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Autore: Rin Hisegawa    03/05/2012    3 recensioni
Lui non vorrebbe vederla piangere in quel modo. La guarderebbe con quell'aria di fastidio misto a dispiacere, incerto se abbracciarla o prenderla in giro, e magari alla fine farebbe entrambe le cose. Eppure l'ha scacciata, e lei non può fare a meno di disperarsi, perchè le principesse delle storie si sposano col Principe Azzurro e lei invece si è innamorata del Mago cattivo. [GOLD / BELLE]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Henry cammina al fianco di Emma, lo zaino troppo pesante sulle spalle minute. Si ostina a portarsi dietro quel maledettissimo libro ovunque vada, nonostante sia praticamente distrutto e grande quasi quanto lui. Le ricorda un po' se stessa da piccola, quando non voleva assolutamente separarsi dalla sua coperta bianca col proprio nome ricamato in viola chiaro.

Vorrebbe che suo figlio la smettesse di parlare della maledizione e del Regno delle Favole, vorrebbe che fosse un bambino normale ed avesse una vita normale (una famiglia normale, non una madre pazza ed arrivista come Regina) ma, non potendogli dare niente di tutto questo, si accontenta di andare a prenderlo all'uscita da scuola qualche volta e comprargli un gelato.

- Sceriffo Swan, posso parlarle un attimo? 
Granny emerge dal suo locale, brandendo un vassoio pieno di tazze vuote. E' chiaro, dalla sua espressione preoccupata, che deve dirle qualcosa di veramente importante (e presumibilmente privato), quindi si fruga in tasca ed estrae qualche moneta.

- Perché non vai a comprarti un pacchetto di patatine, Henry?

Il bambino le lancia una lunga occhiata indagatrice, ma alla fine decide che è meglio lasciarla stare. Muore dalla voglia di sapere che cosa è successo, ma lo verrà a scoprire in ogni caso. Come ha saputo la verità riguardo all'incidente di Emily, di cui nessuno voleva parlargli, tentando di ingannarlo con la storia che si era fatta male rompendo accidentalmente uno specchio. Ceeerto.

Osservando Henry che si allontana, Granny sospira.

- Si tratta di Emily. Temo che non possa più restare qui da noi. Voglio dire, è una ragazza carinissima, ma non possiamo prenderci una simile responsabilità. Sia io che Ruby siamo sempre indaffarate, ed è solo un caso che a mia nipote sia venuto in mente di restituirle il libro che lei le aveva prestato proprio la sera in cui a fatto quello che ha fatto.

Emma annuisce, seria. Si era spettata una cosa del genere, visto e considerato che (per quanto buone e disponibili possano essere) Granny e Ruby sono per Emily due perfette estranee. Non si può chiedere a qualcuno di prendersi cura di una ragazza apparsa dal nulla, che tenta il suicidio e non può essere lasciata da sola.

- Vedrò che cosa posso fare , Granny, - risponde lo Sceriffo, - Domani Emily verrà dimessa, e io cercherò di trovarle una sistemazione più... hem... adeguata, per allora.

La vecchietta annuisce soddisfatta, e torna verso il locale a dare la notizia alla nipote. Ruby non è ancora stata messa al corrente della decisione, è troppo buona quella ragazza, rischierebbe di mettersi nei guai se non ci fosse sua nonna ad usare un po' di buon senso. E il dover giustificare un cadavere nella stanza da bagno della propria casa, vedere un cadavere nella vasca da bagno della propria casa, in primo luogo, non è qualcosa che la giovane sopporterebbe tanto facilmente.

Emma fa per allontanarsi alla ricerca di Henry, quando praticamente va a sbattere contro una cravatta rossa perfettamente annodata sotto ad un'impeccabile giacca nera.

- Ho sentito per caso il vostro discorso. Mi spiace che sia stata proprio quella povera ragazza a trovare la signorina French. E' un po' schizzinosa per queste cose, mi dicono, e doveva esserci molto sangue in giro.

Cerca di suonare affabile, ma Emma nota che è pallido e teso, un leggero alone blu sotto gli occhi come se quella notte non avesse dormito.

- E' bene che le dispiaccia. E' lei il garante di Emily, e il suo contatto nel caso in cui succedano cose come questa. Avrebbe potuto fare qualcosa per prendersi effettivamente cura di lei, invece di sparire appena risolte le questioni burocratiche.

Per la prima volta da che lo Sceriffo ha memoria, Mr. Gold sembra veramente dispiaciuto. Abbassa gli occhi, fissando con apparente interesse le proprie mani strette attorno al bastone.

- Me ne rendo conto, - dice, e la sua voce è un sussurro appena udibile, - spero di essere ancora in tempo per rimediare.

Emma gli lancia un'occhiata stupefatta, dubitando di aver sentito bene. Mr. Gold si sta scusando e, cosa ancor più sorprendente, Mr. Gold ha davvero intenzione di dare una mano.

- E come avrebbe intenzione di aiutare? - domanda, scettica, incrociando le braccia in un'inequivocabile accento di sfida, - Il Dr. Hopper si è raccomandato che Emily sia tenuta costantemente sott'occhio, per evitare che faccia qualche altra sciocchezza, almeno finché il ciclo di sedute non sarà completo e lei non sarà completamente guarita. Significa che non potrà lavorare, o guadagnarsi da vivere, o pagare chiunque decida di prendersi questa responsabilità.

Mr. Gold alza gli occhi, e quando parla il suo tono ha riacquistato la sicurezza abituale.

- Questo lo so benissimo, Sceriffo Swan; mi dica qualcosa che non so.
Sogghigna. Emma non è altrettanto allegra, non ci trova proprio niente da ridere.

- Se le succederà qualcosa, qualunque cosa, verrò personalmente da lei e gliela farò pagare.

Drammatica, la ragazza. L'antiquario ridacchia la sua stridula risata, accenna un inchino e si allontana, un po' zoppicante, lungo la strada. Henry riappare poco dopo saltellando, pescando di tanto in tanto una manciata di patatine fritte da un sacchetto.

- Ho visto Mr. Gold che si avvicinava, quindi ho pensato di aspettare ancora un po'. Cosa vi siete detti?

I suoi occhi brillano di curiosità, ed Emma decide che non vale neppure la pena di provare a mentire. Così racconta tutto al bambino, che diventa sempre più eccitato a mano a mano che lei continua a parlare.

- Quindi, - esclama alla fine, pulendosi le mani sporche sui pantaloni costosi che la madre adottiva si ostina a fargli mettere, - Emily andrà ad abitare da Mr. Gold? Sul serio?

Emma si stringe nelle spalle.
- A meno che non troviamo una qualche alternativa, direi di si.

- Oh, ma non la dovete assolutamente trovare! - Henry alza la voce, gli occhi spalancanti in un'espressione di entusiastica sorpresa. - In questo modo Emily si ricorderà di essere Belle, e forse Mr. Gold diventerà buono e ci aiuterà a sconfiggere la Strega Cattiva!

Lo Sceriffo solleva entrambe le sopracciglia vistosamente. 
- Henry, - sospira paziente, per l'ennesima volta, - ci sono problemi più urgenti al momento. Per prima cosa, Mr. Gold è malvisto da praticamente tutta Storybrooke, ed Emily al momento non ha decisamente bisogno di un altro motivo per essere guardata in cagnesco. E poi, forse non dovrei fare questi discorsi a un bambino, ma se una ragazza così giovane va ad abitare da un uomo del genere, poi si spargono delle voci strane come è successo con Mary Margaret e David.

Henry si ferma di botto, mentre una vasta gamma di espressioni passa in rapida successione sul suo volto da topolino.
- Beh, ma è quello che succede nella storia. Non ci vedo niente di male, del resto loro si amano, solo che non lo sanno ancora.

Emma gli tira uno scappellotto scherzoso, invitandolo a rimettersi in cammino verso casa.

- Andiamo, piccola peste. Tanto alla fine l'avrai vinta tu, come al solito.

A/N: Innanzitutto grazie infinite dei commenti, davvero, ho risposto privatamente a tutti ma volevo ricordarvi anche qui. Grazie anche a chi ha messo la storia fra i preferiti o i seguiti, fa davvero molto piacere ricevere dei feedback, soprattutto se positivi! ;D Secondariamente, come avrete notato se siete assidui "guardatori" (?) della serie, in OUAT le cose si stanno spiegando più o meno tutte da sole. Essendo inevitabile che prima o poi la mia versione delle cose venga smutandata in pubblico in modo imbarazzante, vi invito a questo punto a leggerla come un AU (metterò il tag a tempo debito) e cercare di godervela quanto possibile nonostante tutto. Buona serata e grazie ancora!
  
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