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Autore: apochan kenshiro    29/04/2012    2 recensioni
[ATTENZIONE: SPOILER TERZA E QUARTA STAGIONE]
Hanno sparato a Kate Beckett e lei è sopravvissuta, ce l'ha fatta ... Questioni irrisolte, durante la riabilitazione, vengono a galla, ma non rimane molto tempo per discuterne: c'è un nuovo assassino in città, che riserva alle sue vittime un trattamento peculiare...
Tocca quindi alla squadra omicidi del Dodicesimo risolvere la macabra questione, ancora con la compagnia e l'ausilio del nostro scrittore, e con un nuovo capitano che darà filo da torcere...
Ladies and gentlemen, enjoy ...
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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Five weeks and half

Merda.”

Continuava a sibilare a denti stretti quella parola, come una nenia, ogni qualvolta il proiettile sfiorava la sagoma.

No, non poteva essersi davvero ridotta in quello stato... quattro, cinque settimane, ma non poteva aver perso la sua capacità di sparare.

Strinse con forza la beretta M9 datale all'ingresso del poligono, impugnandola con entrambe le mani. Fece per premere il grilletto, ma niente.

Sbuffò, colta da un moto di rabbia. Buttò via in fretta e furia le cartucce ormai vuote, poi afferrò quelle nuove e le inserì. Fece arretrare il carrello, in modo da caricare il cane, poi impugnò nuovamente l'arma. Il braccio era fermo, teso ma fermo. Mirò al centro della sagoma: doveva farcela.

Uno. Due. Tre. Cinque. Dieci.

I colpi andarono ad incorniciare il perimetro del centro.

Undici. Tredici. Quindici.

Avevano sfiorato di poco il centro esatto.

Finalmente. Un piccolo sorriso affiorò sul suo volto. Era un buon iniziò, ma non bastava. Poteva far meglio, DOVEVA fare di meglio.

Svuotò ancora il caricatore e preparò i prossimi quindici colpi.

Sentiva l'adrenalina scorrerle sempre di più in corpo, mentre controllava i suoi movimenti. Riprese a sparare.

Sentiva scemare, momento dopo momento, la rabbia provata solo un'ora prima, mentre con concentrazione e freddezza colpiva il bersaglio bianco e nero sempre con più precisione, con più calma, con più lucidità. Bene …

Colpiva, svuotava, ricaricava, mirava. Più andava avanti con quel ciclo, più la sua mira sembrava normalizzarsi e perfezionarsi.

Doveva ammettere che era molto tempo che non metteva veramente piede in un poligono. In realtà non le piaceva più di tanto avere una pistola fra le mani, la considerava solo una marcia in più, giusto per essere più convincente, ma non per fare realmente male a qualcuno.

Un lieve ricordo affiorò. Un ghigno. La paura. Un urlo. Uno sparo. E poi tanto sangue e lacrime di impotenza, frustrazione. Aveva agito d'istinto, aveva agito con l'intento di difendere, ma aveva ucciso. Coonan era un bastardo, certo una pedina, ma pur sempre un bastardo, un assassino. Lei voleva assicurarlo alla legge ed il suo stesso gesto le aveva tolto quella possibilità. Ancora peggio: uccidendolo si era sentita quasi come lui, un verme.

Un proiettile si allontanò dal centro, lasciando la sua sagoma sul bordo esterno. No. Doveva tornare a concentrarsi.

Stava per sparare gli ultimi colpi della cartuccia, quando avvertì un lieve tocco sulla spalla. Si voltò.

Ehm, detective Beckett, io andrei in pausa pranzo …. sa è da stamani che sono qui e non ho ancora toccato cibo...”

Un sorriso distese le sue labbra.

Vai Harrison, non c'è problema. Non mi muovo di qui, tranquillo.”

Grazie detective, ci conto.”

A dopo Harrison.”

Si voltò di nuovo verso il suo obiettivo, sentendo il lieve rumore delle suole del poliziotto, che arrivava attutito attraverso le cuffie. Sistemò una ciocca ribelle e gli occhiali trasparenti. Era di nuovo pronta.

Stava per mirare alla sagoma, quando percepì ancora una mano sulla sua spalla. Sentì l'irritazione crescere. Essere solerti andava bene, ma quell'agente semplice stava sfidando la sua pazienza … non credeva alla sua parola data?

Cosa c'è ...”

Si voltò scoprendo che la mano sulla sua spalla non era dell'impacciato agente di prima. Pensò di avere un'allucinazione, mentre i piedi rimanevano inchiodati al suolo e le mani liberavano in fretta e furia il volto, dopo aver frettolosamente posato la beretta.

I suoi occhi spalancati scorrevano da capo a piedi la figura maschile, che le sorrideva appena, con uno sguardo apprensivo in volto. Niente ironia, niente malizia: solo un sorriso.

Quegli occhi trasparenti, acqua marina, si fissero nei suoi, agitandola. Sentiva la gola secca, mentre deglutiva a vuoto, cercando di trovare la forza, la forza di parlare.

Fu tutto così, per qualche interminabile secondo, poi la curiosità ebbe il sopravvento sulla sorpresa.

Castle ...”

Ti va se andiamo a prenderci un caffè?”

 

Stavano lì in quella caffetteria da almeno dieci minuti, ma non erano ancora riusciti ad aprir bocca. Avevano preso un tavolino, Castle aveva fatto la fila per tutti e due; poi le aveva porto la scura bevanda, quasi come da rituale, sedendosi infine di fronte a lei.

Beckett soffiava con leggerezza sulla tazza, facendo allontanare il vapore che esalava dal caffè bollente, mentre lui rigirava quasi nervosamente il recipiente fra le mani.

Mentre la guardava, distratta e china sulla bevanda, ripensava costantemente a quelle parole ovattate e taglienti, attraverso il telefono …

 

Perché lei ha chiamato me? Perché non sta provvedendo lei stesso se queste informazioni sono così vitali?”

Perché so che tipo di persona è lei, una di cui fidarsi, e perché io non posso farlo. Se mi esponessi troppo sarebbe finita: tutto ciò che so morirebbe con me. Vede, non le dirò chi sono, ma posso dirle questo: la mia posizione è molto in alto, ma non abbastanza; c'è chi è più in alto di me ed ha il preciso intento di insabbiare tutto, e non solo da ora ...”

Allora risponda ancora a questa mia domanda: perché non a Beckett? Non crede che sarebbe dovuta essere la prima a saperlo?”

Non posso assolutamente dirlo alla detective Beckett, signor Castle. Ne va della sua vita.”

 

Aveva contato le settimane, i giorni, le ore, domandandosi come avrebbe mai potuto, come mai sarebbe riuscito … si conoscevano da molto, ormai, ma alla fine, quella mattina dopo, aveva optato per la rabbia, ed in quel momento non sapeva proprio come affrontarla. Si era fatto nuovamente avanti, contro i suoi sensi di colpa per quel pugno, ma non sapeva lo stesso come rompere a dovere la punta dell'iceberg.

Allora, come stai?”

Beh, non era un gran esordio, ma comunque un buon tentativo.

Lo sguardo della detective rimaneva ancora saldamente ancorato al caffè.

Abbastanza bene. La terapia è finita. Sono tornata stamani, sai?”

Mentre diceva ciò le vide stritolare il manico della tazza …

Una bella coincidenza. Lei tornava, lui tornava. Avrebbe voluto ridere, ma il tremolio delle mani della donna glielo impedirono: c'era qualcosa.

Com'è andata?”

In quel momento lo guardò in volto.

Ho conosciuto il nuovo capo, il capitano Gates … sembra non apprezzi il mio sforzo ...”

Castle la guardò allibito.

Beckett messa da parte? Lei che avrebbe dato la vita per il suo lavoro? Lei che l'aveva davvero quasi data pur di trovare la verità? No, era pura follia …

Stai scherzando, vero?”

No, Rick, nessuno scherzo … sembra che per rientrare nella mia squadra debba diventare una specie di immortale ...”

Perché ha obiettato?”

Kate sbuffò.

Le scocciava ampiamente dover parlare a così poca distanza di tempo di quella sorta di alterco, ma vedeva anche un velato interesse da parte dell'uomo, del tutto lontano dal mero pettegolezzo.

Secondo lei non sono ancora in grado di tenere in mano una pistola … buffo, no?”

Castle apparve perplesso.

Allora … è per questo che non ti staccavi dal poligono ...”

La donna ebbe un sussulto impercettibile.

Castle, toglimi una curiosità: da quanto eri giù?”

Un sorrisetto da impunito si stampò in faccia all'uomo, mentre con una mano si grattava la nuca. Sembrava un bambino colto con le mani nella marmellata.

Ehm, qualche minuto, non di più … avevo fatto un salto su, ma Esposito e Ryan mi hanno praticamente spedito giù con una certa fretta … Ti avevo visto concentrata, non volevo disturbare ...”

Stop, ok. Ho capito, tranquillo.”

Soffiò ancora un poco sul suo caffè e ne bevve un sorso.

Le pareva surreale dopo tutto quel tempo avere lo scrittore di fronte a sé … quelle settimane le erano parsi anni …

Sai, sembra che in mia assenza molte cose siano cambiate … Pare che … anche il caso non sia più adatto a noi ...”

Una sensazione di gelo.

Allora era vero. Erano stati davvero sollevati dal caso al Dodicesimo.

Beckett osservò sospettosa lo scrittore, che aveva reagito fin troppo tiepidamente alla rivelazione. Quando lo sguardo di Castle incontrò gli occhi castani di lei sobbalzò. Cercò di mettere velocemente insieme qualcosa, pur di risultare convincente.

Che? Ma oggi sei proprio in vena di scherzi!”

Kate si rilassò, constatando di aver avuto solo una sensazione errata. I suoi sensi stavano davvero facendo cilecca quel giorno. Scosse la testa.

Niente scherzi … tutto sparito, materiale compreso ...”

Soppesarono entrambi la situazione in silenzio … cinque settimane ed il mondo si era ribaltato … davvero beffardo il destino ...

Castle?”

Sì?”

Ancora gli occhi cristallini dello scrittore si posero su quelli della sua interlocutrice.

Cosa hai fatto in questo tempo?”

La domanda voleva essere tutt'altra, ma non se l'era sentita. Troppo diretta, troppo personale … o forse, forse non voleva semplicemente sentire la risposta, scoprire che magari non le sarebbe piaciuta.

Castle assunse uno sguardo vacuo, sovrappensiero.

Niente di così importante. Ho cominciato la campagna per il mio libro, il terzo della serie, “Heat rises” ...”

Si fermò un attimo.

Ripensò ad i giorni in cui fiero mostrava la copertina a sua figlia. In quei giorni ci sarebbe stato il crollo di una parte del suo mondo e lui ancora non lo sapeva.

Sentì un groppo in gola salirgli veloce. Prese rapidamente il caffè e lo mandò giù, reprimendo ogni moto. Non poteva crollare in quel momento.

Già, il romanzo …”

Un pallido sorriso sorse sul volto di Beckett.

Lo ho trovato …”

Uno sguardo interrogativo prese piede sul volto dello scrittore.

Cosa intendi con “l'ho trovato”? Pensavo che ti fosse stato recapitato ...”

Cavolo. In fondo era un libro, cosa sarebbe costato a Josh? Nulla, ed in un certo senso lo doveva: la sua ragazza era la fonte di ispirazione …

Cominciò a tamburellare le dita sul tavolino, percependo il nervosismo della donna.

Lei inspirò, tornando ad osservare il bordo di porcellana bianca della tazza.

Sentiva che prima o poi un tasto particolarmente dolente sarebbe stato toccato. Lasciò che il silenzio passasse fra di loro, ma questo fece solo crescere la tensione.

Io e Josh … ci siamo lasciati ...”

Ancora silenzio, implacabile. Calò sulle loro teste e non poterono fare a meno di sottostarvi.

Io … mi spiace Kate ...”

Un sorriso amaro fece la sua comparsa sul volto di Beckett.

Non ti devi dispiacere … non è andata e basta … mancava qualcosa ed il fatto che nessuno si noi lo capisse penso sia significativo ...”

Sospirò ancora.

Quella giornata sembrava andare di bene in meglio …

Scosse la testa a scacciare quei pensieri, decidendo di invertire la rotta.

In ogni caso grazie per la copia, mi ha fatto piacere ...”

Castle, colto alla sprovvista, sorrise un po' inebetito, socchiudendo gli occhi e alzando gli zigomi.

Oh, beh, niente … direi il minimo per la mia musa ...”

Si sorrisero reciprocamente, alleggerendo il peso di ciascuno sul cuore …

Tanto da dire, tanto da spiegare, ma in quel momento bastava quello, un sorriso, niente di più.

Dopo qualche secondo, la donna si alzò, lasciando l'uomo interdetto.

Beh, partner, che ne dici se vieni a farmi compagnia al poligono?”

Ancora una volta un sorriso, un po' beffardo.

Kate stava tornando in sé, e sembrava non aver voglia di arrendersi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E rieccomi, a distanza di pochi giorni (beh, almeno a me è sembrato, no? ^^”).

Finalmente Beckett e Castle si ritrovano, ma niente di eclatante. Ci sono ferite da rimarginare, decisioni da prendere e svolte imprevedibili … come andrà? Beh, sta sempre a voi scoprirlo ;)

Vi ringrazio ancora tanto per l'immensa pazienza e per avermi seguito fin qui.

Un grazie di cuore a voi lettori, particolarmente a bice_94 e a 1rebeccam, che hanno recensito lo scorso capitolo, e a caskettfantasy97, che ne ha lasciata una al settimo (grazie davvero, sono contenta che ti abbia commosso). Un grazie infine a Constantine96, che ha messo la storia fra le preferite, e pure a maryleny, sil83 e graceling, che la hanno messa fra le seguite.

Alla prossima, bye!

  
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