Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Ilaryf90    02/05/2012    5 recensioni
Blaine aveva provato ad addormentarsi, guidato dal respiro caldo e leggero di Kurt sul suo collo, per poi risvegliarsi pochi minuti più tardi in preda a spaventosi incubi.
Facendo attenzione a non svegliare Kurt, Blaine si girò sul fianco destro e poggiò il gomito sul cuscino per contemplare la figura del ragazzo che aveva accanto.
Kurt era disteso su un fianco e lo stringeva a sé come se avesse paura che qualcuno lo potesse allontanare da lui durante la notte; il suo volto era illuminato dalla tenue luce della piccola lampada sul comodino che creava uno strano gioco di luci e ombre; le sue labbra erano leggermente dischiuse e Blaine, per un attimo, ebbe l’istinto di avvicinarsi e posarvi le sue labbra per assaporarle ancora una volta; i suoi capelli erano un po’ arruffati e in disordine visto che appena entrati in camera si erano rotolati sul letto, tra una risata e un bacio.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I could stay lost in this moment, forever

 

 

 

 

“I could stay awake just to hear you breathin’,

watch you smile while you are sleeping,

while you’re far away and dreaming”

 

 

 

 

 

Per Blaine quella era la notte più silenziosa ed emozionante che avesse mai vissuto nel corso della sua intera esistenza.

Si trovava a casa di Kurt, disteso accanto a lui sul suo letto dove tante volte si erano sdraiati per guardare un film l’uno perso nell’abbraccio dell’altro o semplicemente per rilassarsi restando lì, in silenzio, e scambiandosi un rapido o passionale bacio di tanto in tanto.

Anche quella notte era sceso il silenzio tra di loro, ma tutto era diverso.

Il mattino seguente Kurt, l’unica ragione di vita di Blaine in quel momento, sarebbe partito per New York e l’equilibrio che era riuscito a creare grazie a lui sarebbe crollato come un castello di carte da gioco che cade con un semplice soffio.

La notte successiva non l’avrebbe trascorsa con Kurt avvinghiato al suo corpo che gli stringeva la vita con un braccio e dormiva beatamente.

Dopo la cena in casa Hummel, organizzata nei dettagli da Kurt stesso per salutare tutti i suoi cari e gli amici più stretti, i due non erano riusciti ad addormentarsi e avevano passato delle ore a scambiarsi frasi romantiche, sorrisi che si confondevano con le lacrime e gesti d’affetto che non avrebbero potuto ripetere per troppo tempo. Infatti, finché Kurt non si fosse sistemato per bene nel suo nuovo appartamento e con la sua nuova routine, Blaine non sarebbe potuto andare a trovarlo e viceversa.

Blaine alzò lentamente il volto per lanciare un’occhiata alla radiosveglia sul comodino di Kurt: erano le tre e lui non era ancora riuscito a chiudere occhio. Verso le due aveva convinto Kurt a dormire, visto che si sarebbe dovuto svegliare alle sette per mettersi in viaggio.

Blaine aveva provato ad addormentarsi, guidato dal respiro caldo e leggero di Kurt sul suo collo, per poi risvegliarsi pochi minuti più tardi in preda a spaventosi incubi.

Facendo attenzione a non svegliare Kurt, Blaine si girò sul fianco destro e poggiò il gomito sul cuscino per contemplare la figura del ragazzo che aveva accanto.

Kurt era disteso su un fianco e lo stringeva a sé come se avesse paura che qualcuno lo potesse allontanare da lui durante la notte; il suo volto era illuminato dalla tenue luce della piccola lampada sul comodino che creava uno strano gioco di luci e ombre; le sue labbra erano leggermente dischiuse e Blaine, per un attimo, ebbe l’istinto di avvicinarsi e posarvi le sue labbra per assaporarle ancora una volta; i suoi capelli erano un po’ arruffati e in disordine visto che appena entrati in camera si erano rotolati sul letto, tra una risata e un bacio.

Kurt era stanchissimo, aveva proprio bisogno di riposare dopo una giornata intensa passata a mettere le ultime cose negli scatoloni e comprarne altre che riteneva fondamentali ma che aveva dimenticato di inserire nella lista stilata mesi prima.

Tutto era stato molto divertente e spensierato, alla fine, tranne un particolare momento in cui Blaine chiese a Kurt in quale scatolone doveva riporre la foto che li ritraeva entrambi mentre danzavano al ballo dell’anno precedente. Kurt fece vagare il suo sguardo dalla foto incorniciata all’espressione improvvisamente triste di Blaine,per dire poi con la voce rotta dall’emozione:”Nello scatolone a destra. Quello con le cose indispensabili”.

Kurt gli sarebbe mancato, certo; ma non era come quando una persona cara partiva per un periodo, anche breve. Una parte di sé lo avrebbe lasciato e lui si sarebbe ritrovato a vivere una nuova vita senza colui con il quale tutto sembrava acquistare un colore e un senso; perché Kurt gli aveva insegnato a vivere pienamente, sentire il mondo intorno a lui, non più a sopravvivere come stava facendo prima del suo arrivo.

Blaine ripensò a quanto era stato fortunato: la sua strada aveva incrociato quella di un’anima pura che lo aveva travolto con la sua dolcezza e delicatezza.

Una ciocca di capelli andò a coprire gli occhi di Kurt, quindi Blaine la rimise al suo posto con un tocco delicato, sorridendo quando il suo ragazzo corrugò la fronte nel sonno; il suo viso era così bello che niente doveva oscurarlo e la sua pelle così morbida e profumata da mandarlo in estasi. Si concesse qualche minuto per osservarlo più da vicino; voleva memorizzare ogni minima parte del suo corpo per imprimerla nella sua mente e portarla con sé nei momenti di solitudine.

Una delle cose che più lo faceva impazzire era il contrasto tra la sua pelle chiara e delicata e i suoi capelli scuri e folti; sembrava un’opposizione creata proprio per mettere in risalto entrambe le cose e renderle meravigliose. Ogni volta che Blaine accarezzava la sua pelle aveva paura che si potesse rompere al suo tocco per quanto sembrava fragile; amava affondare le sue mani nei suoi capelli pettinati in modo impeccabile ma che Kurt gli concedeva di scompigliare nell’intimità della sua camera da letto.

Kurt trasalì all’improvviso, come se avesse ricevuto una leggera scossa elettrica, e conficcò le dita nel fianco di Blaine; sembrava piuttosto agitato.

Blaine intervenne subito andando ad accarezzare i suoi capelli, facendo scorrere le dita tra i ciuffi castani.

“Non preoccuparti, Kurt. Va tutto bene. Ci sono io qui a proteggerti” disse a bassa voce nel tentativo di rassicurarlo, anche se sapeva che stava dormendo e non poteva sentirlo veramente.

I muscoli di Kurt tornarono lentamente a rilassarsi, così Blaine si sporse in avanti per posare un dolce bacio sulla sua fronte che bagnò subito dopo, a causa delle lacrime che non aveva potuto fermare.

Avrebbe voluto tenere in mano un telecomando e premere il pulsante “stop” per far sì che il tempo non scorresse e non gli portasse via il suo amore in un modo così crudele.

Ma non poteva e non voleva perché Kurt aveva il diritto di vivere la sua vita e inseguire il suo sogno, anche senza di lui. Di sicuro Blaine non avrebbe rappresentato un ostacolo per la sua inevitabile ascesa verso il successo. L’anno successivo lo avrebbe raggiunto a New York per frequentare anche lui la Nyada e tutto sarebbe tornato come prima, sarebbero tornati i soliti Kurt e Blaine, innamorati follemente l’uno dell’altro e, soprattutto, inseparabili.

Blaine non aveva pensato nemmeno per un momento alla possibilità di lasciare Kurt per la distanza; sicuramente sarebbe stato difficile e impegnativo mantenere una relazione in quella situazione ma lui non voleva arrendersi. Voleva almeno tentare perché sapeva che ne valeva la pena.

Avrebbe potuto passare le ore successive in quella stessa posizione, assaporando ogni sensazione che il minimo movimento del corpo di Kurt gli faceva provare.

Invece, appoggiò la testa sul petto di Kurt con le guance ancora umide, cingendogli la vita con il braccio; poteva sentire il battito regolare del suo cuore e quel semplice fatto lo scombussolava senza nemmeno sapere perché. Forse sperava che in quel modo Kurt potesse custodire proprio lì, nel suo cuore, un suo ricordo, anche piccolo.

Blaine continuò a combattere contro il sonno per non addormentarsi ma alla fine fu costretto a cedere e chiuse gli occhi.

 

Quella notte Blaine riuscì finalmente a sognare: anche lì stava stringendo Kurt ma non poteva sentire la sua pelle mentre la sfiorava con le dita.

Inconsapevolmente, nella dimensione reale, Blaine strinse Kurt ancora più forte perché solo in quel modo poteva sentirlo davvero.

 

 

 

“I just want to hold you close, feel your heart so close to mine.

And just stay here in this moment for the rest of time”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice

 

Circa un mese fa avevo annunciato di essere stata investita da un’improvvisa ondata di tristezza… bene, se avete letto questa breve One Shot avrete sicuramente capito che ancora non è passata. Sento il bisogno di scrivere qualcosa di triste ogni tanto, non posso farne a meno, scusatemi!

Non appena ho letto il testo di “I don’t wanna miss a thingla mia mente si è immaginata questa scena e sono corsa a scriverci qualcosa sopra.

Se volete farmi sapere cosa ne pensate, ogni commento anche breve è ben accetto!

Se qualcuno vuole seguirmi su Twitter può farlo tranquillamente, anzi mi farebbe piacere rimanere in contatto (sono Ilaryf90).

Alla prossima,

 

Ilaryf90

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Ilaryf90