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Autore: Meiko    29/04/2004    0 recensioni
La dama dei ifori è una ladra famosa per i suoi fiori- messaggio. Tom Becker è un ispettore di polizia che da due anni tenta di catturarla. Una specie di "Lupin" misto a "Diabolik" che spero non vi dispiaccia!
Genere: Azione, Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Taro Misaki/Tom
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Cap.12

Era…era enorme…non vi erano muri…solo…solo piastrelle…
Piastrelle che riflettevano l’azzurro intenso di un cielo d’estate.
Si guardarono attorno, il cielo era costellato di tante piccole nuvole bianche, come piccoli batuffoli che procedevano tranquillamente nella grande distesa azzurra.
Solo una linea di orizzonte, la linea delle piastrelle con il cielo…
Oltre, solo…solo…
-L’immenso…-
realtà virtuale, è vero…ma era così realistica…che sembrava di essere davvero soli, in quella distesa, ad ammirare ciò che noi chiamiamo infinito.
Senza fine, e ti senti il cuore accelerare, sei emozionato, ti senti smarrito, ma al tempo stesso un senso di libertà grida felice nel cuore.
Margherita prese un profondo respiro, calmandosi, quelle emozioni la agitavano, la innervosivano…
Calma, è solo finzione…
Finzione…
Si guardò ancora intorno, cominciando a camminare, seguita poi da Tom e Julian, anche il Principe si era calmato e cercava di pensare lucidamente, anche se era dannatamente preoccupato per Amy, pregando che stesse bene.
Tom si guardava ancora intorno, rendendosi conto che era tutto finto, e avvertendo un po’ di delusione.
Era tutto finto, che tristezza…
Ad un certo punto, uno di loro avvertì una delle piastrelle fare uno strano rumore, come di vuoto, e violentemente Julian ci sbatté il piede, frantumandola, sotto c’era il vuoto, il vuoto che però veniva colmato da…un sensore…con un pulsante…
Margherita si abbassò a premere il bottone, e in attimo davanti ai loro occhi stupefatti il cielo divenne notte, e miliardi di stelle apparvero sopra di loro.
Poi, di punto in bianco, le stelle diventavano fasci bianchi, che cercavano di colpirli.
Raggi!
Li evitarono con balzi e capriole, ancora un po‘ sorpresi di quell’attacco inaspettato.
I laser evitarono per un soffio Tom, che cadde a terra, colpendo di nuovo il pulsante vicino al sensore, e di colpo da notte si fece giorno.
-Evidentemente il bottone doveva imbrogliare il ladro…-
-Forza, cerchiamo un modo per uscire da qui-
-Se ci togliessimo il casco?-
-Troppo pericoloso. Potrebbe anche capitare un colpo al cervello, Amy ha detto che i sensori avvertono quando si indossa o meno il casco-
-Quindi c’è il rischio di ritrovarsi in una specie di limbo nero?-
-Probabile-
che notizia confortante!
Margherita guardò in alto, stranamente non c’era sole in quella enorme distesa, eppure era illuminato.
Margherita guardò la sua ombra.
…mezzogiorno…
Margherita guardò le ombre di Tom e Julian li vicino ,e notò che erano diverse, non c’era luminosità uniforme.
Questo…voleva dire…
Margherita, velocemente, puntò il dito sopra di se, e sorrise, “sparando” un colpo sopra di se.
-Bang!-
di colpo, si ritrovarono in un enorme salone, la lampada sopra di loro era spente, e tutto intorno c’erano dei sensori con sotto dei laser spenti.
-La lampada, collegata ai sensori, dava l’idea della realtà virtuale…-
Tom e Julian si tolsero i caschi copiati da Margherita che si ravvivò i capelli, guardandosi intorno, sorridendo incrociando lo sguardo con un enorme cassaforte davanti a loro con serratura.
-Julian, questo tocca a te-
l’uomo sorrise, togliendosi dalle spalle lo zaino nero, tirando fuori una bomboletta spray e del pongo verde molto morbido, che infilò nella toppa della serratura, tirandolo fuori delicatamente in modo che mantenesse intatta la sua forma di chiave, e ci spruzzò sopra lo spray, indurendolo, per poi aprire la prima serratura, ce n’erano altre tre.
La seconda fu più lenta, tirando fuori un computerino e lavorando sullo schermo con tastiera numerata della seconda serratura, trovando dopo un minuto la combinazione esatta, per poi darsi da fare con la terza serratura, la sua preferita.
Una complessa combinazione di quattordici manovelle numerate (sapete quelle degl’armadietti o delle vere cassaforti? Quelle), a guardarle Tom gli venne un colpo, ci avrebbe messo una vita!
Julian si scrocchio le dita, iniziando un delicato lavoro, a mano a mano le quattordici combinazioni venivano girate e rigirate più volte, sentendo veri “clack”, mentre Margherita osservava attenta il lavoro di Julian, che sorridendo soddisfatto ascoltò l’ennesimo scatto, prima di muovere la maniglia della cassaforte, dando la precedenza alla signorina, seguito da un stupefatto Tom.
-Ma scusa, un po’ di esplosivo no?-
-No, non sarebbe servito a molto. E poi c’è più gusto così!-
Tom si mise la mano sulla fronte, stupefatto, mentre Julian ridacchiava, Margherita avanzò fino a bloccarsi.
Il Millefoglie…
Una boccetta alta dieci centimetri contenente un liquido dorato con all’interno vari sedimenti.
Era su un podio in vetro trasparente dove era stato messo in bella mostra sotto delle lampade che lo illuminavano, e su tutta la stanza centinaia di quello che sembravano bottoni.
Tom lanciò una moneta che aveva con se, e di colpo una cinquantina di raggi la polverizzarono, mentre Tom fischiava e Julian si grattava la testa, i tesoro era dall’altra parte.
Margherita si guardò intorno, per poi notare un “bottone” più grande degl’altri, e velocemente prese un elastico e una pallina di metallo.
Creando una fionda in pochi secondi, puntò il “bottone”, colpendolo in pieno, di colpo tra varie esplosione come di petardi gli altri “bottoni” si spensero e lei tranquillamente afferrò il Millefoglie, Tom sorrise felice, mentre Julian afferrava dall’altra parte della sala quello che sembrava una scatola.
-Tutto li il tesoro degli Shneider? Che cosa c’è dentro?-
Julian sorrise, aprendolo.
C’era una vecchia mappa di sotterranei.
-L’ultimo indizio alla caccia del tesoro degli Schneider: il punto esatto dove troverò il sole di Mezzogiorno e la luna di Mezzanotte nell’Eclissi-
-L’ECLISSI?!-
-Che cos’è?-
Tom guardò stranito Margherita, che lo guardò agitata.
-E’ uno dei gioielli più belli e preziosi al mondo! La pepita più grande del mondo e il diamante più grande del mondo fusi insieme in un bellissimo gioiello di valore inestimabile!!-
Margherita guardò un sorridente Julian, che strinse a se la mappa.
-Come fatto a…-
-Ricorda che sono il Principe dei Ladri, ed ora andiamo, che sto morendo di ansia per Amy-
Margherita annuì, sorridendo felice: il Principe dei Ladri era meritevole del suo titolo.
I tre avvertirono altre esplosioni, e spaventati percorsero il corridoio dove prima avevano percorso in realtà virtuale, in cinque minuti erano gia sulle scale dello studio, Julian era il più veloce dei tre, il cuore gli batteva come un matto, non riusciva più a sentire Amy via radio!
Raggiunse così, con il cuore in gola lo studio, il computer di Amy era a terra rotto, schiacciato dal peso di un tacco di una seducente gamba, Annie sorrideva malefica, mentre si avvicinava a Karl, al collo aveva il gioiello agognato di Margherita.
L’uomo aveva tra le braccia Amy, che tremava spaventata, alla tempia una pistola pronta a sparare.
-Credevate davvero che mi sarei fatto imbrogliare così?-
Karl sorrideva malefico, accarezzando con la punta della lingua l’orecchio di Amy, che tremò ancora più sconvolta, Julian tremava invece dalla rabbia.
-Non toccare mia moglie, porco!-
-IO do gli ordini qui, signor Principe dei Ladri. E adesso ridammi quella mappa-
Julian tremò ancora furioso, mentre Annie allungava la mano verso di lui, sorridendo felice, mentre riceveva la mappa, saltellando allegra e avvicinandosi al ragazzo, che poi si rivolse a Margherita.
-Tu hai qualcosa che mi appartiene. Tiralo fuori molto delicatamente, e dallo alla mia donna-
la ragazza rimase immobile per qualche secondo, per poi tirare fuori la boccetta, e lentamente consegnarla ad Annie, che gliela strappò di mano, tornando da Karl, che sorrise, prima di lasciare andare Amy, che si tuffò nelle braccia del marito, ancora tremante, mentre Karl puntava la pistola, Annie ne tirava fuori un’altra puntandola in contemporanea.
-Chi ammazziamo per primi?-
-Io voglio la dama. Non ho dormito all’idea che lei mi rubasse la collana-
-Prego, tutta tua. Io mi occupo del Principe dei Ladri-
-Crepate-
Annie caricò il colpo, Margherita era immobile, e Tom stava per proteggerla con il suo corpo, quando lei si voltò e lo bloccò in tempo, il colpo gli colpi di striscio la spalla, ma le procurò un male pazzesco.
-Sta ferma, stronza, altrimenti non riesco a colpirti!-
-Tu non mi farai proprio niente!-
Margherita tirò fuori delle palline, sbattendole a terra, il gas generò lo stordimento dei due assassini, lasciando così il tempo ai quattro ladri di fuggire via, correndo fuori dalla villa, inseguiti da un gruppo di guardiani sotto comando rabbioso di Karl che si era fatto soffiare sotto il naso la boccetta, mentre Annie si tastava il collo, almeno la collana era ancora al suo posto!

Margherita ridacchiò, e si mise in corsa la collana, fermandosi con gli altri fuori dalla villa, facendosi ammirare.
-Come mi sta?-
-Bellissima!-
Tom sorrise, Amy gli aveva tolto le parole di bocca, mentre Margherita ridacchiava come una bimba pestifera.
-IHIHI!! Domani Annie avrà una brutta sorpresa!-
-Allora alla fine c’è l’hai fatta!-
Margherita annuì soddisfatta, immaginando la faccia divertita e contenta di Mark quando avrebbe visto quella modella indossare la sua collana, una perfetta riproduzione dell’ “insalata del mondo”
I pensieri della ragazza si rivolsero alla coppia li affianco, Amy festeggiava allegra stringendo tra le mani quelle del marito e la mappa che erano riusciti a soffiare dalle grinfie di quella maledetta strega.
-Finalmente!-
-Dopo anni di ricerche avremmo finalmente l’eclissi-
i due guardarono Margherita e Tom, sorridendo.
-E’ stata una bella avventura, mi sono divertito tantissimo!-
-Anche noi, è stato un piacere-
i due ladri si strinsero le mani, poi Julian e Amy presero una delle porche che il “signorino” teneva nel parcheggio, mentre risuonava ancora le grida dei guardiani, Margherita guardò tristemente Tom.
-…allora…che si fa?-
lei stringeva ancora la mano a Tom, da quando erano usciti si erano tenuti saldamente fuggendo.
Lei fissò la sua mano che si stringeva quella di lui, e sorrise triste, mentre lentamente la lasciava andare…per poi essere ri-afferata da Tom, che le sorrise tranquillo.
-Che ne dici se nel frattempo facciamo un po’ di strada assieme?-
Margherita lo guardò sorpreso, per poi annuire sorridendo, guardando attentamente le varie auto parcheggiate, scegliendone una, salendoci velocemente, ricordandosi all’ultimo momento delle valigie!!
-Che facciamo senza valigie?-
-Sei tu la ladra!-
Margherita lo guardò sorpresa, per poi scoppiare a ridere, mentre Tom sorridendo furbescamente facendo partire la macchina, che con un rombo si allontanò, mentre alcune jeep iniziavano l’inseguimento.
-Però non andremo molto lontano con questa macchina!-
-Fidati…-
Margherita annuì, mettendosi comoda, mentre Tom ingranava la marcia, evitando agilmente le varie scariche di mitra e i colpi di pistola, Karl su una delle jeep che l’inseguiva minacciava di morte a chiunque avesse rovinato la sua bella sportiva blu elettrico, che opra sfrecciava per le strade dell’isoletta, mentre il sole davanti a loro sorgeva, limpido e quasi divertito da tutto quel trambusto, la campagna veniva risvegliata non dal canto del gallo ma da quello dei clacson e delle armi che consumavano proiettili all’inseguimento di Margherita e Tom, questa si guardava dietro dal vetrino, sbuffando scocciata, non era riuscita a recuperare le valigie!!!
-Siamo quasi arrivati! Tieniti pronta per fare un bel salto!-
Margherita guardò turbata l’uomo, per poi sorridere divertita ed annuire, slacciandosi la cintura, mentre la macchina raggiungeva la costa, l’unica lingua di sabbia era veramente stretta, e li vicino c’era un motoscafo bianco.
-E quello dove sbuca?-
-Un piccolo prestito da Karl Schneider. Credo che dopo la settimana sarebbe fuggito, inalando il veleno in tutta l’isola, scatenando una strage di vittime-
-Ho notato che non c’è Annie con lui!-
-Probabilmente non gli frega niente del veleno, voleva solo tenere stretto a se la fortuna di Schneider e la sua collana-
Margherita ridacchiò allegra, per poi aprire i colpo la portiera, gettandosi fuori dall’auto con Tom, mentre questa correva impazzita verso, facendosi sommergere ancora in corsa, creando una barriera di spuma e d’acqua salata, che permise ai due di salire sul motoscafo, mentre Karl urlava come un matto, i guardiani sparavano a tutta forza, rischiando di ferire Tom, che schivò in tempo i colpi, facendo partire il motoscafo, fuggendo via con Margherita che notò sol allora la presenza dei loro borsoni!!
-Come hai fatto?-
-Mentre tu riposavi, io sistemavo tutto-
-Ma a percorrere l’isola ci vuole un sacco di tempo!-
-Scemotta, non ti sei accorta che abbiamo girato in tondo? Siamo proprio a poca distanza da villa Schneider-
Margherita si guardò intorno, constatando la verità, per poi ridere, tirando fuori un sacchetto dallo zaino, aprendolo, tantissimi petali bianchi e rossi volarono al vento.
-Cosa sono?-
-Petali di papavero!-

Consolazione

Tom rise di gusto, accelerando, mentre Margherita diceva addio a villa Schneider, sorridendo allegra, mentre si allontanavano da quell’isoletta, allontanandosi da Malta, verso est.

(Ecco, finito l'ultimo!!
Meiko)

  
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