IO SONO
LEGGENDA
FINALE ALTERNATIVO
“Hey guarda lì.. la.. la stai guarendo!”
“Ho abbassato molto la temperatura per rendere più efficace il mio preparato..
ma non pensavo.. che funzionasse. E poi così in fretta..” Rispose Neville alla
sua nuova amica. Eh sì, le voleva già bene. Nonostante la sua stupidità.. Come
poteva credere che Dio avesse fatto scoppiare l’epidemia? No.. No. Non era stato Dio. Era stato l’uomo. Anzi,
una donna. Per decenni si è tentato di trovare una cura per il cancro, e quando
una scienziata maledetta la trovò, o per meglio dire, ci arrivò vicina, nessuno
si preoccupò di fare i dovuti controlli.
“Arrivano!” Gridò la ragazza.
“Presto, dietro al plexiglass”
Ed eccoli lì, i cattivi. I mostri che gli avevano portato
via sua moglie e sua figlia. E anche l’unica compagnia che gli era rimasta dopo
l’epidemia, Sam.
Erano tutti uguali, tutti bianchi, possenti e assetati del suo sangue. Anzi,
ora che non pensava più di essere l’ultimo uomo sulla terra, anche del sangue
dei suoi due nuovi compagni.
Era la fine, erano troppi. Almeno venti.
Aveva fatto esplodere una guerra su di sopra. Si era preparato 3 anni, al loro
arrivo. Una bomba sotto ogni macchina
della via. Luci ultraviolette in tutte le direzioni, anche se quando erano
arrivati, le luci erano state inutili. Però le bombe… Avrebbe dovuto piazzarne di più.
Ethan, si nascondeva dietro le gambe di Neville. Occhi
chiusi, denti stretti.
Neville fissava il cancro dell’umanità davanti ai suoi occhi, dietro a un
sottile strato di plexiglass che forse poteva salvargli la vita. Mancava solo
un’ora all’alba. Pensò a quanto tempo aveva sprecato a trovare una cura, per
poi scoprire che sarebbe bastato abbassare la temperatura corporea dell’infetto
per rendere probabilmente efficaci tutti i preparati che aveva scartato in 3
anni di ricerche.
“Neville fa qualcosa! Sfonderanno quel vetro!”
Lui non disse nulla. Continuò a guardare quel cancro nato da una cura per il
cancro. Sorrise.
“Neville!”
Un vampiro, si scagliò contro il plexiglass. Niente. Riprovò
ancora e ancora, ma niente. Iniziarono anche gli altri.
Una crepa, due. Ecco, ce la stavano facendo.
Neville pensò a cosa fare. Aveva sotto a uno scaffale due granate, e un fucile.
Ma non sarebbe bastato. Le granate si
però. Ma come ne sarebbero usciti vivi se avrebbe fatto scoppiare le granate?
Fanculo.
Il plexiglass resse bene per altri venti minuti, che a
Neville sembrarono cento volte tanto. Poi altre crepe. A un vampiro iniziò a sanguinare la testa.
Neville vomitò. Per il sangue? No, perché un vampiro che sembrava essere il
capo staccò la testa al malcapitato e se la divorò. Ethan non guardava, e meno male. Anna lo teneva stretto.. Che bella che era.
Un altro colpo fece sobbalzare Neville. Capì tutto.
Spostò il lettino dove giaceva la ragazza vampiro. Aveva 25 anni circa.. Due
occhi grigi, la carne ritornava sul rosa, ma fino a poche ore prima era bianca.
Aveva due canini inquietanti. Quella era una cosa che non si era mai spiegato..
Aveva capito tutto sui vampiri, perché morissero alla luce del sole, perché odiassero
l’aglio, perché resistevano a moltissimi proiettili ma morivano immediatamente
appena infilzati con un paletto, perché odiassero i simboli religiosi.. Aveva
spiegato tutto in quei tre anni, tranne i denti.. Perché crescevano così? I
vampiri non succhiavano il sangue come nella leggenda.. No. Loro sbranavano
qualsiasi corpo vivo. Dal pesce, alla selvaggina, all’uomo. Quindi perché avevano
quei canini? Perché il virus li faceva crescere? Boh.. Ma non era il caso di
pensarci.
Prese il fucile, e lo puntò alla gamba della vampira/donna,
eh sì. Ormai sembrava una ragazza sottoposta a chemioterapia. Quello che ormai Neville aveva categorizzato
come capo, e che con il suo colpo di cervello ormai aveva etichettato come
amante della vampira/donna, lo fissò. Parti e diede un’altra testata al plexiglass.
Neville sparò. Lui urlò. La vampira/donna immobile, soffrì.
Il capo dei vampiri si fermò. Con aria sprezzante e piena di odio guardava
Anna, non più Neville. Sembrava come se pensasse “Io te la ucciderò.”
Anna che aveva capito non disse nulla, ma Ethan si stringeva
sempre più al petto di lei.. Senza guardare.
Mancavano ormai pochi minuti all’alba. Neville, non era un
mostro. Non avrebbe lasciato a morire quella donna. Ormai non era più una vampira..
Però sapeva che LUI non se ne sarebbe andato. Non senza di lei. Sarebbe morto.
Molti vampiri erano scappati, ne erano rimasti tre.
Mancavano due minuti forse, anche meno. Anche gli altri due
vampiri se ne erano andati, era rimasto solo LUI.
Neville si girò, non voleva guardare. Però prima doveva coprire la ragazza
dalla luce, non era sicuro che fosse già guarita del tutto. Gli mise una coperta
sopra.
Il vampiro non si mosse, per tutto il tempo. Rimase fermo,
senza urlare. Fissava il corpo coperto della moglie.. Si probabilmente era la
moglie.
Neville, capì che dietro a quel virus, c’era un uomo. Un uomo d’onore, un uomo
con dei valori.
Neville, insieme ad Anna e Ethan, erano i testimoni.
Quell’uomo, è leggenda.