Sherlock stava su quel cornicione maledetto ed io costretto a stare giù a guardarlo senza poter fare nulla. Il telefono mi squillò ed era Sherlock – io risposi e gli dissi: “ Stupido imbecille scendi da lì prima che succeda qualcosa di irreparabile.” Lui non mi ascoltò e comincia a parlare: “ Aveva ragione la stampa su di me; moriarty è solo una mia invenzione, l'ho creato io per poter avere dei casi da risolvere..” - io mi intromisi nel suo discorso e dissi “ Non dire sciocchezze, so tutto..” ma lui continuava a parlare come se non avessi detto nulla. Dai suoi occhi azzurri come il mare, cominciarono a scendere delle lacrime e smise di parlare per telefono. Io capii subito che si stava per buttare e con tutto il fiato che avevo in corpo gridai “ No, Sherlock, non farlo..” ma ormai era troppo tardi si era lanciato..

In quel momento ebbi dei flash che mi annebbiarono la mente, ma mi ripresi rapidamente e guardai Sherlock che cadeva sempre più veloce e pensai:

<< Non può finire così, non può..

lui mi ha salvato dal buio che mi opprimeva..

non può finire così, non può..

ci sono ancora tante cose che gli devo dire,

il nostro rapporto non può finire cosi,

non può finire, non può.. >>

Quando ritornai lucido, Sherlock stava ancora cadendo. Ecco sentii uno schianto era lui..

Corsi per raggiungerlo, ma all'improvviso una bicicletta mi investii e io caddi a terra tramortito. Mi rialzai subito senza importarmi di come stavo, l'unica cosa che mi interessava era andare da lui.

Continuai la mia marcia ed arrivai a destinazione. Stava lì immobile a terra, e il suo respira era inesistente. Mi accovacciai affianco a lui e me lo misi sulle ginocchia e cominciai a accarezzargli il volto e mi rammaricavo di non esserci riuscito a dirgli tutto ciò che provavo per lui, il mio amore per lui..

All'improvviso arrivò l'ambulanza che lo strappo via dal mio abbraccio e me lo portò via per sempre, e io che lo guardavo andar via con gli occhi gonfi di lacrime.