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Autore: Linda_Galli    27/04/2012    2 recensioni
Ok, le presentazioni mi mettono in difficoltà, non so mai cosa scriverci. Ammetto che questo è un esperimento, scrivo OS su Bill da un po' ma di postarle nemmeno la piccola idea. Ma voglio tentare. Spero vi piaccia.
~Bill e Linde. Linde e Bill. Un piccolo stralcio della loro storia. Una piccola parentesi di speranza.~
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bill Kaulitz'
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Piccola introduzione:
1) premetto che non sono mai stata a Berlino e spero di essere stata più fedele possibile alla realtà . Mi dispiace se non è così.
2) è una storia totalmente di fantasia, che si svolge qualche anno fa. Circa 2009-2010.
3) i possibili dati di Bill e di dove era quell'anno posso essere benissimo sbagliati.
4) non sono Alien, la mia migliore amica lo è, lei mi ha fatto amare Bill, lei è l'artefice di tutto.

Questo è il mio Bill:

 


~ Crying sky ~

 
Linde correva in quella Berlino spoglia, fredda come la stagione in cui era: l’autunno.
Correva senza sosta con le lacrime, nere di mascara, che le colavano sulle guancie.
Le facevano male i piedi, stretti nelle All Stars rosso fuoco e aveva freddo, coperta solo da una felpa grigia di tre taglie in più della sua e da un paio di jeans scoloriti e strappati.
Stava correndo costeggiando il fiume della Berlino Est. Il muro era caduto pochi mesi prima della sua nascita, si faceva ancora, però, la differenza tra Est e Ovest della città, ma a nessuno importava più.
Si dividevano per abitudine.
Lui invece era nato due mesi circa prima della caduta.
Lui. Quello che l’aveva stregata con la sua voce calda e dolce, con i suoi sorrisi, con il suo essere fuori dagli schemi.
Lei amava tutto di lui ma come poteva fare altrimenti? Lui l’aveva letteralmente trascinata in un vortice di emozioni e ce l’aveva lasciata, andandosene quando lei aveva più bisogno.
Correva per le vie di Berlino, quella ragazza di appena 20 anni, senza meta, cercando quella parte del suo cuore che aveva lasciato scappare. La cercava ovunque. In ogni via e in ogni bar, sperando che lui fosse lì.
Si fermò e i singhiozzi incominciarono a scuoterle le spalle.
Piangeva e Berlino piangeva con lei.
 
..It's you, it's you, it's all for you
Everything I do
I tell you all the time
Heaven is a place on earth with you..

 
La pioggia si mescolava al sapore salato delle lacrime.
Si sedette su una panchina.
Gli occhi scuri erano lucidi e rossi dal pianto.
Guardava il fiume e le venne in mente la prima volta che lo aveva visto, in una vecchia libreria che la guardava.
Gli aveva sorriso e lui aveva fatto un cenno con la mano, prima di essere chiamato da un ragazzo uguale a lui, e andarsene.
Da quel giorno, quel posto era il luogo dove si incontravano. Andavano là nella speranza di vedersi, bere qualcosa insieme e conoscersi. Passarono due settimane prima che riuscirono a vedersi.
Si scontrarono mentre lei entrava e lui usciva.
Bastò uno sguardo, uno sguardo per farli capitolare.
 
Persa nei ricordi di quei mesi non si accorse di una figura, in lontananza, che la guardava.
Era un ragazzo.
Quelragazzo.
Si sedette di fianco a lei e la abbracciò. Lei si divincolò da lui, ci volle tutta la sua forza di volontà, però non voleva. Aveva sofferto troppo.
«Bill.. no. Non posso. Mi hai fatto troppo male. Non posso riaprirti il mio cuore come se niente fosse. Devi prima curarlo, DEVO prima curarlo io.» non c’era rabbia nella sua voce, solo dolore.
Tanto, troppo dolore.
«Linde non ti sto chiedendo questo. Vorrei solo che tu sapessi che non è vero quello che hai visto. Vorrei che sapessi la verità.» lei lo guardò negli occhi.
Erano rossi anche i suoi. Aveva le occhiaie e si vedeva che non dormiva.
«Bill, cosa c’è da sapere? Sono venuta a casa da te e c’era una ragazza nel tuo letto e potrei giurare che fosse nuda. Non c’è niente da spiegare.» erano entrambi stanchi.
Stanchi di parlare, stanchi di lottare per quello in cui credono, stanchi di quella situazione.
«E’ stato mio fratello.. lui è andato a letto con quella, io sono crollato e quando l’ho vista la stavo cacciando via.» scosse la testa la ragazza non ci credeva.
Linde, Linde.. non credi negli altri perché quelle volte in cui ci hai creduto sei andata a pezzi vero? Piccolina, prova a fidarti di lui.
Si alzò di scatto per correre ancora ma lui la fermò tirandola per un braccio e la baciò. Ad occhi aperti, solo a fior di labbra.
Le lacrime risorsero negli occhi della tua Lily e le bagnarono ancora le guancie.
Sembravate due pulcini bagnati, la pioggia che picchiava su di loro e le guancie che cadevano picchiando i loro cuori.
La abbracciò e lei, dopo qualche minuto, si aggrappò alla felpa del ragazzo, alto una trentina di centimetri in più di lei.
Si sentirono a casa, uno nelle braccia dell’altra, si sentirono completi.
«Ti amo, lo sai?» la ragazza annuì leggermente, mentre lo stringeva ancora più forte.
«Era la verità?»
«Sì, posso giurarlo. Io con quella ragazza non ci ho fatto niente, se non dormito, perché ero troppo sbronzo per fare anche solo due passi.» rise piano e brevemente ma rise.
«Ridi.»
«Non proprio, però..» la strinse ancora di più e lei si alzò in punta di piedi, per baciarlo.
«Ti credo Bill. Non sei tu lo stronzo della famiglia. Però il mio cuore ha bisogno di cure e di tempo. Ti chiedo solo questo: tempo.»
«Tutto quello che vuoi. Tutto quello che vuoi.» si baciarono ancora, in quella Berlino in cui aveva smesso di piovere. Era nuvoloso, come i loro cuori, ma non piangeva più, proprio come nei cuori dei due ragazzi.
«Non ti lascerò andare mai più. Mai più.» una promessa uscì dalle labbra del ragazzo, mentre altre lacrime rigavano i volti dei giovani.
Lacrime di felicità, di gioia, di completezza.
Un bacio; per unire la promessa e cancellare le lacrime.
 
..It's you, it's you, it's all for you
Everything I do
I tell you all the time
Heaven is a place on earth with you
..
 

..It’s better than I ever even knew
They say that the world was built for two
Only worth living if somebody is loving you
Baby now you do..

 

 
 

~The End (?)~


 

Spazio autrice:
Eccomi di nuovo qui a rompervi le palle(scusate il termine). Mi è venuta in mente ascoltando come avete, credo, notato la canzone Video Games di Lana del Rey.
Che dire. A me piace così. Senza ghirigori, senza giri di parole.
Piccole annotazioni: (partendo dalla fine)
1) il punto interogativo l'ho aggiunto quando la stavo rileggendo. Da un senso di infinito, di continuativo, di mistero. Aspettate, esiste continuativo? Va bè, controllerò.
2)come al solito volevo farla finire con lei che lo scaccia e finiva lì, con delle considerazioni tristi, ma la mia vena fin troppo romantica è riemersa, non so se sia un male o un beneditemelo voi, facendola finire bene.
I personaggi:
1) Bill: che dire di lui? Non credo ci sia nulla da aggiungere. E' un ragazzo. un comune ragazzo. Non la rock star, non il frontman dei Tokio Hotel. Solo Bill.
2)Linde: lei? Linde è una forma variata del mio vero nome: Linda. Quindi si potrebbe dire che lei sono io, ma Linde è anche voi. Linde siamo noi. E' complicata come cosa ma spero che abbiate capito lo stesso.

Vorrei finendo ringraziando chi legge anche solo in silenzio e dicendo che ogni tipo di recensione è gradita(TRANNE INSULTI OVVIAMENTE!); sia positiva che negativa. se notate errori nel testo vi prego di farmeli notare.. Per il resto..basta. spero vi sia piaciuta e che non vi abbia annoiato con tutto questo parlare.

Alla prossima,
Linda.

   
 
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