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Autore: Dearly Beloved    01/05/2012    8 recensioni
"Soul amava la velocità.
Lo faceva sentire tremendamente cool.
[...] …ma preferiva rallentare, spaventato dalla velocità con cui si stava rendendo conto di essersi innamorato."
SoMa, naturalmente.
Genere: Satirico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Contrast.
 
 
Maka Albarn amava i libri.
Ogni qualvolta ne aveva l’occasione s’immergeva nella lettura, per perdersi nell’oceano di parole nel quale adorava tanto nuotare.
Una buona lettura sapeva essere il suo rifugio quando pensava alla madre lontana, quando sentiva il bisogno di estraniarsi dalla realtà, e di allontanarsi dalle sue ingiustizie. Dal padre fedifrago.
Leggeva sempre con un lieve sorriso sulle labbra, perché in quel mondo sapeva di essere al sicuro.
 
…eppure a volte odiava i libri.
Tutte quelle sante volte che Soul si metteva silenziosamente accanto a lei, a fissarla mentre leggeva. Ed allora le guance diventavano rosse, come quegli occhi che si sentiva puntati addosso, e il cuore iniziava a battere forte.
Maka diffidava sempre di quello che non sapeva spiegarsi.
 
Soul Eater odiava i libri.
Soprattutto quelli senza illustrazioni, scritti piccoli, con tanti paroloni difficili che non aveva mai sentito in vita sua.
Non sapeva stare fermo con uno di quegli arnesi in mano. Preferiva uscire all’aperto per godersi la libertà che aveva duramente conquistato, lontano da una famiglia che non aveva mai avuto, e che aveva provato ad imbrigliarlo, calpestando la sua persona, facendolo sottomettere alle regole istituite da una società conservatrice, alla quale lui era riuscito a sfuggire.
 
...ma a volte li amava. Ogni volta che vedeva gli occhi di Maka, intenta nella lettura, accendersi in un punto particolarmente emozionante, o diventare lucidi  in un punto della storia particolarmente drammatico …E ancora, amava quando Maka, mentre leggeva,  si rendeva conto di essere guardata.
 
 
 
Maka odiava la velocità.
In tutte le sue forme.
La confondeva, le metteva paura, metteva in crisi l’equilibrio precario che era riuscita ad acquisire, come se fosse in suo potere allentare la sottile fune alla quale si era saldamente aggrappata per non cedere alla follia, come se facesse vibrare la corda sulla quale camminava, in bilico, sopra decine di metri da un mare di amarezza.
…Sempre pronta a cadervi dentro.
 
…ma amava la velocità, sulla moto, con Soul, quando la sua paura diveniva solo un pretesto per stingersi forte a lui…
 
Soul amava la velocità.
Lo faceva sentire tremendamente cool.
Ed anche fottutamente lontano da tutti i limiti che in passato gli erano stati imposti, e che ancora persistevano anche nel presente, nei suoi incubi peggiori.
 
…ma preferiva rallentare, spaventato dalla velocità con cui si stava rendendo conto di essersi innamorato.
 
 
 
Maka amava la primavera.
In inverno ci sono i temporali, e lei ne era terrorizzata, mentre dell’estate odiava il fatto di doversi mettere in costume mostrando al mondo il suo fisico da bambina, e ancora dell’autunno la sua malinconia…
Quale stagione migliore della primavera, quindi, per rappresentare la parte della sua natura fragile e delicata?
 
…ma come dimenticare le notti d’inverno in cui Soul si siede accanto al suo letto tenendole la manina come farebbe un genitore premuroso affinché lei possa dormire senza aver paura dei tuoni? E le mattine in cui se lo ritrova accanto, perché non ha voluto lasciarla sola? E i loro giochi al mare, le risate, gli schiamazzi, i divertimenti estivi?

 
 
Soul amava l’estate.
Per le vacanze, le giornate passate a non far nulla, i gelati, il dormire fino a tardi, il mare, i castelli di sabbia…
Ed anche per il poter prendere in giro Maka per le sue forme inesistenti, rese ancor più ovvie dal costume da bagno.
Quale stagione migliore per sfogare la sua esuberanza?
 
…ma in realtà da quando stava con Maka, ben poco importava delle stagioni. Ogni singolo giorno era indimenticabile.
 
 
Maka Albarn diceva che quel fighetto stupido di Soul Eater fosse odioso.
E Soul Eater diceva di non sopportare quella secchiona-asse-da-stiro di Maka Albarn.
 
Ma tutti, loro compresi, si erano resi conto che questo era semplicemente l’ennesimo contrasto tra ciò che sentivano davvero e quello che si ostinavano a credere.


 

 
 
Bene.
No, male.
Oggi mi sento troppo babba.
Ecco, il punto è che scrivere cose del genere non è da me ç_ç 
Temo di aver fatto indigestione di moe.
…accetto qualsiasi tipo di insulti :D
 
 
ex-Reira Serizawa.
   
 
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