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Autore: Hurricane_95    03/05/2012    1 recensioni
Jane cammina silenziosa verso il parco.
E' una delle sue solite passeggiate notturne, quando una voce la rapisce.
Si avvicina alla panchina da cui proviene la voce, e si ferma.
Il ragazzo se ne accorge della sua presenza, e decide di allontanarsi, con la chitarra al seguito, ma prima si presenta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ho sempre amato l'Italia.  E' un Paese bellissimo, peccato che il governo, invece di migliorarlo, lo peggiora ogni anno di più.
Le possibilità di lavoro diminuiscono ogni anno di più, ci sono sempre più disoccupati e così, io e le mie migliori amiche, con le rispettive famiglie,
ci siamo trasferite negli Stati Uniti, in una piccola cittadina della Lousiana.
Anche se l'Italia... Mi manca.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma l'Italia, dopotutto, ci ha viste nascere, crescere, lasciare i giocattoli per i ragazzi, scambiare il primo bacio e piangere lacrime amare nel silenzio
della notte.
L'Italia è stata un po' una mamma per noi.
L'America  è, per ora, un'estranea.
E mi sono estranee tutte queste strade che mi circondano.
A parte una.
Quella che porta al parco, il posto che più amo di questa città.
Cuffie nelle orecchie, potrei fare questa stradina anche ad occhi chiusi, considerando che la percorro più volte al giorno per rilassarmi, per allontanarmi
dal caos che ancora regna a casa mia."
Mi fermo un attimo, e, mentre spengo l'iPod, chiudo gli occhi, per lasciarmi andare al silenzio della notte.
Amo la notte. Mi rilassa.
Sento una voce accompagnata da una chitarra cantare.
Mi tocco le orecchie, convinta di non aver spento l'Ipod e di avere ancora le cuffie.
Ma, quando la pelle delle mie mani mi  sfiora le orecchie, mi rendo conto che la musica proviene dalla panchina sotto il salice piangente.
Silenziosamente, mi avvicino per sentire meglio le parole.
Chiudo nuovamente gli occhi, per lasciarmi andare dalla musica, per lasciarmi trasportare dalla voce di questo ragazzo.
"I fell apart, but got up again." 
 
Il ragazzo smette di suonare, e sento che traffica, ma, essendo buoi, non riesco a vedere cosa fa.
Cerco di allontanarmi silenziosamente ma pesto un bastoncino.
"Chi c'è?"
"S..Scusa.. Non volevo disturbarti..."
"Mi hai sentito cantare?"
"S...Sì."
"Prometti che non lo dirai a nessuno?"
"Non so nemmeno chi sei, ma.. Va bene, non lo dirò  a nessuno."
"Mi chiamo Jared."
"Io Jane. Scusa, sono nuova."
"Ah, ok. Vabbeh, devo andare. Ciao!"
"Ciao..."
 
Sento il suo sguardo su di me, e sento che sorride.
Come faccio a saperlo? E' buio, lo so, ma c'è qualcosa nell'aria che.. Boh.
Si allontana e decido di tornare a casa pure io.
Accendo l'iPod e guardo l'ora.
2.30.
Tra 5 ore devo alzarmi per affrontare il mio primo giorno di scuola.
 
M'incammino verso casa con la sua voce nelle orecchie.
Jared, Jared... Non lo dimenticherò tanto facilmente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
7.30.
La sveglia suona e io, dopo aver preso a pugni la sveglia, mi alzo dal letto.
Sono ancora scossa dalla notte precedente.
"Quel ragazzo, come si chiamava? Jay.. no.. Jared? beh, quel Jared, aveva una voce meravigliosa.
Non so perchè, ma sono sicura che abbia gli occhi... Verdi! No, non ha il nome da occhi verdi..
Azzurri o grigi, sicuramente."
con questi pensieri, scendo in cucina, dove mamma ha già messo in tavola la mia amata tazza di latte e cereali.
Li mangio con fretta e poi corro in strada, dove le ragazze mi stanno aspettando.
Michelle, Samantha e Melissa, le mie migliori amiche.
Ci abbracciamo e ci incamminiamo verso la scuola.
Come sarà? Ci faremo delle nemiche? 
  
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