Un pò autobigrafica. Dedicata ad un amico che sa essere la mia luce e la mia notte.
La ragazza raccolse i capelli dietro l’orecchio. Sentiva il sibilare del vento fuori dalla finestra della sua capsula.Improvvisamente un rumore di passi le fece alzare lo sguardo dal mucchio di fogli che aveva davanti.
Il ragazzino si era svegliato.
Che strano esserino.
Aveva un viso così paffuto e dolce…eppure…
Si strofinava la mano grassottella sugli occhi assonnati e si lasciò cadere a terra.
Un sorriso apparve spontaneo e sfuggente sul volto della ragazza.
- ho fame Bulma!- disse il bambino con una vocina piagnucolosa
Bulma stava per rispondergli quando un strano suono ruppe l’aria
- il radar!! Presto Goku…la sfera deve essere qui vicino!- disse alzandosi.
Il bambino rise.
- io però ho ancora fame!-
Bulma spalancò gli occhi.
Cavolo non riusciva a dormire…
L’ennesimo
incubo…sempre lo stesso…
Si stiracchiò lentamente e iniziò ad osservare il
soffitto della sua enorme stanza.
Dopo poco i suoi occhi si abituarono
all’oscurità della stanza.
…dopotutto lei era sempre stata brava ad abituarsi
alle situazioni più oscure.
La finestra era aperta e la luna imbiancava i
pochi mobili e il pavimento.
Un’improvvisa folata gelida la fece
rabbrividire.
Afferrò un lembo della coperta ma un grugnito minaccioso la
dissuase dal proseguire.
Yanko era rimasto a dormire da lei.
Certo…non era
il momento migliore per provare a sanare i loro problemi ma…Bulma ci stava
provando. Almeno ci stava
provando.
Si stiracchiò ancora.
Tentò di
voltarsi e proseguire a dormire…ma no, merda, non ci riusciva proprio.
Si
alzò dal letto sfatto e tentò di raggiungere la porta.
Avrebbe preso qualcosa
di caldo…o forse avrebbe dormito sul divano, si disse, notando che Yanko aveva
già occupato anche la sua metà di letto.
Urtò uno degli scaffali e un libro,
probabilmente in precario equilibrio, sintomo del disordine di Bulma, cadde a
terra con un tonfo che risuonò per l’intera casa.
La ragazza si voltò verso
la figura sul letto che rispose con un gemito prima di iniziare a
russare.
Bulma si portò le mani alle orecchie…quest’abitudine del suo ragazzo
non le era mai piaciuta.
Uscì dalla stanza e corse verso le scale.
- bene…non riesco a dormire da una settimana…questa è la punizione per quello
che stai combinando ragazzaccia…- sussurrò al suo riflesso sulla cappa di
alluminio.
Accese uno dei fornelli che illuminò la stanza di una luce
aranciata e soffusa.
Afferrò una delle tazze e mise un pentolino basso sul
fuoco.
Si sedette e attese.
Che schifo di persona sono.
Perché faccio tutto quello che considero
sbagliato. Sempre.
Perché ora non sono abbracciata a Yanko.
Perché ieri
notte…
Arrossì.
Si certo. Sempre ieri.
Come se fosse stata una
sola notte.
L’amore sta a Yanko come il Sesso sta a Vegeta.
Da brava
matematica aveva risolto tutto con una formula.
Sorrise.
Afferrò la testa
tra le mani e continuò a fissare il vuoto nella cucina buia.
Yanko era un
ragazzo comune, come tanti altri. ù
Vegeta era…la ragazza non riuscì a
trovare le parole per descrivere cosa fosse quell’odioso uomo.
L’acqua cominciò
a ribollire.
Un sorso.
Troppo caldo, pensò, allontanando la bollente tazza dalle
labbra.
Eppure…non sono io il problema.
Non è Yanko e la sua innocenza,
la sua inettitudine.
Non è Vegeta e il suo meraviglioso
corpo.
Le stelle sono il problema.
Quelle che mi tengono lontana da te.
Goku.
Allontanò la tazza da sé abbandonandola sul tavolino.
Certo ora voleva
solo dormire.
Perché oramai…
Ma non poteva. NO NON POTEVA FARLO.
Si
fermò sul limitare del primo gradino.
E lì, immobile ma appassionata, prese
una decisione. La prima decisione dopo tanto tempo.
Tornò nella cucina, accese la luce. Per un attimo rimase accecata e portò le
mani agli occhi.
Pensò di tornare a letto da Yanko…o di infilarsi tra le
braccia di Vegeta.
Per un attimo.
Pensò all’ultimo periodo della loro tormentata vita.
Era stata felice un
giorno.
Ma poi…
Aveva perso il ragazzo con il quale avrebbe voluto
passare il resto della vita. Lo aveva visto morire. Aveva letto sul suo volto la
sofferenza, aveva visto i suoi occhi spegnersi.
Era partita per un viaggio in
un pianeta lontano solo per lui.
Aveva lottato e aveva rischiato di perdere
tutto.
E ora?!
Aveva riavuto Yanko, aveva salvato i suoi amici…e
Vegeta…
Ma…
Lui era vivo.
Lui non era voluto tornare.
Lui era voluto
rimanere lontano.
Socchiuse gli occhi assonnati.
Rivide il suo sguardo, i suoi gesti, il suo
sorriso.
Avvertì il suono della sua voce risuonare nella sua
testa.
Ascoltò quell’addio che non era mai arrivato.
Una lacrima si
affacciò dai suoi occhi azzurri.
Afferrò carta e penna…
Caro Goku,
ciao amico mio.
Caro mio traditore.
Non so come iniziare questa lettera.
Non lo so.
Ma sono sicura di una
cosa.
Tu non mi hai ferito. Mai.
Non mi hai ferito da bambino, quando con la tua ineguagliabile purezza mi
facevi sentire sempre sporca.
Non mi hai ferito da ragazzo, quando i miei
occhi innamorati hanno letto il gelo nei tuoi.
Perché tu l’Amore, Goku, lo
conosci solo quando non sono io a chiedertelo!
Non mi hai ferito neanche
quando sei morto.
Quando pensavo che non avrei più visto la luce del tuo
viso. Quella luce che rischiarava anche la mia disperazione. Quella luce che,
anche se eri lontano, non mi lasciava mai sola.
Tu non ma hai ferito durante
le tue lunghe assenze.
Tu ne soffrivi, Goku, quanto ne soffrivo io.
Ero
accanto a te nella distanza. Ti ero vicina perché era lo stesso il nostro
dolore.
Ma ora…
Ora non mi stai ferendo.
Tu mi stai deludendo.
Prego che la distanza sia per me.
Sia per salvare me.
Salvare?
Goku
tu mi stai dannando…anzi, Goku, tu mi hai già dannato.
Ma io lo so.
Io ti
cerco in quelle stelle che, in fondo, ti hanno creato.
Ma oramai non ti trovo
più.
Siamo diversi. Io della sincerità facevo il mio scudo, tu la tua arma.
Ma
ora…
Tu stai mentendo.
Tu stai lasciando sole quelle persone che hanno
bisogno di te.
Darei qualsiasi cosa Goku per vederti tornare!
Ma solo per
aprirti gli occhi sul dolore che sai dare!!
Goku non ti sto chiedendo
nulla.
Ti sto implorando.
Ascoltami!
Ascoltami…e prova a capire l’amore
che provo per te.
Si Amore. Quell’amore che speravo di aver sconfitto ora mi
brucia come una vecchia cicatrice.
Lo sento che sei lontano. Lo sento che non
tornerai presto.
Lo sento che non ti importa se io ti sogno tutte le
notti.
Ti sogno dolce bambino.
Ti sogno mentre parli innamorato della vita.
Ti
sogno mentre mi stringi ancora, come non hai mai fatto.
E ti sogno perché
altra soluzione non c’è.
Io ti sogno perché non ho altre speranze di averti
accanto.
Perché tu non vuoi tornare da me!!
E così Goku mastico il dolore,
il freddo dolore della delusione. Perché io avevo un amico che ora non c’è
più.
Un amico che mi ha sorriso prima di abbandonarmi.
Se mi avessi detto
addio, io ora non sarei qui a sforzarmi di piangere.
Quell’amico al quale è
stato difficile strappare affetto.
Io Goku sono onesta. Le mie passioni sono
violente ma sincere.
Le tue non irte di menzogna ma di…incapacità
d’amare.
Incapacità d’amare.
Solo con lui dividi questa ignobile qualità.
Si,
caro amico mio, con il più spregevole essere che tu abbia mai
affrontato.
Spregevole. Come se tutti noi non lo fossimo in
fondo.
Vegeta.
Ha i tuoi occhi lo sai?!
Neri. Profondi e vuoti.
Lui
ha ucciso. Donne, bambini, uomini.
Tu hai ucciso. Tuo nonno.
Ma per lui
loro non avevano valore.
E tu Goku?
Tu hai ucciso ciò che ti era più
caro.
Questo condividete. La stessa lacerante ferita nell’animo.
Tu non
sei Sayan perché sei cresciuto nella gloria di eroe degli umani. Nella gloria di
mio eroe.
Lui non è Sayan perché ha frantumato il suo orgoglio per
odiarti.
Fatica sprecata.
E sono stata con lui.
Io ho avuto almeno lui.
Spero di ferirti con
queste parole.ù
Ho catturato, distrutto e esaltato un essere tanto meschino
come il Principe.
Senza amore.
Perché Goku volevo amare te.
Per
odiarti.
E invece…non ho fatto altro che distruggere me stessa.
Avevo dimenticato che cosa volesse dire esserti lontana.
Avevo dimenticato
cosa volesse dire svegliarsi sapendo che tu non respiri la mia stessa
aria.
L’avevo dimenticato perché io leggevo in te qualcosa che non c’era e,
ora lo so, non c’è mai stata…onestà.
Tu non eri onesto mentre ridevamo. Tu
non eri onesto mente mi fissavi. Tu non eri onesto neanche quando pensavo di
renderti felice.
E così Goku quella felicità che tu mi hai ributtato in
faccia negando di starmi accanto io ora la tengo nel cuore. La soffoco. La
stringo.
Mi fa male.
La stordisco Goku. La stordisco con l’ipocrisia di un
fidanzamento i cui frutti ora sono solo una serie inenarrabile di tradimenti e
menzogne.
La stordisco svegliando la belva che ho fatto entrare nella mia
casa e nel mio letto.
Sono sicura che non avresti neanche il coraggio di rimproverarmi.
Mi
guarderesti con quel tuo inutile ed ebete sorriso.
Senza parlare.
Odio i
tuoi silenzi!! Li detesto…
Se tu urlassi, tirassi fuori quelle emozioni che
tieni dentro forse ti mostreresti per quello che sei.
Forse capirebbero tutti
chi tu davvero sei.
Ti gongoli nel tuo essere eroe?!
Bene osserva le lacrime che rigano il
volto di Chichi. Sappi che ognuna è una maledizione, Goku.
Bene, ascolta le
preghiere di tuo figlio, la sua voce spezzata da un pianto di cui solo tu sei la
causa.
Bene, guarda me.
Ricorda la ragazza che hai incontrato quando non
eravamo che due bambini.
Quella ragazza che ti amava.
Dimenticala.
Sei
tu che mi hai creato. E io che pensavo di aver creato te.
Ricorda che siamo cresciuti insieme.
Che tu ridevi, che io ridevo.
E
ora guardami.
Ho sempre scelto l’uomo sbagliato.
Illudendomi che, in
fondo, quello giusto saresti stato tu.
Scema e pazza.
Illusa e
folle.
Ma ora ho capito.
Ho capito, Goku, che la mia distruzione sei
tu.
Che se continuo ad osservare le stelle e ha implorarti di tornare non
otterrò mai nulla.
Perché io non sono più sicura di desiderarlo
davvero.
io cerco l’imperscrutabile.
Tu lo sei stato. Tu mi accecavi con
la tua luce.
Ma ora…quello che vedo dietro i miei sogni e le mie illusioni
non è altro che un uomo che non posso amare.
Finché ferivi avrei potuto
volerti bene.
Ma ora hai aperto la crepa più grande nel mio cuore.
Io non
credo in te come amico.
Certo sei un eroe e lo sarai sempre.
Ma eroe di genti sei diventato
estraneo per me.
Ora credimi pazza davvero.
Quando cercavo amore ho
trovato solo delusione.
Quando ho cercato distrazione…l’ho trovato.
Chi
l’avrebbe detto che quelle notti senza senso ora…ora mi diano l’unica
consolazione.
Quelle notti accanto a quell’unico essere che mi ricordava
te.
Vegeta.
Non l’ho solo goduto.
Io Vegeta l’ho avuto.
Perché se io in lui vedevo
il punto di non ritorno da te, lui in me lo vedeva dalla sua vita.
Entrambi in fondo
volevamo perdere ciò che cercavamo.
Entrambi cercavamo te. Accumunati da te,
da te solamente, abbiamo lasciato che il dolore ci vincesse.
Cazzo lo confesso proprio a te.
Io amo quell’uomo che continuo a credere
solo uno sfogo.
E ora guardami di nuovo.
Lo vedi che sono cambiata?
Lo
vedi che non ho più bisogno di te?
Se solo la ferita che hai aperto potesse
sanarsi…
Se solo potessi ora dirmi che ti dispiace…
Se solo mi dicessi che
è lui, che è quello giusto, che è solo un errore…
Se non fossi così
quietamente assente…
Perché anche se tu fossi qui non mi presteresti attenzione.
C’è sempre
qualcosa più importante della nostra amicizia in fondo
I tuoi mostri contro i
miei.
La tua forza contro la mia tenacia.
Perché per esserti AMICA Goku ho
dovuto armarmi di tenacia.Ma ora sono stanca, troppo stanca.
E cedo.
E
cedendo ho trovato appoggio nelle amorevoli bugie di Yanko e nelle lenzuola di
Vegeta.
Perché dopotutto quello è il loro malato modo di amarmi.
Mentre il
tuo…
Almeno mi vuoi bene?
Domanda persa al vento…
Anche se mi
rispondessi di si, Goku, io no ti crederei affatto.
Ciao caro amico mio.
Rimani nella tua gioia lontano da me.
Perché se
qui fosse la tua infelicità ti ci rinchiuderei io in quell’angolo dell’universo
nel quale hai deciso di stare.
Ma se tu tornassi, verrei ad abbracciarti e ti
stringerei.
Perché in fondo tutto questo era solo per dirti che…mi
manchi.
Addio Goku.
Bulma passò una mano sulla sua guancia asciugando le lacrime.
Posò la
panna accanto a lei e nascose il viso tra le mani.
- Fame donna-quelle
improvvise parole la riportarono velocemente alla realtà.
Una figura scura si
stagliava contro la porta.
Stordita, accartocciò la lettera e la nascose in
un pugno.
- allora…preparami qualcosa!- urlò ancora quella voce
imperante.
- Un po’ di delicatezza scimmia- rispose, nascondendo nella rabbia
il suo pianto.
Alzando lo sguardo osservò il ragazzo.
- ma come sei
vestito?- chiese Bulma sorridendo sorniona
- zitta…- ripose il ragazzo
portando una mano alla fronte
- il tuo ragazzo lo uccido…-
- …non può
dormire più silenziosamente!!- sbraitò mentre la ragazza, incurante ma
divertita, apriva il frigo.
- Rimane il fatto che almeno lui sa vestirsi…o
quantomeno si ricorda che i pantaloni vadano abbottonati…- le sorrise lei
porgendogli un pezzo di torta e facendogli notare la patta dei jeans
aperta.
- Questa roba terrestre è scomoda…e poi pensavo che a te piacessi più
così…- riprese lui, con la solita espressione indecifrabile
- Ti interessa
ciò che mi piace ora?...- rispose la ragazza riprendendo a sorseggiare il suo
the.
- Umpf…-
Vegeta smise di guardarla concentrando il suo interesse sul
trancio di torta.
Bulma gettò il foglio nel cestino e si avvicinò alla
porta.
- dove credi di andare?- disse il ragazzo.
- Dove credi che io stia
andando…- rispose lei uscendo furtiva dalla stanza.
Vegeta sorrise, ingoiando l’ultimo boccone.
Yanko era in casa.
Quella
ragazza era senza pudore né vergogna.
Per questo gli piaceva tanto.
"…Non l’ho solo goduto.
Io Vegeta l’ho avuto.
Perché se io in lui
vedevo il punto di non ritorno da te, lui in me lo vedeva dalla sua
vita.
Entrambi in fondo volevamo perdere ciò che cercavamo…TE"