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Autore: Jules_Black    30/04/2012    6 recensioni
Fem-slash! Court/Gwen!
"- L'intenzione era quella...
Court smise di ridere, ma Gwen la fissava con una faccia da schiaffi che la diceva lunga - e Court non era mai stata brava a leggere le persone- e riprese a ridere.
- Salvatrice della patria o no, domani mattina mi toccherà rimettere a posto i cocci- sospirò pesantemente Gwen, passandosi una mano tra i capelli."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Courtney, Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi concede questo charleston, signorina?


Gwen lanciò un breve sguardo allo specchio e per poco non trattenne un urlo.
Era terribile e cadaverica - più di quanto non lo fosse normalmente.
La collana di perle luccicava sinistra sul vestito nero a frange - un regalo di Bridgette, indossato per forza- e quella stupida piuma ondeggiava sopra la sua testa.
La strappò con un movimento netto.
- Non vorrai perdere la possibilità di essere proclamata reginetta della festa- proclamò decisa una voce dietro di lei.
Si voltò - giusto per dare soddisfazione a quell'idiota- e le lanciò uno sguardo al veleno.
Courtney, appoggiata alla porta del bagno e stravagante nel suo abbigliamento tutte frange e collane e piume, la fissava con un sorriso sardonico.
- Cos'è, il tuo Duncan ha deciso ti toglierti la lingua dalla gola?- chise Gwen con rabbia, guardandola con astio. Courtney non rispose.
- Il mio Duncan ha deciso di infilare la lingua in gola ad altre tre ragazze nell'arco di dieci minuti- sibilò, entrando nel bagno con fare disinvolto.
- E' rassicurante sapere che quello stronzo tratti male tutte- grugnì Gwen, accenando un sorriso malevolo.
Courtney annuì e si avvicinò allo specchio, osservando la propria figura fasciata da quella cascata di perline e frange.
- Che poi, nemmeno Trent sembra essere il gran pricinpe azzurro che faceva intendere...
- Cosa intendi dire?- bisbigliò Gwen alzando un sopracciglio ed evitando accuratamente di guardare Courtney mentre cercava di sistermarsi il trucco cereo.
- Che il tuo ex ragazzo ha deciso di stringere una salda amicizia con la Vodka e si sta dando alla pazza gioia, ecco cosa intendo dire- sibilò, facendo schioccare le labbra rosse verniciate di fresco.
- Devo andare a recuperarlo- decretò Gwen.
- Ehi, salvatrice della patria, non ti conviene. Bridgette lo sta amorevolmente aiutando a non vomitare nella sala.
- Questa festa anni '20 è totalmente ridicola- decretò la gotica avvicinandosi a Courtney che stazionava di nuovo accanto alla porta.
I loro bacini si sfioravano appena.
- E' geniale, invece- ribattè Court, incrociando le braccia.
- Sii seria, idiota. E' solo un ammasso informe e ubriaco di perle, stoffe e frange.
- Non sei ubriaca, vero, Gwen?- domandò Courtney a bruciapelo.
- No, non lo sono. Perché?
- Parli come se lo fossi. Questa festa è fantastica.
- Tu mi sei sembrata ubriaca prima, quando sei saltata addosso a Duncan cercando di approfittare del fatto che non fosse molto sobrio- rivelò l'altra, sfoderando un sorrisetto.
- Avevo bisogno di sentirlo vicino ancora per un po'.
- E' la più grande cazzata che tu abbia mai detto Court, fidati- sentenziò Gwen, scoppiando a ridere. Courtney si morse un labbro e rimase in silenzio.
- Le persone non si sentono vicine grazie ai baci- proseguì la gotica, scuotendo ampiamente la testa.
- E come, allora? Illuminami.
- Con il cuore, la testa e... Non farmi essere sentimentale, Court. E' tutta una roba chimica tra sentimenti e muscoli.
- Cos'è, una lezione di biologia fuori programma?
- Volevo solo aiutarti a salvare il tuo cuore.
Court la guardò di sbieco.
- Dunque, secondo il tuo ragionamento io e te adesso siamo vicine- ipotizzò lei, cauta.
- E se tu mi baciassi, sì, mi sentiresti ancora più vicina. E sarebbe una vicinanza reale.
- Gwen tu hai bevuto.
- Un po', magari. Ma sono abbastanza lucida per volerti baciare.
Court, non preparata, arretrò.
- Gwen, vai a dimostrare su qualcun'altro le tue teorie, ti prego.
- Idiota, scherzavo.
La gotica esplose in una risata e Court la seguì a ruota.
- Credevo davvero che volessi... Baciarmi in questo schifo di cesso!- esplose Court, ridendo ancora.
- L'intenzione era quella...
Court smise di ridere, ma Gwen la fissava con una faccia da schiaffi che la diceva lunga - e Court non era mai stata brava a leggere le persone- e riprese a ridere.
- Salvatrice della patria o no, domani mattina mi toccherà rimettere a posto i cocci- sospirò pesantemente Gwen, passandosi una mano tra i capelli.
- In che senso?
- Nel senso che adoro massacrarmi gratis. E sì, ti manderò il conto.
Court alzò un sopracciglio.
- Ovvero?
- Mi hai spezzato il cuore, non baciandomi- rivelò Gwen con un'occhiata maliziosa. Poi rise - perché quel silenzio di Courtney era opprimente e terribile.
- Quanto sei cretina, ragazzaccia- rispose la sua peggior nemica dopo un po'.
- Questo cesso puzza terribilmente.
- Mi ricorda l'odore di Duncan.
- "L'alchimia delle ascelle di Duncan", potrebbe diventare un best seller- ridacchiò la gotica, avviandosi verso l'uscita.
- Tra poco uscirà anche "La resistenza di Bridgette al vomito di Trent"- proseguì Courtney, afferrando un bicchiere al volo dal tavolo, una volta uscite fuori.
- Balliamo. Forse la musica assordante spegnerà 'sto casino che ho dentro.
***
Forse furono i due bicchieri di troppo che bevvero dopo, o il charleston, o il discorso di Gwen, ma si sentirono di nuovo vicine, dopo.
- Perché stiamo passando la nostra serata in questo bagno pieno di schifose porcherie?- domandò Gwen, ormai brilla.
Lo specchio restituiva loro immagini distorte e confuse - e la testa di Courtney ballava, era vuota, un miscuglio di colori.
- Perché siamo due disperate innamorate di un cretino chiodato- rispose pronta l'altra.
- Perché Duncan è davvero un cretino. Uno stronzo con la "s" maiuscola.
Gwen vuotò un alto bicchiere e riprese a ridere istericamente. Si sistemò la piuma sbilenca e offrì a Courtney il resto del suo alcolico.
- E'che abbiamo due cuori da rottamare- riprese, sedendosi sul pavimento di piastrelle bianche.
- Il mio è pieno di cerotti.
Courtney si sedette accanto a lei.
- Chiamo l'ambulanza?
- Chiama i pompieri- rispose Court, improvvisamente diversa.
- Perché?
Gwen proruppe in una serie di risatine.
- Perché sto andando a fuoco e non me ne frega niente. E' tutta roba chimica e voglio baciarti.
Courtney si sporse verso le labbra di Gwen e sentì il calore di quelle diffondersi sulle sue. 
Sentì le mani di Gwen spostarsi dal bicchiere alle sue spalle e poi giù, verso il seno, la vita.
- Ti servono ancora i pompieri?- chiese Gwen, riprendendo fiato. A Court girava la testa, forte.
- Di' pure che mi serve un ballo.
Si alzò, ripulendosi alla meglio il vestito sontuoso.
Porse la mano a Gwen che la afferrò sicura.
- Mi concede un altro charleston, signorina?
- In cambio voglio un altro bacio.
   
 
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