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Autore: MarkmanTaughtMe    02/05/2012    3 recensioni
Alzò il coperchio e sentì l’odore di sangue ancora fresco; alzò il braccio del ragazzo e affondò i denti nella candida carne socchiudendo gli occhi per il piacere. Continuò così per una mezz’ora finché soddisfatto non riprese il coperchio di legno per richiudere la bara; gli dispiacque un po’ nel dover rovinare un corpicino così: il ragazzo era carino dopotutto. La morte poteva essere riuscita a portargli via tutto, ma non la bellezza.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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So Now You’ll Find Me Underground Where I Can’t Hear A Sound



 

L’aria notturna gli stuzzicò l’olfatto al punto di fargli aprire gli occhi; era un posto fottutamente piccolo per poter riposare decentemente. Si alzò sul busto, sfiorando con la testa la lastra di pietra; alzò le braccia e con il minimo sforzo spostò la lastra che lo sovrastava, per poi rivolgere il suo sguardo alla luna: la prima, la sua vera amante. I freschi pini non troppo distanti e l’odore di carne e sangue nuova gli risvegliò l’attenzione e l’appetito. Scese dal suo piedistallo rispetto al mondo degli umani per atterrare con modesta eleganza sull’erba incolta, il lungo mantello nero gli svolazzò alle spalle; pensò che dopo tutto questo tempo, con queste generazioni fissate con il soprannaturale e  questi bestsellers per le ragazzine fosse un po’ patetico continuare a girare con quell’abbigliamento,ma dopotutto non gli era mai dispiaciuto sentirsi un personaggio horror.  Sorrise a sé stesso scoprendo i denti mentre si avvicinava alla bara più vicina: il vecchio Quinn ancora non aveva provveduto a seppellire il povero sprovveduto che era stato trasportato quel pomeriggio stesso in quella cassa di legno di seconda mano. Lui non avrebbe mai avuto una bara del genere: la sua famiglia settecentesca era decisamente ricca, a quanto ricordava, e dopo la sua macabra morte provvedette solo al garantirgli un dignitoso riposo. Sollevò l’orlò della camicia guardando i polsi straziati e strinse i pugni ripensando alla sua dolorosa ferita. Beh, comunque sia adesso non aveva più un cuore, o meglio lo aveva, ma non batteva più. Non avrebbe potuto più soffrire, non si sarebbe mai più innamorato. Alzò il coperchio e sentì l’odore di sangue ancora fresco; alzò il braccio del ragazzo e affondò i denti nella candida carne socchiudendo gli occhi per il piacere. Continuò così per una mezz’ora finché soddisfatto non riprese il coperchio di legno per richiudere la bara; gli dispiacque un po’ nel dover rovinare un corpicino così: il ragazzo era carino dopotutto. La morte poteva essere riuscita a portargli via tutto, ma non la bellezza. Ripensò sul fatto del dover chiudere la bara. Pensò che dopotutto erano solo le due e che aveva un sacco di altro tempo per rimanere fuori così si acquattò sul bordo della bara, le ginocchia piegate e con un braccio a sostenere il mento mentre contemplava quella figura così pallida sotto la luce della luna.

E così fece una notte, poi un’altra, poi un’altra ancora e poi quella seguente.  Ormai non c’era davvero più sangue da bere e il corpo sembrava ormai pronto per la vera e propria decomposizione . Arrivata l’alba Gerard sospirò, accettando il fatto di dover tornare nella propria tomba; scrollò le spalle pensando che la prematura distruzione di quel corpo era merito suo, eppure anche se i giorni passavano il ragazzo gli sembrava sempre più bello: si magari non più vivo, quel fottuto vampiro era riuscito a portargli via anche l’ultima goccia di sangue che gli colorava le dolci guance, ma quasi affascinante. Si, gli donava tutto quel macabro pensò Gerard, e badate, non ricominciamo con quelle storie che le vittime di un vampiro vengono contagiate con un morso, il vivente deve bere il veleno che scorre in un vampiro per diventare come lui, come ci insegna il vecchio Bram Stoker. Si, decisamente quell’autore piaceva molto a Gerard; e dopotutto quel ragazzino era indubbiamente morto quando era arrivato qui perciò sospirò nuovamente e gettando un ultimo sguardo al cadavere si ripromise di tornare a fare visita al suo ospite più bello la notte seguente, per gli ultimi addii prima di dover congedare definitivamente i bei lineamenti distrutti da una così prematura morte. Il vampiro con un salto risalì nel proprio sepolcro e con inumana grazia ripose la lastra di pietra al suo posto e chiudendo gli occhi incrociò le braccia al petto. Peccato che proprio in quel momento qualcuno, nella bara vicina, tirò su col naso.
 

Okay si non ho idea da dove mi sia uscita questa roba in 10 minuti .____. Spero non sia troppo male e bo, stavo ascoltando Hands And Faces e non so perché mi è venuta in mente la scena di un Gerard vampiro e un Frank zombie…un po’ come ci giocano loro stessi  ^^. Dio, sia chiaro, non ho la minima intenzione di ricalcare trame in stile Twilight o Vampire Diaries,eh! Vecchi, cari, vampiri e zombies in bianco e nero. Al prossimo capitolo! :) 
XO
  
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