Da anni io e Nikki siamo una cosa sola, il nostro
rapporto ha scatenato più volte l’invidia e l’odio delle sue compagne che in me
hanno sempre visto una rivale, forse perché in me Nikki ha trovato sempre
un’amica, una sorella, una confidente. L’unica cosa che non sono mai stata per
lui è un’amante, anche se, lo ammetto, il non essere mai vista da lui sotto
quella luce mi abbia più volte fatto soffrire. Il fatto che lui non abbia mai
notato che sono diventata una donna e non sono più la bambina che lui si divertiva
a portare a cavalluccio sulle spalle, mi ha da tempo fatta rassegnare al fatto
che per lui sarò sempre e soltanto la sua piccola dolce ‘principessa’.
Se penso a quando da piccola veniva a trovarmi e lui
entrando in casa mia gridava sempre “dov’è la mia fidanzata?” per poi prendermi
in braccio e farmi volteggiare in aria mentre io ridevo felice per il fatto che
il 'mio' principe fosse venuto da me, un sorriso nasce spontaneo sul mio viso.
Oggi però non è uno di quei giorni, sono venuta a
trovarlo per mostrargli alcune foto che ho scattato di recente durante un
viaggio tra gli aborigeni australiani ma, quando ad aprirmi la porta è quella
scopa bionda con cui sta ora, mi viene voglia di voltarmi e andarmene.
“A sei tu, Nikki aveva detto che saresti venuta.
Certo che sembri fatta apposta per rompere le palle, se sa che vieni tu io
passo in secondo piano.” Mi dice lei con la stessa simpatia di un manico di
scopa ficcato su per… scusate lo so non è propriamente un linguaggio educato ma
che dire certe persone te le tirano fuori dal cuore certe affermazioni.
“Il piacere di rivederti è reciproco non
preoccuparti e ora se mi vuoi scusare vado da lui almeno così mi levo di torno
la tua infausta presenza.” Le dico io senza preoccuparmi di quello che le dico,
non devo nascondere l’odio che provo per lei visto che a Nikki ho chiaramente
detto che io quella lì non la sopporto e che non mi piace e lui, seppur
rimanendoci male, mi ha detto che non avrebbe fatto nulla per obbligarmi a
farmela piacere.
Sto raggiungendo Nikki nel suo studio, so che mi
aspetta li, quando vengo a trovarlo quello diventa il nostro piccolo rifugio ho
appena aperto la porta quando quella stronza mi spintona ed entra prima di me.
“Nikki amore quella stupida invidiosa mi ha trattato male, difendimi.” Gli dice
lei piagnucolando mentre io da dietro, credendo che nessuno mi vedesse, la
imito. Quando però i miei occhi incrociano quelli smeraldo del mio principe lo
vedo guardarmi un po’ con rimprovero e un po’ divertito, sa che non la reggo e
la considero un’oca, e quindi non si aspetta di certo che io mi comporti ‘bene’
con lei ma l’oca lo incalza. “Insomma Nikki dille qualcosa quella si permette
di offendermi in casa mia.” Fa lei stizzita. “Da quando questa è casa tua? Solo
perché gli fa da scaldaletto non sei diventata la padrona di casa, scopetta” gli
dico io “Nikki ma la senti come mi tratta? E tu non dici niente? Insomma
difendimi , sono la tua donna!” gli urla lei inviperita mentre lui mi guarda
come a dire ‘una volta che sia una puoi evitare di stuzzicarla?’ ma al mio
sguardo in risposta capisce che non è mia intenzione lasciarle avere vita
facile.
Mentre lei strilla come un’ossessa, richiamando in
studio anche i miei figliocci, io mi siedo comodamente su una delle poltrone e
mi accendo una sigaretta godendomi lo spettacolo di lei che piagnucola peggio
di Frankie quando fa i capricci.
I ragazzi come mi vedono sghignazzano, sanno che è
stata opera mia questo starnazzare di quell’oca e, anche se al padre non
l’hanno mai detto, approvano il modo in cui mi comporto con lei perché anche
loro la sopportano solo per amore del padre, anche se Deck qualche mese fa gli
ha fatto intendere chiaramente che non la sopporta dicendogli ‘o se ne va lei o
me ne vado io’ e scappando davanti al tentennamento del padre. Peccato solo che
la polizia l’abbia ritrovato subito e riportato a forza a casa, se fosse
riuscito a nascondersi meglio e fosse mancato da casa per un tempo sufficiente,
forse ce ne saremmo liberati di quella li.
“Sei sempre il solito Nikki non mi difendi mai,
quella si permette d’insultarmi ogni volta e tu non le dici mai nulla, sembra
quasi che per te lei sia più importante di me! E solo una stronza colossale e
tu la difendi sempre!” gli urla lei non sapendo che così ha solo fatto il mio
gioco, perché si bella mia ti sei appena giocata Nikki con le tue stesse mani,
nessuno può permettersi d’offendermi davanti a lui e pensare di passarla
liscia.
“Courtney non azzardarti a offenderla, chiedi
immediatamente scusa a Bri per quello che hai detto.” Gli intima lui cercando
di mantenere la calma. “COSA? Io dovrei chiedere scusa a questa stronza che mi
offende? Nikki ma dico ti è dato di volta il cervello? Spero davvero che tu
stia scherzando!” urla lei quando sente le sue parole. “Non azzardarti a
offenderla Court, lei non è qualcosa di sostituibile nella mia vita tu sì,
quindi o tu le chiedi scusa o prendi pure quella porta e vattene prima che
perda la pazienza.” Gli dice lui serrando i pugni, se fosse stato un uomo a
dire quelle cose l’avrebbe già steso con un pugno. “Allora è così? Lei per te è
più importate anche di me! Scusa sai se credevo di essere io la tua donna! Sei
davvero crudele Nikki non puoi chiedermi questo, con tutte le cattiverie che mi
dice è a lei che dovresti dire queste cose, è me che dovresti difendere.” Fa
lei piagnucolando, certa che lui vendendola così si sarebbe ammorbidito.
“Smetti di fare questa sceneggiata e chiedile scusa se non vuoi che ti butti
fuori!” gli dice lui ora veramente irato.
Lei vedendolo così arrabbiato si allontana e poi dopo
aver imboccato la porta dello studio, mentre io e i figli di Nikki gli facciamo
‘ciao ciao’ con la mano, corre verso l’uscita in lacrime. Nikki vedendoci tutti
così felici ci guarda “Simpatici davvero, aspettami qui devo andarla a
calmare.” Mi dice rincorrendola. Quando però la raggiunge fuori lei ha già
imboccato il cancello con la sua auto lanciandosi a gran velocità nel traffico
di Calabasas.
Nikki rientra in casa e afferra il telefono cerca di
chiamarla ma lei non risponde, e così convincendosi che non appena si sarà
calmata avrebbe fatto ritorno raggiunge me e i suoi figli “Ok quanti a parte i
due a me già noti non la sopportano?” ci domanda lui. Quando vede che tutti i
suoi figli alzano la mano non può fare a meno che prenderne atto. I ragazzi escono
e ci lasciano soli. “Spiegami perché i miei figli finiscono sempre per odiare
le donne con cui sto e amano così alla follia te?” mi domanda mentre io lo vado
a da abbracciare sedendomi sulle sue gambe “Perché io sono semplicemente
meravigliosa?” gli rispondo strappandogli una risata. “Sai comincio a pensare
che tu sei l’unica che loro vedrebbero bene al mio fianco e forse hanno
ragione, tu sei l’unica donna da cui io torno sempre, l’unica che mi conosce
veramente e soprattutto sei l’unica che mi abbia mai amato per l’essere solo
Nikki e non Nikki Sixx. A te non è mai fregato nulla che io fossi famoso io per
te sono sempre stato solo Nikki e non hai mai provato a usare che ci conosciamo
da quando sei nata per farti conoscere.” Mi dice stringendomi tra le sue
braccia mentre io, proprio come facevo da piccola, affondo il mio viso
nell’incavo del suo collo e nascondo il mio volto tra la massa nera dei suoi
capelli. Non ci diciamo altro stiamo solo lì così abbracciati, per un tempo che
non sappiamo quantificare, e quando il campanello di casa sua suona
riportandoci alla realtà contro voglia ci alziamo.
Quando arriviamo alla porta però la persona che ci
troviamo davanti non è chi ci saremmo aspettati.
“Mr Sixx possiamo parlare un attimo?” gli dice il poliziotto.
Nikki gli fa cenno di accomodarsi ed io
senza mai lasciare la sua mano lo seguo in salotto, dove sono presenti anche i
suoi figli, e mentre lui si siede una bruttissima sensazione s’impadronisce di
tutti quanti noi.
“Mr Sixx sa chi si trovava alla guida della sua
Bentley?” gli domanda l’agente. “Si è la mia, la mia ex ragazza, Courtney
Bingham, e forse successo qualcosa?.” Gli domanda lui. “Mi duole informarla che
circa due ore fa la sua auto, su cui viaggiava miss Bingham, è entrata in
collisione con un autotreno, i soccorsi sono giunti sul posto il più
velocemente possibile ma l’impatto tra l’auto e il camion è stato talmente
violento che è servito diverso tempo prima di riuscire a liberare la signorina
dalle lamiere. Quando finalmente i soccorritori sono riusciti a da estrarla
dall’auto non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.” Lo informa
il poliziotto raggelandoci tutti. Ok è vero che la odiavo ma da qui ad augurarle la morte... o forse si?
Servirà del tempo per superare questo shock ma non è
mia intenzione lasciarlo solo, non l’ho mai fatto da piccola quando lui era
schiavo della droga e tutti avevano paura ad avvicinarlo, non lo farò nemmeno
ora. Aspetterò come ho sempre fatto e lo aiuterò a ritrovare il sorriso, sarà
con me o sarà con un'altra, non importa voglio solo vederlo tornare a ridere
felice perché niente mi scalda il cuore come il suo magnifico sorriso che si
estende sempre fino agli occhi. Ci sono tanti modi di amare una persona, io
l’ho sempre fatto in silenzio restando nell’ombra e se è quello il mio posto
resterò li, mi basta sapere che lui è consapevole che in qualsiasi momento avrà
bisogno di me io ci sarò, per sempre.