DISCLAIMER: Questa fanfiction è ispirata al telefilm Once Upon a Time, di cui non possiedo nessun diritto.
N/A: Stamattina ho visto la puntata 1x20 (lo ripeto: SPOILER!) e prima ancora che finisse ho cominciato a scrivere. Un fatto senza precedenti. Si vede che ero proprio ispirata…! :P
Comunque, ecco, questo è ciò che mi immagino succeda quando August se ne torna a casa, dopo essere stato mollato in mezzo al bosco da Emma. Magari seduto alla sua scrivania, al buio.
Spero che la leggiate fino in fondo e vi piaccia. E se decidete di lasciami una recensione, anche meglio! ;)
Grazie! ^_^
I can get her to believe, trust me . . .
Nessuno capisce cosa sono venuto a fare a Storybrooke, ma Henry è l'unico che si è chiesto anche come ho fatto ad arrivare.
Io e lui siamo simili.
Entrambi crediamo che ci possa essere qualcosa di nascosto nella realtà. Qualcosa di magico.
Entrambi sappiamo che l'unica soluzione, l'unica speranza è Emma.
Entrambi cerchiamo di farglielo capire.
Ma Henry è solo un bambino con tanta fantasia, che si è affezionato ad un libro regalato dalla sua maestra...
Però io... Io potevo essere la prova decisiva per fare in modo che Emma credesse.
I was supposed to be there for you and I wasn't . . .
Ero solo un bambino spaventato, in un mondo nuovo e sconosciuto. Come potevo stare con lei? Come potevo crescere una neonata?
Avevo pensato solo a me stesso, sopraffatto dalla paura, e avevo colto l'occasione di andarmene.
Avevo cercato di lasciarmi alle spalle la mia vecchia vita. Volevo dimenticare, fingere che non esistesse. E comunque, chi avrebbe creduto che sono Pinocchio?
Però avevo sbagliato. E me ne resi conto solo quella mattina, alle otto e un quarto, quando mi svegliai a causa del dolore lancinante che sentivo alla gamba.
Legno.
Il castello di carte che avevo costruito per adattarmi a quel nuovo mondo cadde al primo soffio del vento della verità.
Emma doveva aver cominciato a cambiare la storia. A distruggere la maledizione.
Ed io sono tornato a Storybrooke per aiutarla. Ma tanto tempo è passato. Lei è cresciuta da sola, abbandonata, senza conoscere le sue origini.
E per colpa mia, adesso, lei non vuole credere.