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Autore: Perversion    27/04/2012    2 recensioni
Nemmeno lo conoscevo.
Un giorno, semplicemente, è entrato nella mia vita.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frammenti di una vita.










Nemmeno lo conoscevo.
Un giorno, semplicemente, è entrato nella mia vita.
 
Ho sempre avuto problemi a relazionarmi con gli altri, un po' perché detesto stare in compagnia, un po' perché, semplicemente, non sono brava ad esprimermi. L'unica amica che ho sostiene che sono totalmente inespressiva. Dice di non avermi mai visto ridere o versare una lacrima. Ma a lei non importa, lei mi capisce e le sta bene.
 
Vivo da sola, vado a lavoro, torno a casa, mi occupo di Briciola, la mia cagnolina, poi ceno e vado a letto. Non mi piacciono i dolci, non bevo nulla di alcolico e/o gassato. Adoro leggere ma odio guardare la tv e la sera non vado mai a letto più tardi delle dieci.
 
Questa è la mia vita. Tutti i giorni sempre la stessa storia.
Poi è arrivato lui. Si è infilato di prepotenza nella mia vita.
 
Semplicemente, un giorno entrò in negozio e mi disse che mi amava; mi spiegò che erano settimane che mi osservava da lontano e che solo ora aveva trovato il coraggio di dichiararsi.
Uscimmo insieme un paio di volte. La prima volta mi portò in un ristorante e ordinò una pizza con le cipolle e una coca cola. Io odio le cipolle. Lui rise e scherzò con me tutto il tempo, affermando che la mia non era vita, almeno finché non avessi assaggiato un pezzo di quella pizza e bevuto un sorso di quella bibita.
Non lo feci.
La seconda volta andammo al cinema. Lui prese gli M&M'S. Io nulla.
Durante il film tentò varie volte di farmi assaggiare uno di quei cioccolatini, ma riuscì sempre ad evitarlo. Provò anche a prendermi la mano, non lo evitai.
 
Una sera lo sentii parlare con i suoi amici. Loro lo deridevano. Dicevano che era un folle a stare con me, che ero pazza e che andavo lasciata a morire da sola.
Lui mi difese. Disse che erano dei mostri a pensarla così, che lui mi amava e che non voleva più essere amico loro. Vennero alle mani. Lui era bravo, ma loro erano troppi. Si accasciò al suolo.
Chiamai l'ambulanza, salii con lui. Gli tenni la mano tutto il tempo. Poco prima di arrivare in ospedale lui spalancò gli occhi e mi guardò, poi sorrise. Per la prima volta in vita mia, sorrisi anche io.
 
Lui chiuse gli occhi, non li riaprì mai più.
 
Piansi. Piansi per giorni interi. La mia amica tentò più volte di consolarmi, inutilmente.
Dopo quasi tre mesi sono tornata alla mia solita vita.
 
Un paio di volte al mese, però, stacco da tutto e vado al ristorante. Ordino una pizza con le cipolle e una Coca.
Certe volte, invece, vado al cinema e compro gli M&M'S.





End.







Questa storia la scrissi molto tempo fa, per una persona a me cara. Purtroppo questa persona, ora, non fa più parte della mia vita. Quando se ne andò lasciò un immenso vuoto in me, vuoto che ancora non si è del tutto colmato. So che ci sono degli errori, ma voglio lasciarla così. L'ho ritrovata pochi minuti fa mentre mettevo ordine nel pc e, sinceramente, non voglio rimetterci mani, nemmeno per correggerla. La scrissi così per questa persona e così rimarrà. La pubblico solo perché avevo promesso che l'avrei fatto. Promessa che poi è finita nel dimenticatoio, fino ad oggi. 
   
 
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