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Autore: GreedFan    29/04/2012    4 recensioni
Si poteva forse ignorare la Kurtofsky Week? Sette one-shot per la coppia pirata del fandom di Glee!
1. Shipping Up to Boston {Pirates}
2. Red Hood {Fairy Tales}
3. It's a very, very mad world {Kurtofsky as Kids}
4. Suck my balls, Mr.Shue! {Cartoon/anime crossovers}
5. The Fury {College}
6. The Crow's Cunning {Harry Potter/Hogwarts}
7. Clamour for Glamour {10 Years in the Future}
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Dave/Kurt
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Shipping up to Boston


I’m a sailor peg

And I lost my leg

I climbed up the topsails

I lost my leg

Kurt ricorda distintamente quello che suo padre gli ha detto quando ha abbandonato la sua casa borghese per scegliere il mare.

Non ne varrà la pena. Uno come te non può sopravvivere in quell’ambiente”.

Eppure, ogni volta che ripensa alla prima volta che ha messo piede su un galeone non può far altro che ricordare con un moto di tenerezza quanto la sua vita sia cambiata in meglio. La salsedine gli è entrata nelle ossa e nel cuore a tal punto che non potrebbe immaginare nessun altra vita che questa, sospeso tra le sartie e le vele candide che si gonfiano di vento e le onde del mare, di un verde cupo che sa di casa e di natura indomita, mugghiante. Vive come un gabbiano, mangiando quello che l’acqua salata sa regalare e lasciandosi trasportare dalle correnti che sferzano il cielo del grande blu.

E ogni volta che vede il sole sorgere o tramontare sulle onde, colorandole di giallo, oro o rosso scarlatto, si sente commosso dalla bellezza incredibile di quello spettacolo, e dalla sensazione di libertà che gli infiamma il petto, meravigliosa e inarrivabile per chi non ha mai provato l’emozione di solcare i mari a bordo di una nave pirata.

La sua condizione di mozzo e tuttofare gli consente, paradossalmente, un’autonomia totale. Non deve combattere, preoccuparsi della rotta o delle condizioni delle vele: svolti i suoi compiti, può arrampicarsi su uno degli alberi e occupare un postazione di vedetta sguarnita. Da lì, il mare gli appare sconfinato e invincibile, ben più grande di qualsiasi città sulla terraferma; si chiede quali segreti celino le sue acque scure, quali mostri vivano nelle profondità abissali, e se si cibino dei marinai che cadono in acqua durante le battaglie.

Ah, gli arrembaggi. Perfino la morte di un uomo, su una nave, appare più nobile che sulla terraferma. Kurt immagina il momento in cui morirà, e il suo corpo verrà lasciato dentro una scialuppa, in balìa delle onde, così che possa viaggiare nella notte fino ai confini del mondo, accompagnato dal canto lugubre della sua ciurma.

I’m shipping up to Boston

Whoa oh oh

I’m shipping up

To find my wooden leg


David è il capitano della nave, e per tutta la vita ha amato il verde del mare.

La sua anima si è fusa con il legno scuro del ponte, con la ruota ruvida del timone e il corpo fine e delicato della polena, eterna guardiana dei suoi viaggi; ha visto molte terre in soli trent’anni di vita, e la vita del pirata l’ha reso più ardito e avido di quanto un uomo della sua età dovrebbe essere.

Eppure, c’è una cosa di fronte alla quale tutti i tesori del mondo non contano niente.

Una cosa - una persona piccola e preziosissima, che Dave ha visto crescere e maturare accanto a lui per quasi cinque anni prima di arrischiarsi a toccarla.

Quando sente il corpo sottile di Kurt tra le dita e si perde nei suoi occhi azzurro-verdi, David pensa che non ha fatto altro che innamorarsi di nuovo del mare, delle onde. Perché Kurt ha il sapore della salsedine e il profumo del sole, la delicatezza evanescente delle albe riflesse sull’acqua e la passione decisa dei tramonti. La sua voce sottile è il canto di una sirena.

E benché sappia che quello che li lega è un desiderio proibito, che va nascosto se vuole evitare di perdere il suo prestigio verso gli altri marinai, il capitano non può esimersi dal cedere, dal prendere per sé quello che lo stesso mozzo gli offre con un amore così sincero e appassionato da non ammettere rifiuto.

I’m a sailor peg

And I lost my leg

I climbed up the topsails

I lost my leg

«Le tue labbra sanno di rum».

Glielo ripete spesso, ma ogni volta David non può fare a meno di sorridere e baciarlo con ancora più ardore, divertito dal tono fintamente disgustato di Kurt. Sono nella sua cabina, nascosti agli sguardi di una ciurma intenta a festeggiare un bottino appena conquistato, e il capitano – già vagamente brillo – gli slaccia la camicia con urgenza, sentendolo tendersi sotto di sé ad ogni tocco.

«Sei l’unico pirata che non regge l’alcool, fatina».

Kurt sbuffa, si libera della bandana che gli avvolge il collo – coprendo segni che i suoi compagni potrebbero non apprezzare, se li vedessero – e poi torna ad accarezzare il viso del capitano, i suoi capelli castani corti e sfibrati dall’acqua salata. David lo guarda – guarda i suoi occhi, la luce che li illumina come se fossero pietre preziose, le guance arrossate dal vino che ha bevuto e che gli ha fatto del tutto perdere la favella, e capisce di non poterne in alcun modo misurare il valore.

Kurt è più prezioso di tutte le perle del Mar dei Caraibi, dell’oro custodito nei galeoni spagnoli. È più bello della corona di una regina perduta, estratta dalle profondità del mare dopo secoli di quiete, più raro del corallo nero che riposa nelle insenature degli atolli più sperduti del mondo.

Ed è suo, completamente suo.

«Ah, capitano... sì, David...» geme, spingendosi contro di lui con il cervello offuscato dal vino.

David, forse un po’ ottusamente, ne approfitta.

«Ti amo, fatina».

É consapevole di averglielo detto proprio ora perché domani il ragazzo se ne sarà dimenticato, troppo ubriaco per serbare memoria di un momento così piccolo.

Eppure, da qualche parte del suo cuore, David spera quasi che se ne ricordi.

I’m shipping off

To find my wooden leg












_Angolo del Fancazzismo_

Oh, era da mesi che aspettavo la Kurtofsky Week. Seriamente, sono la mia coppia preferita in Glee – anche se seguiti a poca distanza dalla Kurtbastian – e fortunatamente ho fatto in tempo ad accorgermi che la week era cominciata, in modo da poterla portare avanti.

Plotbunnies everywhere *_*

Che dire di questa shot. Ho usato sia il prompt “Pirates” che quello “Verde” della Big Damn Table, visto che devo completarla ed è bene sfruttare ogni possibilità che si presenta. È veloce veloce, scritta in un’oretta, e non ha nessunissima pretesa a parte quella di glorificare ulteriormente questa già magnifica – e, a mio parere, poco cagata dal fandom – coppia.

Credo che l’immagine di Kurt/mozzo dagli occhi sgranati mi perseguiterà per giorni.

La canzone che dà il titolo alla storia ed è ampiamente citata al suo interno è questa. Ascoltatela, non ve ne pentirete <3

See you soon,

Roby



   
 
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