Cap. I
“Siltent”

“In this world you tried,
Not leaving me alone behind.
There's no other way,
I pray to the gods let him stay.
The memories ease the pain inside,
And now I know why.

All of my memories keep you near.
In silent moments,
Imagine you being here.
All of my memories keep you near,
In silent whispers,
Silent tears”

Il profumo dell’erba primaverile entrava nelle narici, insediandosi nei polmoni.
Tirava una calda e dolce brezza. Passava sopra di loro come un candido manto.
Lo sguardo castano di Chizuru volse verso le palpebre socchiuse di lui.
Celavano il fresco colore delle iridi.
Lo stesso colore dell’erba sulla quale erano posati. Il petto emetteva un calore quasi febbrile,
vibrava ad ogni respiro.
Non voleva abbandonalo. Quelle braccia che la cingevano, e gli occhi sorridenti. Sinceri
«Non addormentarti…» Sussurrò piano la voce. Sottile, quasi impercettibile.
Una mano più ampia e forte afferrò piano la sua, intrecciando le dita. Anche quelle infinitamente calde.
«Non dormire» Ripeté per la seconda volta, ora le iridi brillavano sotto la candida lucie del sole,
picchiando con vigore sulla pelle bianca e malata.
Il sorriso sincero, che si ampliò sempre di più sul volto dell’ex capitano della prima squadra.
Lo sguardo di Chizuru tornò fisso su quello del castano.
Gli occhi assopiti si aprirono con violenza nel sentire la sua voce sussurrarle piano:
«Daisukida yo…»
La voce morbida, delicata e una leggera stretta sul fianco della ragazza, avvicinandola di più.
«Non dimenticarti mai di me, perché io non mi dimenticherò mai di te» Quest’ultima frase fu emessa,
simile ad un rantolo.
Qualcosa premeva contro il petto, non solo il male che si portava,
e che lo stava portando via, nemmeno la i danni dell’Ochimizu.
“Non posso lasciati da sola…”
Non poteva, non ora che lui era l’unico appiglio. Ora che non c’era ne un padre, ne un fratello.
C’era solo lui.
«Andrà tutto bene, non temete Souji-san…»
Dolce, quel sorriso e la sua voce. Calò le palpebre lentamente, ma le mani ancora 
stringevano i fianchi della ragazza e la sua mano.
“Qualunque cosa accada non ti lascerò sola”
«Souji-san? State dormendo?!» Stupita dal fatto che l’avesse quasi rimproverata per aver provato a farlo lei poco prima.
Mentre ora era lui a dormire beatamente, come un bambino.
Sorrise, sfiorando con le labbra la guancia calda dell’uomo. Mentre la mano morbidamente sfiorava i capelli.
«Buonanotte Souji-san…»
Si accucciò piano, vicina a lui. Chiuse gli occhi e riprese a cullarsi su quel dolce calore umano.

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Yukimura Chizuru, era solo una delle tante. E tale sarebbe rimasta, i suo sogni erano solo sogni. 
Doveva lasciarli andare, erano solo frutto di un infatuazione.
Si, una sciocca infatuazione adolescenziale.
Giù dal letto. La sveglia era suonata e ricominciava la solita routine.
Lavarsi, vestirsi, colazione poi la scuola.
Li iniziavano i problemi. La sua sciocca testolina macchinava sogni fin troppo sconvenienti.
Doveva finirla. Il contenuto latente di quei sogni iniziava a darle fastidio.
Passi per l’infatuazione, ma da li ad immaginarsi una storia senza ne capo ne coda, no.
C’erano un paio di elementi che andavano chiariti. Al più presto possibile magari, prima di ritrovarsi in situazioni a dir poco imbarazzanti.
No quel giorno non doveva assolutamente vederlo, magari quelle sciocche illusioni notturne o repressioni,  
avrebbero cominciato ad assopirsi.
“Non dimenticarti”
Strinse le mani sulla morbida consistenza della coperta. Lo sguardo vagava nella stanza da ragazzina.
Qualcosa mancava, si sentiva vuota.
E senza motivo il petto faceva male.
“Una stupida infatuazione” Ricordò calma e pacata.
Perché era così. Perché lei si era solo infatuata di un suo sempai, ora la sua mente fantasticava cose senza senso.
Profondo respiro. Calma, calmissima.
“Calma un crono è tardi!”
Ed ecco ricominciare l’ennesimo giorno. Sarebbe stato come tutti gli altri. Semplice,
scontato, quasi noioso. Ma a lei piaceva, non voleva una vita complessa.
A Chizuru piaceva stare in pace e tranquillità. Andare a scuola, seguire la lezione, mangiare il suo o’bento,  
magari uscire con qualcuno dopo le lezioni.
Niente fantasticherie, per quelle era sufficiente la notte.
Ma diamine sarebbe finita in un modo o nell’altro, avrebbe scacciato quelle stupide illusioni. 
 

Note: Partiamo dal presupposto che questa idea mi era venuta in seguito alla route di Souji. Allora non ho mai scritto qualcosa che non contenga OC tranne le shot pubblicate tempo fa. Questa è una breve fan fiction di soli tre capitoli. Non l’ho sottoposta ad un betaggio quindi salteranno fuori orrori madornali.
Comunque mi è piaciuto molto scriverla poiché mi è capitato di leggere spesso cose negative su quella povera anima di Chizuru. Allora, io credo di apprezzare molto quel personaggio, anche perché si è dimostrata più volte coraggiosa e decisa (in particolare nel gioco), quindi colgo anche l’occasione per smentire la reputazione che è stata affibbiata a quella povera creatura.
Hakuouki sarà anche un covo di bei ragazzi, ma non dimentichiamoci che la vera protagonista è Chizuru.
La canzone citata all'inizio del capito è "Memories" dei Within Temptation. Il testo mi sembrava azzeccatissimo per il tema affrontato nella mi FF.
Ok credo di aver detto tutto. In caso vi sia piaciuta o meno gradirei commenti! <3
Prossimo aggiornamento tra una settimana! A presto, Kissu!

Flà