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Autore: greatlerons    25/11/2006    1 recensioni
Per tutti gli appassionati di calcio. Un giovane attaccante inglese viene catapultato in Germania ed al suo esordio in Bundesliga si trova subito di fronte al miglior portiere del mondo, Benji Price. Il suo sogno è quello, un giorno, di riuscire a batterlo. Ce la farà?
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5
Amici e Rivali


Lo stadio di Monaco di Baviera si stava lentamente svuotando sugli spalti. La formazione casalinga aveva appena ricevuto una incredibile batosta contro il più blasonato Hannover. L’allenatore dei bavaresi, Ryan Bailey, aveva scelto la via del silenzio-stampa. Se il Werder e l’Amburgo avessero vinto domenica, il Bayern si sarebbe allontanato dalle zone alte della classifica. Davanti ai giornalisti non negarono invece la propria presenza i giocatori festanti della squadra ospite. In testa a tutti Matt Zure e Daniel Hornig.
-Matt e Daniel, siete stati la sorpresa di questa partita, una ventata giovanile contro gli esperti veterani della difesa del Munchen!- si complimentò con loro il primo interlocutore della stampa.
-Mister… Mister…- gli altri giornalisti erano invece andati a caccia di Denny Shnield –Sarà felice di questa grande affermazione della vostra squadra!
-Non potevo chiedere di meglio ai miei ragazzi!- rispose il coach –Oggi abbiamo giocato in un modo impeccabile! All’inizio siamo stati anche sfortunati e fino all’ultimo ho creduto che la pur meritata vittoria non sarebbe arrivata! E invece ci siamo tolti questa soddisfazione!
-Mister Shnield, da dove l’ha tirato fuori questo grande talento che è Daniel Hornig?- gli fu chiesto poi.
-E’ un prodotto del nostro vivaio, vi giuro che mi sono stupito anch’io, ma ora che ha esordito in prima squadra può migliorare ancora di più, basterà stargli vicino e aiutarlo!
-E Matt Zure? Anche se non ha segnato ha dimostrato grande vivacità!
-Beh oggi giocava in un ruolo non proprio da attaccante! Credo che lo vedremo presto segnare, lui non vede l’ora di sbloccarsi!
-Un’ultima domanda! Secondo lei, questi giovani schierati così presto a confronto con i migliori talenti della Germania, non corrono il rischio di montarsi la testa?
-Non credo, lo sanno bene anche loro che il cammino è ancora lungo!

Matt si era fatto registrare la partita e quella sera riguardò più volte le immagini di quella sua prima gara da titolare, in campo per 90’. Il Bayern era passato in vantaggio con il polacco Macejewski al 42’ del primo tempo, ma l’Hannover aveva saputo reagire bene al gol subito e a rimontare con una doppietta di Hornig al 69’ su punizione e all’83 su rigore.
Quella domenica si giocarono le altre partite della settima giornata di Bundesliga. Andò tutto come previsto. Vittoria sofferta del Werder per 1-0 sul campo difficile di Stoccarda, rete di Schneider. Anche l’Amburgo, con una solida difesa, aveva mantenuto la serie positiva, sconfiggendo in casa per 2-0 l’Eintracht di Francoforte. Il Bayern aveva perso in classifica due posizioni a beneficio di Dortmund e Schalke, per una graduatoria che si presentava così dopo sette turni:

19 WERDER BREMEN
17 HAMBURGER SV
14 DORTMUND
13 SCHALKE 04
12 BAYERN MUNCHEN
11 BAYER LEVERKUSEN
11 HANNOVER

-Siamo momentaneamente al sesto posto!- aveva commentato Hansen, quella sera, in camera –A parer mio possiamo puntare a salire ancora più su!

Gli allenamenti che seguirono in quella settimana furono molto tesi. C’era l’euforia in casa Hannover dopo aver sconfitto una grande della Bundesliga e bisognava continuare su questo passo. La trasferta, seconda consecutiva, in casa dell’Acquisgrana di domenica, avrebbe potuto rappresentare la rampa di lancio verso le zone alte. Matt e Daniel Hornig, i due più giovani del gruppo, con il passare del tempo avevano instaurato un buon rapporto di amicizia, inoltre tra loro due sembrava esserci un’intesa particolare in campo. Durante la partitella del martedì avevano mostrato delle splendide triangolazioni e si cercavano ad ogni buona opportunità. Zure più lesto nei dribbling, Hornig più preciso nei lanci, ma alla fine, per una via o per l’altra, la palla arrivava sempre puntualissima sui piedi di Thorns, pronto per scaricarla alle spalle del portiere.

Una sera però, al ritorno dall’allenamento, Hansen fece un discorso strano che aveva lasciato Zure confuso. Frode aveva ricordato a Matt che anche se lui e Daniel erano diventati amici, restava sempre il fatto che giocavano entrambi da trequartisti, e probabilmente avrebbero dovuto lottare per un unico posto in squadra. Matt non vedeva quel problema, poiché, con il nuovo 4-2-3-1 inventato da Shnield, ci sarebbe effettivamente stato il giusto spazio per entrambi.
Il giudizio di Hansen però lo preoccupò non poco, tanto che Matt nei pomeriggi successivi, studiava non più solo il modo di giocare del nuovo compagno, ma anche gli sguardi dell’allenatore nei suoi e nei propri confronti, come per cercare di capire chi dei due egli preferisse.
Shnield si mostrò molto confuso, poiché dopo la vittoria di Monaco, aveva la grande responsabilità di scegliere e motivare una squadra che prima puntava solo a salvarsi, mentre ora aveva maggiori ambizioni (e non può essere altrimenti quando di trovi ad un solo punto dal Bayern dopo averlo sconfitto nello scontro diretto, per di più all’Allianz Arena).
Non rivelò quindi la formazione scelta fino a mezz’ora prima della gara con l’Acquisgrana. C’era grande attesa. Dresher era ovviamente confermato in porta, così come solita era rimasta la difesa.
-A centrocampo giochiamo con lo stesso modulo della settimana scorsa!- comunicò il mister negli spogliatoi dello stadio di Aachen –Lucas e Frode sono confermati come registi davanti alla difesa! Trequartista a destra giocherà Frank, centrale Daniel Hornig, e a sinistra Dario! Unica punta Micheal!
Matt abbassò la testa fissando il pavimento. Era accaduto proprio quello che aveva detto il capitano. Aveva perso il posto in squadra a beneficio di Daniel.

Le squadre poco dopo erano schierate in campo e Zure si accomodò mestamente in panchina. Shnield osservandolo comprese la sua delusione, ma non era preoccupato “Se un giocatore si arrabbia quando non gioca è positivo, perché vuol dire che ci sono gli stimoli e la voglia giusta” pensò “sono sicuro che capirà e si impegnerà ancora di più una volta in campo!”
E invece fu un pomeriggio da dimenticare per Matt.
L’esclusione aveva pesato più del previsto e non cambiò umore il bel gioco espresso dall’Hannover, soprattutto perché trascinato da un grandissimo Daniel Hornig. Il centrocampista diciottenne aveva servito due assist stupendi nel primo tempo a Thorns e Vettel, che non avevano potuto fallire quelle due facili occasioni. Il risultato si era poi arrotondato con una bella conclusione da fuori area di Hansen nella ripresa per un trionfante 3-0 finale.
Al 34’ del secondo tempo, a partita ormai chiusa, Zure era stato mandato in campo al posto dello stesso Hornig, giocando di nuovo a destra, con Vettel spostato centrale, ma non aveva saputo incidere, forse perché un po’ scosso psicologicamente. Solo un tiraccio dal limite facilmente bloccato dal numero 1 avversario per il giovane inglese. In pullman al ritorno grande festa, Matt però non riusciva ancora a sorridere. I risultati giunti dagli altri campi non poterono fare altro che aumentare la gioia dei ragazzi di Shnield. A parte la solita vittoria del Werder, che aveva passeggiato per 4-0 contro la matricola Magonza, fece notizia il pareggio del Bayern (scavalcato a questo dall’Hannover in classifica) a Berlino con l’Hertha, e soprattutto lo 0-0 dell’Amburgo sul campo dell’Energie Cottbus.

Nuova classifica:
22 WERDER BREMEN
18 HAMBURGER SV
17 DORTMUND
16 SCHALKE 04
14 HANNOVER
13 STUTTGGART
13 BAYERN MUNCHEN

Andò peggio in serata, quando Zure, in attesa delle convocazioni della nazionale Under 21 Inglese, si accorse di non essere tra i 23 prescelti dal commissario tecnico Smith. I suoi due compagni più giovani, Daniel Schmidt e Daniel Hornig erano invece stati convocati dalla selezione U21 della Germania. Come se non bastasse il mercoledì successivo per un leggero dolorino alla schiena Matt fu tenuto fuori precauzionalmente anche dalla trasferta di Coppa di Germania contro il 1860 Munchen. Le riserve, miste a ragazzi della primavera, dell'Hannover passarono il turno con un convincente 4-1.

Matt, rientrando nella sua stanza dove trovò Dario già addormentato (Hansen era in ritiro con la nazionale norvegese) capì che era giunto il momento di voltare pagina, non fissarsi sulla rivalità nei confronti di Hornig, e pensare soprattutto a invertire la cattiva tendenza per mostrarsi finalmente brillante agli occhi del suo allenatore. E la partita di campionato contro lo Stoccarda avrebbe potuto rappresentare per lui la giusta occasione.
Mancavano però ancora dieci giorni prima di quella sfida (c'era lo stop per gli impegni delle nazionali), e a Matt non restò di meglio che godersi le prestazioni internazionali dei compagni di squadra per passare il tempo. Venerdì sera era allo stadio di Gelsenkirchen in compagnia del mister Schnield per seguire la gara valida per le qualificazioni all'Europeo U21, GERMANIA-SVIZZERA.
Daniel Hornig era al suo esordio e partiva titolare, con il numero 11. Matt aveva già giocato due partite in passato nell'Under dell'Inghilterra, ma entrambe partendo dalla panchina e senza segnare. Il fatto che questa volta lo avessero addirittura tagliato fuori non lo aveva convinto, ma capì che doveva accettare il verdetto ed impegnarsi di più. Si voltò verso il mister: se solo gli avesse concesso una possibilità nella prossima partita!
La gara ebbe inizio e fu subito a senso unico. La Germania schiacchiava gli avversari in maglia rossa all'interno dell'area di rigore, un autentico assedio.
Hornig giocava da unico trequartista, era molto più libero di muoversi spaziando dietro le due punte. Al 22' un assist perfetto per il numero 8, Kiermann, il quale appostato in area calciò in corsa. Matt si immaginò al suo posto, con il pallone lì sul sinistro, per scaricarlo in porta con tutta la rabbia che aveva dentro.
GOAL!
Kiermann aveva segnato e Matt credette per un attimo di averla realizzata lui quella rete. Lui e Hornig insieme avrebbero potuto fare grandi cose. Occorreva solo un po' di fiducia da parte del loro allenatore, affinchè si convincesse a schierarli insieme, magari in un modulo a due punte e un trequartista, con Zure davanti insieme a Thorns. E invece...
  
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