avete già perso” penso soddisfatta, quando un suono potente e gutturale fa vibrare i rami degli alberi, minacciando di farmi cadere. Vengo assalita dal panico: è il suono di un cannone? Magari non sono venuti tutti a controllare che non ci fosse qualcuno… effettivamente ce ne sono soltanto tre sotto di me, dov’è i ragazzo del Distretto 3? Il cannone ha sparato per Katniss?
Sto quasi per perdere il controllo del mio corpo e scendere correndo in aiuto della mia alleata, quando entra in scena anche il ragazzo del Distretto 3. Allora era anche lui qui, ma più distante dagli altri. Stava facendo da guardia?
-Cos’è stato?- chiede duramente Clove rivolta al nuovo arrivato. Quello, che sembra stia per morire d’asma, prende un secondo il fiato. -Non lo so. Sembrava un cannone- quella conferma mi fa tremare le ginocchia. Non mancano altri concorrenti, a parte quelli sotto di me, Katniss, Thresh, la ragazzina dai capelli rossi e… -Forse è per Ragazzo Innamorato. Sarà morto finalmente- sorride Cato, per nulla preoccupato dal colpo. Il ghigno sparisce subito quando ci arriva un secondo botto, più flebile dell’altro.
-No, non è un cannone- sussurra Clove, con le sopracciglia inarcate. Sembra stia ragionando su che fare. -Torniamo indietro- propone, -di lei ci occuperemo dopo-. Il fatto che Clove abbia capito che il boato non era un cannone mi permette di tornare a respirare. Dopo averlo sentito suonare tante volte, avrà imparato a riconoscerne il suono.
Lentamente, così come sono venuti, i quattro se ne vanno lasciando la radura vuota. Un’improvvisa stanchezza mi costringe a cercare un albero più comodo per dormire: tiro fuori dal mio zainetto il sacco a pelo e mi ci rannicchio dentro, decisa a non chiudere occhio per vedere quando arriverà Katniss. Forse è già qui. Forse sta tornando indietro con qualcosa da mangiare, e ritarda perchè ha cacciato. Forse… forse…

* * *

Mi sveglio quando sento il vento scompigliarmi i capelli. Devo essermi addormentata. Guardo il cielo attraverso il fogliame; non solo ho perso la trasmissione delle immagini dei morti, ma è anche mezzogiorno e Katniss potrebbe avermi sorpassato non vedendomi.
Mi tolgo dal sacco a pelo e lo ripiego infilandolo nello zaino, che poi metto sulle spalle. Sto morendo di fame, ma non voglio mangiare ciò che ho diviso con Katniss prima del suo arrivo, così mi decido ad andare nel luogo del nostro incontro e prendere qualche bacca nel tragitto. Probabilmente mi starà aspettando.
Raccolgo qualche radice mentre passeggio, sgranocchiandola cruda. La maggiorparte è immangiabile, ma due o tre bacche riesco a mandarle giù senza sputarle. Scrollo le spalle annoiata, come ho fatto un secondo prima che il mio nome venisse letto ad alta voce alla Mietitura. Allora non sapevo cosa mi aspettava; tornerei di corsa a lavorare nei campi, adesso. Sento un fruscio alle mie spalle, e subito qualcuno mi spinge oltre dei cespugli.
Penso subito, data la forza, che sia Thresh. Abbiamo parlato, sul treno che ci portava a Capitol city; non è cattivo, anche se ha l’aspetto di un gigante. Certo non mi aspetto che mi lasci in vita, ma almeno che faccia velocemente.
-Guarda, guarda… quindi sei tu la sciocca che ha acceso un fuoco in pieno giorno- la voce mi fa sobbalzare. È roca, tipica di qualcuno che non beve da un po’, e troppo alta perchè appartenga a Thresh. Appena mi volto, riesco a vedere il volto del ragazzo del Distretto 1. “Sono spacciata” è l’unica cosa che mi viene da pensare, guardando come agita la lancia che tiene in mano.
Dio, fa che sia una cosa veloce” mi ritrovo a pensare, già nel panico, mentre una ghiandaia imitatrice canta la mia canzone. La mia canzone… Katniss è qui vicino! -Katniss! Katniss!- urlo, più forte che posso, finchè non sento la gola che mi brucia. -Nessuno ti salverà, piccoletta- ghigna divertito il ragazzo e, un secondo dopo l’apparizione di una testa mora dietro di lui, mi pianta la lancia nello stomaco.
* * *
Subito non fa male. È come se qualcosa di freddo mi si fosse poggiato sulla pancia, e per un secondo spero che non l’abbia fatto davvero. Sicuramente sono su un ramo, ad aspettare che arrivi Katniss, e della rugiada mi sta scivolando addosso. Si, è sicuramente così… ma allora perchè, sopra di me, riesco a vedere un fulmine argentato che colpisce il ragazzo del Distretto 1, facendolo cadere a terra?
Sto sognando? Velocemente, troppo perchè possa accorgermi del cambiamento, il freddo alla pancia diventa dolore. Rotolo su un fianco, cercando di strappare la lancia, ma fa troppo male. -Ce ne sono altri? Ce ne sono altri?- Katniss! Allora è venuta, è venuta ad aiutarmi! Rispondo un flebile “no”, e devo ripeterlo parecchie volte prima che abbassi l’arco e mi si avvicini.
È ancora più bella, ora che ha tutta questa luce dorata intorno. Sembra un angelo. Un angelo corrucciato, con gli occhi lucidi. Le stringo la mano e vorrei dirle che sono felice, così non dovremmo fronteggiarci alla fine. Forse mentirei un po’, ma infondo è la verità. Vedendola sporca di terra e con il viso arrossato, capisco che è stava vicina ad un esplosione. Ecco cos’erano i due boati! -Hai fatto saltare in aria il cibo?- chiedo, divertita.
Avrei voluto vedere la reazione di Cato e Clove. E anche di quel ragazzo dall’aria malaticcia che gli stava dietro. -Fino all’ultima briciola- risponde tentando di fare un sorriso. Le riesce male. Un pensiero mi attraversa la mente; lei deve vincere. Deve vincere per me, per il mio Distretto, per non fare la mia fine. -Devi vincere- le impongo, con il tono più fermo che posso usare. -Lo farò. Vincerò per tutt’ e due, adesso- ha capito perfettamente cosa volevo da lei. Sono felice di averla incontrata, di essermi fidata di lei.
La voglio vicino, almeno finchè non chiuderò gli occhi. Il dolore provocato dalla lancia è solo un ricordo lontano, quando le sussurro di non andarsene. Dietro di lei, posata su un albero, c’è una ghiandaia imitatrice. Mi guarda, quasi dispiaciuta, e mi permette di esprimere un ultimo desiderio: -Canta-. Lo dico sia all’uccello che a Katniss, la quale mi guarda perplessa. Suppongo che inizi a cantare solo perchè sa che è l’ultima cosa che le chiederò.

 

La infondo al prato, all’ombra del pino
C’è un letto d’erba, un soffice cuscino,
il capo tuo posa e chiudi gli occhi stanchi
quando li riaprirai, il sole avrai davanti.
Qui sei al sicuro, qui sei al calduccio,
qui le margherite ti proteggon da ogni cruccio,
qui sogna dolci sogni che il domani farà avverare
qui è il luogo dove ti voglio amare
 

Cullata da quella ninna-nanna sconosciuta, chiudo gli occhi e lascio che il buio mi avvolga. Sento appena le parole di Katniss, prima che tutto svanisca: il dolore, il freddo, l’agonia, la preoccupazione.
Vinci per noi Katniss. Vinci per me

 




  
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