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Autore: xLumosFlame    04/05/2012    3 recensioni
- I COBRA STARSHIP SARANNO QUI IL 28 MAGGIO! - gridai tutto d'un fiato.
Ci fu una pausa. Quando finalmente riuscì ad associare le mie parole al loro significato la sentii urlare un soffocato – Oddio davvero?! -
- Sì e tu vieni con me vero? -
- Ma che domande fai? Che poi non ho un ossessione per Gabe Saporta grande quanto la tua ma un pensierino glielo farei volentieri eh! -
- Beh magari la prossima volta perché prima c'è il mio turno. - dissi io seria.
- Come scusa? - chiese non capendo di cosa stavo parlando.
- Andiamo, non mi lascerò sfuggire questa occasione. -
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Cobra Starship
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8.

Quella notte non riuscii a chiudere occhio. Erano passati otto giorni dal nostro arrivo a Los Angeles e anche se solitamente non rientravamo a casa troppo tardi perché fortunatamente non eravamo fanatiche dei locali e della vita notturna, quella sera non me la sentivo proprio di uscire. Non so cosa mi fosse preso, sentivo solo un gran mal di testa e avevo un pensiero fisso che stranamente non riguardava i band members. Alice ovviamente rimase a casa con me, passammo la sera sul divano con il suo portatile a guardare diversi episodi della CobraCam e a rimpinzarci di popcorn. A dire il vero era lei quella che ci aveva dato dentro, io non avevo molta fame, altra cosa che mi preoccupò visto quanto mangio di solito.
Rimane il fatto che verso le due di notte io ero ancora lì a girarmi e rigirarmi nel mio letto, o meglio quello degli ospiti, con gli occhi rossi metà per il sonno e metà per le lacrime. Cosa mi stava succedendo? E poi tra l'altro di solito dormivo con Alice nel suo letto, quella sera invece avevo pensato che sarebbe stato meglio per me stare un po' da sola, ma l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che volevo addormentarmi al suo fianco. Mi sentivo al sicuro vicino a lei. Dio, se mi sentivo stupida! E impotente. Ma dopo un po' presi finalmente la mia decisione: mi alzai senza accendere la luce e cominciai a camminare lentamente con le braccia tese davanti a me a mo' di zombie per non andare a sbattere da qualche parte. Attraversai parte del corridoio fino a raggiungere una porta che sperai fosse quella giusta, la aprii e iniziai a tastare le cose intorno a me accertandomi che quella fosse la stanza in cui volevo entrare. Ancora qualche passo e raggiunsi il suo letto, ma sapendo che dormiva dalla parte più vicina alla porta ci girai attorno facendo attenzione a non inciamparmi in una qualsiasi cosa. Mi sdraiai il più delicatamente possibile mentre speravo con tutto il cuore che non si svegliasse perché l'avrei sicuramente spaventata, ma andò tutto bene perché a quanto pare dormiva profondamente. Beata lei. Percepii che era raggomitolata sotto le lenzuola e cercai in qualche modo di infilarmici anch'io. Era un peccato che mi desse la schiena, avrei tanto voluto prenderle la mano... però a pensarci bene avrei solo rischiato di svegliarla. Perciò rimasi lì, a fissare il soffitto nero come tutto ciò che mi circondava. Mi chiesi se mi sarei ritrovata in quella situazione se anche avessimo incontrato prima qualche band member. Probabilmente no, perché mi sarei concentrata su come andare a letto con lui. Eravamo a Los Angeles porca miseria, possibile che non avessimo ancora incontrato nessuno? Nemmeno percorrendo Sunset Boulevard, niente!
Dopo un tempo indeterminato che però mi sembrò infinito sentii Alice che si muoveva. Era sveglia? Stava solo sognando? Il mio cuore iniziò a battere sempre più velocemente. Lei intanto si era girata verso di me, ma dal suo respiro regolare e dal fatto che non aveva ancora urlato alla mia vista capii che stava ancora dormendo. Mi girai sul fianco sinistro in modo da esserle faccia a faccia. Pensai che era ora che mi calmassi così cercai di rilassarmi il più possibile, tanto ero al sicuro adesso.
Mi stavo finalmente per addormentare quando qualcosa mi sfiorò la coscia. Aprii gli occhi di scatto e quel filo di luce che riusciva a filtrare attraverso le persiane chiuse mi permise di distinguere i lineamenti di Alice. Che aveva gli occhi aperti e mi stava guardando. Un brivido mi percorse tutta la spina dorsale.
- Hey. - sussurrò.
Le presi la mano senza una parola.
- Qual buon vento ti porta qui? - continuò sorridendo.
- Se ti dicessi che avevo solo bisogno di starti vicino cosa penseresti? -
- Beh penserei che hai fatto bene a venire da me allora. E mi farebbe piacere perché è una cosa molto dolce. -
Non sapevo cosa dire. Perché dovevo sempre mettermi in difficoltà?
- Tutto bene, comunque? - mi chiese vedendo che non parlavo.
- Adesso sì... abbastanza. -
- Cosa c'era che non andava? Li incontreremo prima o poi, abbiamo ancora un sacco di tempo... -
- Non è per questo che ero giù di morale... credo che... non so, è una sensazione strana. - dissi in preda al panico.
- Se hai voglia di parlarne comunque sappi che io ci sono sempre. -
- È proprio di questo che si tratta... -
- Pensi che passiamo troppo tempo insieme? - chiese preoccupata.
- No, no, al contrario! - oddio ma cosa stavo blaterando?
- Mi dispiace, non riesco a capire... -
- Non importa dai, anzi forse è meglio così. - conclusi, volevo uscire dal discorso il prima possibile. Ma inevitabilmente una lacrima mi scese giù per la guancia.
Alice se ne accorse e me la asciugò delicatamente con le dita. Non ce la facevo più, non potevo chiudermi sempre in me stessa, dovevo agire! E se avessi rovinato tutto?
- Muoio dalla voglia di dirtelo credimi, ma ho troppa paura della tua reazione. - dissi alla fine.
- Così mi spaventi però. - e non aveva tutti i torti.
- No tranquilla è... diciamo un complesso mentale che mi perseguita da un po' di tempo. -
- Facciamo così: io non insisto e faccio finta che tu non mi abbia detto niente, e tu quando sei pronta e te la senti me lo dirai, okay? Però sappi che sono curiosa. -
- Direi che è un ottimo compromesso. - risposi. Come faceva ad avere sempre la soluzione adatta? La stavo adorando. - Grazie, per tutto. - continuai.
- È solo il mio dovere! - disse strappandomi un sorriso.
- Ora è meglio che dorma un po' siccome non ho ancora chiuso occhio. -
- Comprensibile dai. -
- Notte tesoro. -
- Buona notte, ti voglio bene. -

Ti amo, pensai.

  
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