Ho bisogno di aria.
Forse di aria nuova.
Qui c'è solo puzza di falso, di marcio, di polvere da sparo.
Puntare, mirare, fuoco.
Ottima mira, colpito e affondato.
Sai chi sono? Certo che lo sai.
Sai come mi sento? No, non ne hai idea e neanche te ne importa.
Ti basta parlare.
Con altri.
Di me, degli altri tuoi pari.
Sarò io a parlare di me, la prossima volta.
Magari ne sarai felice.
Magari ne sarai soddisfatto.
Sei bravo ad infrangere gli equilibri, ad inventarti nuove regole.
Attaccaci ancora, lurido bastardo, distruggici!
Gonfia orgogliosamente il petto, comunica a tutti le tue opinioni.
Non parlarcene faccia a faccia.
So che non ne sei in grado.
Non voglio questo da te.
No, sbagliato.
Lo pretendo, cazzo!
Sii l'uomo che professi di essere.
Non nasconderti dietro persone che reputi più forti.
A cui lanci dardi avvelenati non appena si allontanano.
Distruggerò il tuo ego.
Muoio dalla voglia di affrontarti.
Di farmi ancora più male.
Di ridicolizzarmi.
Hai un'ottima mira.
Sono i tuoi proiettili ad essere scadenti.
Io sono ancora in piedi.
Non sparo bene quanto te.
Preferisco il confronto diretto, l'arma bianca.
"Chi semina vento raccoglie tempesta".
Resta in attesa del tuo tifone.
Trema, anche se so che non tremerai.
Preoccupati, anche se so che non ti preoccuperai.
Sparami, Piero, sparami ancora.
So che quello lo farai.
Puntare, mirare, fuoco!
Il grilletto freme, la canna brucia.
Spengo la sigaretta e mi butto sotto le coperte.
Domani allungherò quel caffè con lacrime di frustrazione.