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Autore: Anansy90    24/11/2006    2 recensioni
(FF VII e X, FullMetal Alchemist - scritta da me, Tsuzuki88 e Shirahime88 - Il protagonista indiscusso è Vincent, accompagnato da tre personaggi di nostra invenzione) Hojo è misteriosamente tornato in vita, e questa volta la minaccia riguarda i personaggi di tutte le serie sopra citate... Riuscirà l'impavido gruppo formato da un 'vampiro' e tre schizzate di testa a sconfiggerlo una volta per tutte? E riuscirà Vincent ad uscire indenne dalle sue numerose disgrazie?
Genere: Demenziale, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Sigh Of Cerberus

Un pallido raggio di sole penetrò attraverso le fronde degli alberi e si posò come una farfalla sulle nere ciglia di un bellissimo uomo da lunghi capelli corvini che sembravano risplendere di un’oscura luce propria.
Il melodioso canto di due usignoli destò dolcemente l’uomo, che prese qualcosa da sotto il suo mantello rosso …
BANG! BANG!
Vincent: " E così abbiamo la colazione pronta. "
Ehm…
A quanto pare il bellissimo uomo si era svegliato col piede sbagliato.

Dopo aver consumato la colazione a base di frutti (non si sa se velenosi o meno) e innocenti usignoli, abbandonò le ossicine arrostite vicino alle ceneri del fuoco e si dedicò all'esplorazione della foresta. Passò così mezza giornata a districarsi fra la fitta boscaglia, spinosa ovviamente, lacerando ancora di più i lembi del suo povero mantello e  maledicendo quella misteriosa distorsione temporale che aveva trasportato l'areonave di Cid in questo mondo ostile e sconosciuto, facendola poi ovviamente schiantare contro una gigantesca catena montuosa innevata. Dopo l'impatto si era subito messo alla ricerca dei suoi compagni, ma in un luogo a lui sconosciuto era difficile trovarli, senza contare che anche loro probabilmente si erano messi in cammino. Oltre a ciò, già di per sè irritante, era accompagnato dal suo cellulare completamente inutilizzabile che lo guardava quasi con scherno dalla tasca interna del suo mantello. A dire il vero era da un po' di tempo che non funzionava, forse a causa dei tre fori di pistola che lo deturpavano, ma aveva sempre rimandato il momento di comprarne uno nuovo. Dannata vita eterna, ti fa pensare che hai tutto il tempo che vuoi per fare le cose. In pratica, è un inno all'accidia.
Ad un certo punto, mentre arrancava per l'odiata foresta, del tutto privo del suo solito passo felpato, udì un rumore in lontananza. Si acquattò fulmineo ( per quel che permetteva la boscaglia) dietro un albero, aspettando che la figura che aveva scorto in lontananza si avvicinasse. Evidentemente doveva trattarsi di un abitante del luogo, un'ottima occasione per carpire qualche informazione sul mondo in cui si trovava. Avrebbe dovuto essere molto cauto e discreto, perchè l'individuo era molto sospetto e poteva rivelarsi molto pericoloso... Allora, sfruttando tutte le abilità apprese durante l'allenamento da Turk, strisciò silenzioso come una biscia ( e lento come una tartaruga perchè il mantello si impigliava alle spine). Arrivato al margine del sentiero, provato come un reduce del Vietnam, attese che la sua preda fosse a portata di Cerberus e ...
Vincent, scattando fuori dalla selva e puntando la sua pistola sulla fronte dello strano individuo: "Parla! Dove mi trovo? Che volete da noi? Perchè ci avete portato qui?"
Il tenero bambino di quattro anni fissò la chioma corvina di Vincent, ammirando incuriosito le foglie che ne penzolavano allegramente al di fuori, troppo ingenuo per capire il significato dell'arma che aveva sulla fronte.
Vincent: "Che aspetti?! Parla!!"
Tenero bambino: " .... antola.... "
Vincent guardò basito il bambino, il quale, non avendo ancora imparato a parlare correttamente, storpiava un po' le parole, rendendosi incomprensibile.
Tenero bambino, puntando con il dito un punto vago sulla spalla di Vincent: "...... tarantola ..... "
Vincent a quella parola sussultò e girandosi a destra vide che in effetti aveva una tarantola del diametro di venti centimetri adagiata placidamente sul suo mantello. Recuperato il suo proverbiale autocontrollo infilzò lo sfortunato insetto con un movimento repentino del suo guanto artigliato, poi iniziò a sventolarlo davanti alla faccia del bambino per istigarlo a parlare.
Vincent: " Non mi spaventano i tuoi giochetti! Parla, o giuro farai la sua fine."
Il tenero bambino lo guardò con i suoi spauriti e dolci occhi da cerbiatto, poi con l'innocenza e la purezza di un angelo disse: " Signore tu mi fai paura. "
Detto questo sferrò al povero gunslinger un calcio distruttivo tanto quanto Omega Weapon in "quel" punto. Vincent, con il volto congelato in un'espressione di stupore e la bocca che formava una "o" perfetta, distrutto, anzi, annientato nell'intimo, si accasciò al suolo senza un lamento.
Il bambino, squadrandolo senza la minima pietà, si allontanò palleggiando con la sua palla da blitzball, gaio come non mai.
Così la sfida di Vincent con il nuovo mondo si concluse con un triste risultato:
Tenero bambino: 1  Vincent: 0

Yasha: " Edea, rallenta! Così non riusciamo a starti dietro!"
Reeza: " Giusto! So che sei felice di essere finalmente libera, ma cerca di contenere i tuoi istinti felini! "
Edea si voltò verso le due amiche, smettendo di saltare a velocità supersonica da un ramo all'altro della foresta.
Edea: " Come siete noiose... "
Edea si interruppe attirata da un bagliore rosso proveniente dalla foresta sottostante. Incuriosita, scese di qualche ramo per veder meglio di che si trattasse. Avvicinatasi meglio realizzò che si trattava di un uomo, rannicchiato a terra come agonizzante, che emetteva strani lamenti.
Vincent: " ..... Dannato...... bambino....."
Edea, bisbigliando: " Ehi! Venite qui voi due! "
Le altre due ragazze la raggiunsero e anche loro si avvicinarono silenziosamente allo strano individuo.
Yasha: " Chi è?"
Edea: " Che ne so? Però magari può dirci dove ci troviamo. "
Reeza: " Giusto... Potremmo tramortirlo e catturarlo. "
Yasha: " Lasciate fare a me! Ve lo porto in un attimo! "
Detto questo la ragazza scomparve tra il fogliame, a caccia della sua preda.
Vincent nel frattempo si era quasi ripreso. Maledicendo la gioventù odierna che aveva perso il rispetto per gli adulti si raddrizzò, respirando a pieni polmoni la fresca brezza che soffiava placida. Rimase fermo un attimo aspettando che scomparissero i postumi del trauma, poi si guardò in giro per cercare il figlio del demonio, senza però trovarlo. Pensando di essere al sicuro ringuainò la Cerberus, ignorando il pericolo che si avvicinava su rapide ali...
Yasha gli apparve di fronte piovendo dal fogliame, facendolo sussultare vistosamente.
Yasha, alzando i pugni: " Scusa, ma devo farti fare un viaggetto nel mondo dei sogni! "
Vincent, scosso dall'improvvisa apparizione, si portò le mani al viso pensando che intendesse colpirlo al volto, ma, quello che ricevette, fu un altro iperdevastante calcio fra le gambe, della stessa portata di Meteor, stavolta non più sferrato dalle gracili gambe di un tenero bambino di quattro anni, ma dalle muscolosissime membra allenate da anni e anni di spietati combattimenti e avvolte da stivali di ferro...
Vincent, totalmente annichilito, con le membra pietrificate dal dolore atroce e il volto contratto in un'espressione indecifrabile che andava dall'odio feroce alla disperata rassegnazione, si portò le mani tremanti alla parte lesa. Con un ultimo anelito di vita poi disse: " Se non volete che mi riproduca, bastava dirlo.... "
Poi il dolore raggiunse l'apice divenendo insopportabile, e si abbandonò al dolce ristoro dell'oblio.

In una radura poco lontano, il corpo straziato dal dolore di Vincent giaceva legato ad un albero. L'uomo piano piano stava riacquistando coscienza, destato dalle voci delle sue tre aguzzine, che al momento stavano discutendo fra loro.
Edea: " Yasha, ma sei stupida?! Dovevi tramortirlo, non castrarlo! "
Yasha: " Però agli allenamenti mi dicevano sempre che il punto debole di un uomo è l'inguine... Io ho agito secondo il manuale. "
Reeza: " Non farle la predica, Edea... In fondo basta che parli, il tono di voce non ci interessa. "
Yasha: " Giusto, Reeza! Se poi va a cantare nel coro delle voci bianche a noi che importa. "
Edea: " Siete disumane! Solo io capisco l'entità del danno che potevi provocare?! "
Vincent, che si era da poco ripreso ed era un tantino alterato: " No."
Le tre ragazze si voltarono nella sua direzione.
Edea: " Oh, si è svegliato. Come ti senti? "
Vincent: ".... Secondo te?"
Edea: " Da schifo, capisco... "
Vincent ne approfittò per osservare quelle tre strane ragazzine. Delle tre quella che poteva apparire più normale era la ragazza chiamata Edea,  con lunghi capelli corvini simili ai suoi e astuti occhi dorati. Indossava una maglietta bianca a maniche lunghe, che lasciava scoperte le spalle e  con dei lacci alle estremità delle maniche, che contrastava con la gonna di pelle nera con uno spacco sul lato destro che andava dal ginocchio in giù, mentre ai piedi portava un paio di sandali neri con i lacci intrecciati fino al ginocchio. La più infantile era Yasha, con il volto ingenuo messo in risalto dai suoi capelli ondulati color oro portati legati in una treccia, e occhi di colore azzurro con qualche riflesso viola. I suoi lineamenti da bambina, però, contrastavano con la sua espressione assassina e spietata. Indossava un top a fascia rosso e pantaloni di jeans neri, e ai piedi aveva i dolorosamente familiari stivali di ferro, che le arrivavano fino a metà stinco. Infine c'era Reeza, con lunghi capelli argentei lisci e ciuffi scalati che coprivano lievemente l'occhio sinistro, mentre i suoi occhi erano blu scuro. Indossava anch'essa un top,
di colore azzurro, legato dietro al collo e dietro la schiena; legate a metà braccio da dei nastri blu scuro portava delle maniche lunghe, mentre i pantaloni di pelle nera avevano uno spacco che andava dal fianco fino al ginocchio e i due lembi erano legati insieme da un filo intrecciato nero che copriva tutto lo spacco. Gli stivali, of course, erano neri ed alti fino al ginocchio.
Erano alte circa un metro e settantacinque, e tutte e tre avevano un fisico atletico da combattenti.
Vincent: " Chi siete? "
Yasha: " Veniamo dalla Shinra, quel vecchiaccio di Hojo ci chiamava 'esperimenti falliti'... "
La ragazza venne zittita da uno scapaccione di Reeza.
Reeza, gelida: " Quante volte devo ripeterti che non devi andare a spifferare la nostra identità agli estranei?! "
Yasha: " Perchè?! "
Edea: " Perchè la Shinra ci sta cercando per ucciderci, forse? "
Yasha, agitando i pugni come una kickboxer: " E allora? Che vengano, io sono pronta a stenderli! "
Reeza: " Sei irrecuperabile. "
Vincent, sentendosi un po' ignorato: " Cough, cough... "
Edea: " Giusto, mi stavo dimenticando del fusto. Mi presento: io sono Edea l'Evanescente. "
Reeza: " Io sono Reeza l'Algida. "
Yasha, tendendo la mano: " E io Yasha la Cangiante! "
Vincent, ancora più alterato: " Sono legato. "
Yasha, ritirando la mano: " Reeza, questo tizio compete con te per il titolo di 'algido'. Potremmo soprannominarlo Magnum."
Reeza: " Piuttosto, caro tizio, si può sapere chi sei? "
Vincent: ".....................( pausa di riflessione).................... Vincent Valentine. "
Le tre ragazze sussultarono udendo il suo nome.
Reeza: " Quel Vincent Valentine?"
Yasha: " Quello che la dottoressa Lucrecia chiamava ' Chiappe D'Oro' Valentine?! "
Vincent, traumatizzato: " Chiappe d'oro....? "
Edea: " Allora lui è come te, Reeza! Anche a lui sono state impiantate cellule di Chaos! "
Vincent guardò Reeza ancora più traumatizzato, mentre Reeza, fredda come al solito, commentava: " E allora? Chi se ne frega! "
Edea: " Allora lui sta dalla nostra parte, anche lui combatte contro Hojo. "
Vincent: " Ma... Hojo.... Non era morto?.... "
Le tre ragazze lo guardarono con come se avesse detto che la Terra era piatta, poi risposero in coro: " Certo che no, è vivo e vegeto. "
Vincent svenne.

Il sonno del povero ospite di Chaos non fu molto tranquillo, a causa degli incubi causati dalla notizia appresa poco prima, e ben presto fu destato dalle voci delle altre tre vittime della pazzia di Hojo.
Edea: " Ma non sarà imprudente slegarlo? "
Reeza: " In fondo abbiamo lo stesso nemico, per cui non vedo perché dovrebbe impallinarci. "
Yasha: " Al massimo, se fa una mossa falsa, lo elimino. "
Vincent, ancora intorpidito dal sonno, iniziò a muovere mani e gambe, notando che in effetti era stato liberato.
Vincent: " E così... Hojo è ancora vivo.......... "
Reeza: " Oh, ma guarda... Magnum Chiappe D'Oro si è svegliato... "
Vincent, stufo del fatto che dopo tutte le disgrazie che aveva dovuto affrontare, infierivano anche con stupidi soprannomi: " V-I-N-C-E-N-T, Vincent Valentine! Non Chiappe D'Oro! Ho una mia dignità! "
Reeza: " Che scarso senso dell'umorismo che hai! Comunque, tu sai qualcosa di questo dannato posto? "
Vincent, guardandosi intorno: " No, assolutamente nulla. So solo che è stata una distorsione temporale a portare me e i miei compagni qui. "
Edea: " Anche noi siamo finite qui allo stesso modo. Stavamo gaiamente massacrando i soldati della Shinra che tentavano di impedire la nostra fuga dai laboratori quando si è aperta la distorsione. "
Vincent: " (In che mani sono capitato......) Ah..... E cosa vorreste da me? "
Reeza: " Potresti aiutarci a scoprire che diavolo sta succedendo. Sicuramente c'entra qualcosa Hojo, perché prima che noi tentassimo la fuga ci aveva fatto un discorso strano su altri mondi che avrebbero potuto soddisfare il suo desiderio..... "
A quelle parole gli occhi di Vincent si accesero di una bramosa luce di vendetta.
Vincent, con voce resa roca e bassa dalla rabbia: " D'accordo. Verrò con voi... per la modica cifra di diecimila guil. "
Silenzio.
Edea, nel panico: " Ma noi siamo appena scappate, non abbiamo un soldo! "
Vincent, fissandola intensamente: " ................ Ti ho fregato. "
Edea svenne per la troppa emozione generata dal peso di quello sguardo sensuale.
Yasha: " Oddio! Edea! Cosa le hai fatto, maledetto?! "
Yasha si scagliò su Vincent con chiare intenzioni omicide, ma venne prontamente fermata da Reeza.
Reeza: " Prima di vendicare la morte della tua amica accertati che sia morta... E' solo svenuta. "
Edea, rantolando da terra e alzando la mano tremante verso la figura di Vincent poco lontana: " ......... Chiappe D'Oro......... "
Vincent, avvolgendosi nel suo mantello svolazzante e alzando lo sguardo verso la calda luce mattutina: " Non è colpa mia se sono bello come un dio. "
Anche Reeza accusò un lieve malessere, bloccato solo dal suo autocontrollo, mentre Yasha rimase imbambolata a fissare la figura. Lentamente gli occhi di Yasha cambiarono colore, passando dall'azzurro al viola intenso.
Yasha: " E' bellissimo....... "
Vincent, pavoneggiandosi: " Grazie, grazie... lo so. "
Yasha: " Quel mantello... E' bellissimo.... "
Vincent rimase basito da quell'affermazione. La sua autostima aveva subito un terribile smacco, che gli ricordò i calci ricevuti in precedenza.
Vincent: " Il..... mantello? "
Yasha: " Sìììì!!! E' così bello!!! "
E si avventò senza remore sul povero indumento, travolgendo il portatore.
Reeza: " Ancora?! Edea, riprenditi e calma gli ormoni, dobbiamo recuperare Yasha. "
Edea, rialzandosi a fatica: " La sua seconda personalità? "
Vincent, tentando di scrostarsi di dosso Yasha: " La sua seconda cosa?! "
Reeza, indifferente nonostante il povero Chiappe D'Oro stesse per soffocare: " Non te l'abbiamo detto? Yasha ha tre personalità, che possono essere identificate dal colore dei suoi occhi: se sono azzurri è normale, se sono viola... diventa... come dire..."
Osservò Yasha che stava abbracciando il mantello come se fosse il suo amante.
Reeza: " ..... scema, ecco. Infine, se sono rossi, diventa totalmente accecata dalla sua furia omicida, per cui ti consiglio di scappare se è in quello stato. "
Vincent, con finta noncuranza: " Ah, capisco........ ADESSO VI SPIACEREBBE TOGLIERMELA DI DOSSO?! "
Reeza: " Che maleducato che sei, così non porti onore al tuo nome, Magnum Valentine... "
Edea ponderò l'idea di saltare addosso a Vincent come Yasha, poi però si trattenne e andò a liberarlo dalla furia dell'amica.
Vincent, rialzandosi da terra e scrollandosi di dosso i fili d'erba rimasti attaccati agli indumenti: " .... Era ora. Ci sono altre cose di voi che devo sapere, prima di metterci in viaggio? "
Edea pensò un attimo a cosa rispondere, poi chiese a Reeza: " Posso parlargli dei sigilli? "
Reeza fece spallucce. " Diglielo pure, tanto se li scioglie sono affari suoi. "
Edea: " Come ti abbiamo già detto, noi siamo esperimenti falliti, perché non riusciamo a trattenere la nostra forza senza dei sigilli. Per questo Hojo ci ha imposto di portarli. Io ho questa rosa bianca tra i capelli, Yasha ha gli stivali di ferro che tu conosci ormai molto bene, che man mano che libera la sua forza diabolica cambiano forma in modo da trattenerla. Reeza invece non ha nulla, in quanto il suo carattere stesso le impedisce di perdere il controllo. "
Vincent: " In pratica, se per caso faccio cadere la rosa o le tolgo gli stivali sono morto, vero? "
Edea, annuendo: " Già. "
Yasha: " Uffa, quante chiacchiere! Che ne dite se ci incamminiamo invece di stare qui? "
Edea: " Buona idea. Andiamo a cercare qualcuno a cui chiedere indicazioni. "
Le tre ragazze saltarono agilmente sugli alberi, e Vincent le seguì con un grave pensiero in mente.
Vincent: (Hojo... ancora lui. Chissà cosa starà tramando............ E chissà se Marlene a casa si sarà ricordata di pulire la cassetta del gatto...... Povera Miss Cloaky......... La mia adorata gattina rossa.........)

Fine del primo capitolo
  
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