Melinda era al telefono con Jim,il quale era all'ospedale per lavoro.
-Vieni a casa,per favore!- disse Melinda con la voce spezzata dal pianto
-Che succede amore?- disse Jim preoccupato
-Adesso non posso parlare,se vieni a casa ti spiego tutto- disse Melinda asciugandosi le lacrime
-Devo finire il turno,altrimenti mi licenziano!!- disse Jim sempre più preoccupato -Sono di turno fino alle 21.00,manca mezz'ora, ce la fai ad aspettarmi?-
-Sì,ma per favore fai in fretta,ho davvero troppa paura!- disse Melinda singhiozzando
-Appena finisco mi precipito da te- disse Jim cercando di sembrare calmo
Melinda riattaccò e, subito dopo averlo fatto, andò lentamente alla finestra. Guardò fuori,era ancora chiaro per essere una sera di ottobre.
Appena si calmò vide una nuvola di fumo,dentro al quale apparve un fantasma,lo stesso che aveva cercato di ucciderla dieci minuti prima.
Melinda chiuse le tende e andò verso il suo telefono, inviò un messaggio a Jim con scritto: -Ti prego,fai in fretta. Ho paura.- e subito dopo si sentì un tonfo.
-Sono arrivato- disse Jim con tono calmo.
Non rispose nessuno. Jim aspettò un attimo e disse: -Melinda,ci sei?-
Nessuna risposta.
Andò in salotto e trovò Melinda svenuta,perdeva sangue e probabilmente aveva picchiato la testa. Jim la prese in braccio e la portò su divano poco distante.
Dopo averla messa sul divano andò in cucina a prendere un panno umido e trovò il muro sporco di sangue con dei simboli strani disegnati con il sangue sul muro.
Jim decise di prendere in ghiaccio anzichè il panno umido.
Appena lo prese corse da Melinda e glielo posò in fronte.
Un paio d'ore dopo Melinda si risvegliò e Jim le accarezzò la guancia.
-Ho visto... ho visto solo un'ombra avvicinarsi a me, e poi basta... Ho visto il nero, nero totale,ho avuto molta paura- disse Melinda
-Shh,non ti preoccupare. Riposati,poi mi dirai tutto- disse Jim
Melinda si sdraiò di nuovo,chiuse gli occhi e tirò un sospiro.
-Vado a prenderti un bicchiere d'acqua- disse Jim
-Va bene,ti aspetto- disse Melinda
Nel tempo in cui Jim andò in cucina, Melinda vide ancora il fantasma.
Nonostante avesse appena cercato di ucciderla,decise di seguirlo e si trovò in cantina. Da lì,il fantsma scomparve di nuovo e Melinda tornò in sala
-Melinda,ti ho preso dell'acqua- disse Jim
-Jim,devi venire con me- disse Melinda
-Cos'è successo? E' apparso di nuovo quel fantasma?- disse Jim abbastanza arrabbiato
-Sì,e devo farto vedere una cosa in cantina- disse Melinda con il fiatone.
Jim e Melinda andarono in cantina,Melinda accese la luce e mostrò a Jim cosa aveva scritto il fantasma sul muro.
Jim lesse: -Non cercatemi. Mi farò viva io. Non disturbatemi,devo compiere il destitino di certe persone.-
-Almeno adesso sappiamo che è una femmina- disse Melinda in tono scherozoso
-Ma non sappiamo cosa vorrebbe fare e a chi- disse Jim
Rientrarono in casa e trovarono un foglietto con scritto: -Stamane sarò in piazza Liberazione,raggiungetemi lì-
-Chissà cosa avrà voluto dire- disse Jim
-Finchè non andremo non sapremo niente- disse Melinda
Erano le 2.00 ed erano stanchi. Andarono a letto.
Il mattino seguente andarono in piazza,la piazza distava solo 2 isolati dalla loro abitazione
-Eccola!- disse Melinda
-L'hai vista?!- chiese Jim
-Sì... l'ho vista e purtroppo non è un bel vedere- disse Melinda
-Perchè? Che succede?- disse Jim
-E' una ragazza sfigurata- disse Melinda -E credo sia caduta in un pozzo- aggiunse
-Quindi per te se è morta si tratta di sfortuna?- chiese Jim
-Sì,ma non ne sono sicura... Si comporta in modo strano- disse Melinda
Jim guardò negli occhi Melinda e disse: -Va',credo che il fantasma ti voglia parlare...-
Melinda si avviò verso il fantasma e iniziò a fare delle domande sulle sue origini.
Kate (questo era il nome del fantasma) disse che Tom le aveva sfregiato il viso e poi l'aveva buttata in un pozzo.
-Sei sicura che sia stato proprio Tom?- chiese Melinda
-Sicurissima,mentre cadevo nel pozzo ho visto molto bene la sua faccia,i suoi occhioni verdi- disse Kate
Andarono da Tom e Melinda gli spiegò tutto. Tom all'inizio non credette alle parole di Melinda,così Kate decide di dirgli delle cose che sapevano solo loro due.
-Digli se si ricorda di quando avevamo 3 anni,eravamo sulla spiaggia e tu eri caduto,io credendo che scherzassi,mi mise anch'io a rotolarmi per terra stringendomi il ginocchio... Nostra mamma ci sgridò tantissimo... Mi ricordo che rimanemmo in punizione per mesi- disse Kate
Melinda riferì tutto a Tom,e finalmente,iniziò ad essere creduta.
-Tom,Kate è qui con noi,ti vorrebbe parlare- disse Melinda
-Io sono qui,se deve parlare che lo faccia- rispose Tom
-Digli che mi dispiace di essere mancata al suo ultimo compleanno,ma che non è stata colpa mia,è stato lui ad uccidermi.- disse Kate
-Le dispiace di essere mancata proprio al tuo ultimo compleanno,che non è stata colpa sua e che tu l'hai uccisa- disse Melinda con le lacrime agli occhi
-Io?! Ma se io quel giorno ero da Tiffany!- ribattè Tom
-Ma allora chi è stato? Era identico a te la persona che mi ha condannata a morte!- disse Kate
-Dice che la persona che l'ha uccisa era identica a te.- disse Melinda
-Io non sono stato. Lo giuro. Chiedi a Tiffany se non mi credi- disse Tom
Kate capì che non era stato suo fratello e vide un qualcosa di luminoso
-Vedi la luce?- chiese Melinda
-Sì,cosa faccio?- chiede Kate
-Vai verso la luce- le rispose Melinda
-Dille che rimmarrà sempre nel mio cuore- disse Kate
-Glielo dirò- rispose Melinda
Guardò Kate passare oltre e sorrise.