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Autore: dont_Forget    30/04/2012    6 recensioni
ancora una volta i presonaggi non sono miei. (prima o poi mi deciderņ a pubblicare una storia originale!) Che posso dire? adoro questa coppia, non ho saputo resistere dallo scriverci una storia
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Rivedere Elizabeth aveva creato in Mr Darcy non pochi pensieri. Dopo aver incoraggiato il suo caro amico Mr Bingley a fare la cosa giusta, chiedere la mano di Miss Jane Bennett, si trovò infatti un po’ disorientato. Lasciata la residenza dei Bennett, iniziò a risalire la collina, voltandosi continuamente indietro. Ricordando perfettamente l’espressione della sua amata Elizabeth, quasi con le lacrime agli occhi quando le aveva detto che sarebbe ripartito l’indomani, e pensava di essere stato uno stupido; avrebbe dovuto tirar fuori il coraggio, per la donna che amava, prenderla da parte e dirglielo. Ma era troppo tardi, aveva sbagliato a scappare così. ogni pochi passi si voltava, procedeva e si voltava di nuovo. Quando fu circa a metà dell’altura udì una voce che chiamava il suo nome con un tono che gli parve soave. Questa interruppe il flusso dei suoi pensieri. Stava per mettersi a piangere, e dovette impiegare non poca forza di volontà per voltarsi e guardare in faccia Miss Elizabeth, che tenendo su il lungo vestito di lino color terracotta si dirigeva a grandi passi verso di lui. –volevo..parlarvi- gli disse, arrivata a pochi passi dall’uomo. Dopo qualche secondo, Mr Darcy si riprese. –si, Miss Elizabeth. Posso esservi d’aiuto in qualcosa?- disse con un tono un po’ spento a causa dei pensieri tristi che gli svolazzavano in testa fino a quel momento. -volevo…c’è un altopiano in fondo a questo sentiero..e un’alta collina..non mi dispiacerebbe portarvi li per…parlare, sa..avrei alcune questioni di cui discutere con voi.- Mr Darcy rimase incantato. Non si aspettava una cosa del genere, mai. Cercò di mantenere tuttavia un’espressione composta, e sollevando elegantemente il braccio destro, la invitò a reggersi. Risalirono in silenzio il colle, e arrivati in cima gli occhi di Mr Darcy si persero nel panorama montuoso. Il vento gli faceva agitare i capelli corvini solleticandogli il volto, e per qualche strano motivo si sentiva libero, come se potesse volare, abbandonare i suoi modi composti ed eleganti che lo caratterizzavano, secondo il punto di vista della giovane Miss Bennett. Lei ascoltava il battito del proprio cuore in silenzio, cercando di mantenere il respiro regolare. Rimasero entrambi ad occhi chiusi a sentire il vento sul viso e i vestiti aderire alla pelle fino a quando, pochi minuti dopo, riaprendo gli occhi all’improvviso, entrambi si decisero a parlare. -è davvero bello qui- -questo è il mio posto preferito- disse Elizabeth coprendo il tono basso dell’uomo. Un leggero sorriso imbarazzato, cosa rara da scorgere, colorò il volto lievemente arrossato di  Mr Darcy, facendo ridacchiare Elizabeth. Il suono di quella risata brillante si perse nell’aria. Fu un attimo, i loro occhi si incontrarono e lo sguardo che lui le riservò lasciò Lizzie senza fiato. Tornata seria, con la testa bassa si avvicinò al corpo solido e muscoloso di Mr Darcy, e iniziò a parlare. Dalle sue labbra le parole fluivano e presto si dileguavano nel centro del petto di un Mr Darcy che mentre ascoltava in silenzio assumeva espressioni differenti, come se non si stesse perdendo una sola parola...             –e così…non siete quello che pensavo. Non siete l’altezzoso e insolente uomo che ritenevo foste. Mi sono sbagliata completamente sul vostro conto e..Chiedo umilmente perdono per avervi rivolto parole oltremodo sconcertanti quella volta sotto la pioggia..io non penso quelle cattiverie riguardo il vostro conto, Mr Darcy. Non più..- Quest’ultima frase riaccese definitivamente il coraggio e la speranza nell’uomo. I suoi occhi di un azzurro glaciale scrutarono le iridi scure della giovane donna. Dopo qualche secondo in cui rimasero fermi e muti l’uno di fronte all’altra, avvicinò ancora il suo corpo possente a lei e timidamente accarezzò le sue mani fredde, tremanti lungo i fianchi. Non riuscendo a dire niente sollevò con un dito il piccolo e candido mento di Elizabeth. Lei lo guardò dritto negli occhi e li trovò assolutamente bellissimi. Affascinata dal movimento gentile della sua mano, si avvicinò di più al suo busto, facendo aderire il vestito alle sue gambe. Lui continuava a guardarla con una soddisfazione e una felicità che gli bruciavano le parole sulla punta della lingua. Il silenzio cominciò ad irritare la ragazza. –vi prego di perdonarmi per..- l’uomo la zittì posando un dito sulle sue labbra, e accarezzando il suo viso scoccò un bacio sulla sua bocca rosea. Il bacio fu intenso, rapì talmente Elizabeth dalla realtà da non farle percepire altro che il suo corpo chiaro aderire completamente a quello muscoloso di Darcy. Le sembrava che tutto si fosse fermato e regnasse il silenzio della campagna, mentre il suo vestito, tirato dal vento, passava tra le gambe dell’uomo e creava uno strano disegno quando si intrecciava ai bordi della sua giacca. Mettendo fine a quel bacio dolce e centellinato si staccarono lentamente, accorgendosi che uno dei bottoni dell’elegante giacca di Darcy era rimasta incastrata nel bordo del decolté del vestito di Lizzie. Due voci ridenti rischiararono l’aria. –faccio io- disse Elizabeth sorridendo. -vogliate scusarmi, non mi ero accorto. Dovrò abolire le giacche coi bottoni d’ora in poi.- le rispose lui sempre con l’accenno di uno splendido e timido sorriso sulle labbra. Liberato il vestito dal bottone, Elizabeth riprese la parola.                                                                                                            –quindi….non vi importa che le mie doti non siano pari alle vostre, che i miei possedimenti risultino scialbi rispetto ai vostri averi….che la mia famiglia risulti…inadeguata, in ogni circostanza?- chiese Lizzie sorridendo  timidamente. -Miss Bennett.-ribattè Darcy, tornato serissimo. -Guardate il mio volto. Non vedete gli occhi di un uomo innamorato? Non potrei essere meno interessato ai vostri possedimenti o alla vostra ricchezza. Siete mia. Mi sposerete, se vorrete concedermi questo enorme privilegio. Non ha importanza il livello sociale della vostra famiglia, perdonate. Io vi amo, ardentemente… e vorrei passare con voi ogni attimo, a partire da oggi che avete accettato di essere mia. Voglio dire, a proposito.- si allontanò di un passo dal corpo smilzo della ragazza, che con le lacrime agli occhi, questa volta per la felicità, aveva ascoltato le parole proferite dall’uomo di cui ricambiava l’amore. Darcy si inginocchiò davanti alla donna, e le fece una proposta di matrimonio che fece tremare d’emozione entrambi i cuori innamorati. Elizabeth non resistette, e dopo aver ascoltato le parole dell’uomo fece un passo veloce e si sedette sul suo ginocchio muscoloso, avvolgendolo col vestito. Lo abbracciò e si scambiarono un altro bacio pieno d’amore. Tenendola in braccio l’uomo si alzò, girò due volte su se stesso ridendo e la riportò così giù per la collina, fino a casa Bennett, dove solennemente avrebbe chiesto al padre la mano della donna che amava.
  
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