"I nostri venerdì sera sono Sacri"
 

“Doveva essere uno dei NOSTRI SOLITI venerdì sera con pizza e videogiochi” sbuffò sottovoce Corrado, stizzito nell’essere ancora sulla soglia della casa del suo partner, vestito di tutto punto con uno smoking nero ed un fazzoletto giallo acceso come tocco di colore.
Erano quasi le 8.30 di sera, ma chissà in che modo aveva finito per accettare la proposta del suo amico: una cena al ristorante. Per carità, questa non era tuttavia una cosa tanto orribile, tutt’altro, il vero problema era che avrebbero partecipato anche vari Capipalestra non solo di Sinnoh, ma anche di regioni lontane come Hoen e Johto nonché anche alcuni Super Quattro.
Sarebbe stata una cena noiosissima. No, noiosa non era il termine adatto, terribile si addiceva meglio al contesto: tra l’indesiderata presenza di Jasmine, la Capopalestra  di tipo Acciaio della regione di Johto, non solo fondatrice del “We love Vulcano fanclub” ma anche Ruba-fidanzati-a-tradimento, tra le sicure battutine ironiche del suo amante sull’essere Il più spento Capopalestra di tipo Elettro di sempre e la perdita della visione del suo programma preferito “Magnemite, Mangneton & Magnezon, una scossa d’amore”. Devastante, orribile e pessima sicuramente si potevano tranquillamente aggiungere alla lista degli aggettivi che potevano definire quella serata.
 “Non c’è bisogno che tu mi tenga ancora il muso” rise Vulcano, apparendo all’improvviso da dietro le sue spalle ed iniziando ad annodarsi la cravatta davanti allo specchio dell’ingresso.
“Si vede proprio che oltre alle bretelle dei tuoi pantaloni non sai proprio sistemare niente” ghignò il biondo scacciando le mani del suo ragazzo da quel pezzo di stoffa e cominciando ad aggiustargli il nodo.
“Lampadina, non fare tanto il sarcastico che neanche tu sei questo genio nel vestire” lo canzonò il ricciolone interrompendo il maniacale lavoro di Corrado, iniziando a spingerlo a forza verso il comodo divano.
“Ehi, smettila, ci aspettano per la cena!” disse cercando di liberarsi invano dalla morsa calorosa del suo ragazzo.
Con ben poca delicatezza lo buttò sul morbido mobile, giaciglio di altri numerosi e focosi momenti di passione.
“Non credo che si arrabbieranno poi tanto” sussurrò all’orecchio del biondo per poi dirigersi verso la sua bocca, racchiudendola in un dolce bacio.
Dopo innumerevoli effusioni i due si arresero al desiderio, con fare goffo si tolsero quegli scomodi indumenti formali e si abbandonarono alla voglia di possedere di nuovo l'uno il corpo dell’altro. I cuori che palpitavano veloci come treni dopo poco iniziarono a battere all’unisono, i respiri affannosi si intersecavano per poi produrre piccoli mugugni di piacere trattenuti allo stremo per paura che i vicini potessero udire cosa stesse accadendo aldilà dei loro muri domestici. Percepire la lingua di Vulcano entravi nella sua bocca e giocarvi con la sua “amica” lo faceva bruciare di passione, i sentimenti fraterni che essi provavano da piccoli si erano sviluppati diventando così vere e proprie scintille d’amore.
“Forse avremmo dovuto avvertire” ansimò Vulcano, staccandosi per un momento dall’esose labbra del fidanzato.
Il viso di Corrado, che non era affatto mutato nel tempo segnato solitamente dall’insofferenza e dalla noia, sorrise calorosamente.

“Già… Forse...”

Note dell'autrice:

*L'autrice non ha nessuna nota da fare, a parte la dedica verso Akemi_Kaires e tutte le fan dell'Ignitionshipping*