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Autore: NikkyxRose    04/05/2012    0 recensioni
Avvincente e piena di colpi di scena, questa fanfiction originale parla di una ragazza rapita e tenuta segregata nella casa di questo uomo ricco, poco si sa di lui e del perchè la ha rapita.
La ragazza sembra una sprovveduta e cercherà in tutti i modi di scappare da quella prigione..
Ma entrambi non sanno che nascondono grandi segreti l'uno all'altra.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo decisivo! Da qui cominciano i veri colpi di scena! Spero vi piaccia!


«Mi è scappato! Giuro non volevo!»

«E già che cosa meravigliosa' autocontrollo» E intanto prese a trascinarmi su per le scale.

«Perchè fai così? Che cosa ti ho fatto!» 

«Avete fatto cose che non avreste dovuto fare»

«Scusa?? Cos' è questo noi, e soprattutto COSA ti abbiamo fatto??»

Ma Dero non mi degnò di risposta, nemmeno quando ci fermammo davanti ad una porta di legno massiccio. Lui la aprì con la mano libera e gli diede una spinta per farla aprire poi tentò di tirarmici dentro, ma tentai di impedirglielo aggrappandomi allo stipite della porta, fu così che mi afferrò i polsi con entrambe le mani ed io per tentarmi l'ultima, sempre reggendomi alla porta, caricai un calcio doppio con entrambi i piedi mettendo tutta me stessa. Non so come ma il colpo allo stomaco gli fece mollare la presa e barcollare. Io però non volli scappare, anzi rimasi immobile.

«Adesso siamo pari»

«Razza di stronza!» Bofonchiò tra un respiro e l' altro.

Poi Dero allungo una mano velocemente, ma io di nuovo non mi mossi, e mi afferrò alla gola.

Gli sorressi lo sguardo e lo spinsi piano dentro alla camera, e lui si fece accompagnare, finche non fummo a metà stanza, poi gli ripetei la domanda.

«Voglio che ti spieghi meglio. Cosa ti ho fatto se nemmeno ci conosciamo?»

« Mi hai rovinato la vita»

«Come?? ma cosa stai dicendo! noi ci vedevamo a malapena nei corridoi di scuola! Come posso averti rovinato la vita?!»

«Non mi importa! Io ti rovinerò la vita proprio come avete hai fatto con me!»

Non so perchè ma mi avvicinai a lui, che in uno strano modo mi faceva tenerezza

Gli avvicinai una mano alla sua mandibola ben pronunciata sfiorandogliela.

«Chi ti avrebbe rovinato la vita? Ti prego dimmelo» Quasi gli sussurrai. «Aiutami a capire» 

La mia carezza lo fece risanare un poco.

«Dirtelo non calmerà la mia sete di vendetta»

«Non sono d' accordo. E comunque desidero saperlo lo stesso»

«Sono convinto che tu lo sappia già»

«Beh se così fosse non sarei qui a perdere tempo»

Dero si allontanò da me avvicinandosi al cassettone al lato della stanza, e sfiorò una fotografia incorniciata. Io mi avvicinai a mia volta per capire meglio di cosa si trattasse.

Quando giunsi alla distanza giusta potei notare i particolari della fotoc' erano una donna ed un ragazzino molto giovane, la donna, una bellissima donna, era bionda con dei meravigliosi occhi celesti profondissimi e aveva zigomi ben marcati, il ragazzino al suo fianco vi eran ragazzino che risultò poi essere un Dero più giovane di dieci anni. La somiglianza era notevole, soprattutto negli occhi, precisi a come due gocce d' acqua.

«Tua madre vero? Quello affianco devi essere tu»

«Si»

Già non si dilungò molto.

«E comunque questo che dovrebbe c' entrare con me?»

«Lei mi è stata porta via improvvisamente da tuo padre» Dero voltò il viso e strinse i denti per tentare di smorzare il dolore di una ferita non ancora rimarginata.

«Mio padre? E ora che c' entra lui con tutta questa storia?»

Dero si voltò di scatto con malignità

«E stato lui che me l' ha portata via, ed ho passato un intero anno a cercarla, ma lei sembra sparita nel nulla come tuo padre.»

«Tu mi stai spiando?! Cioè hai passato quest' ultimo anno a seguirmi e vedere quello che facevo?»

«Dovevo sapere il più possibile su quello li»

«Beh le tue ricerche sono comunque vane, perché ho una bella notizia per te, non lo so nemmeno io»

«Scusa? come fai a non sapere dov' è tuo padre?»

«Non sei il solo ad avere un genitore che prende e se ne va senza più farsi sentire» Dissi rattristata dalla verità

«No forse hai capito male. Mia madre non se n' è andata, l' hanno rapita»

«Se così fosse, stai cercando la persona sbagliata»

«No non mi sbaglio affatto»

«Hahaha mio padre non ha avuto nemmeno il coraggio di dire in faccia a mia madre che se ne stava andando, figurati se può aver avuto i coglioni per rapire una donna e fargli chissà che. E proprio escluso! Se proprio tua madre c' entrasse qualcosa, sarebbe stata consenziente a scapparsene in giro per il mondo con lui.»

«Tu non conosci mia madre, primo non avrebbe mai fatto una cosa del genere, secondo mi avrebbe parlato della cosa.»

«E tu non conosci mio padre!»

In quel momento i nostri sguardi si incontrarono davvero, e capimmo entrambi che per quanto ne potevamo sapere l' uno dell' altra, ognuno aveva le sue buone ragioni per credere nella propria causa, e quello sguardo ci avvicinò un pochino perché capimmo di essere nella stessa barca, e soffrivamo entrambi per qualcuno che molto probabilmente si era dimenticato della nostra esistenza, perché solo chi ha sofferto nel tuo stesso modo può capirti.

«Bene dunque, ora che sai che io non centro proprio niente con questo posso anche andarmene.»

«Pensi veramente che ti lascerei andare?»

«No ma lo farò lo stesso»

«Provaci..»

E per quanto potesse essere irresistibile la sua espressione  provocatoria, mi ruppi definitivamente le palle a stare un altro minuto a fare discorsi inutili E così presi i piedi e mi recai alla porta con un espressione da "ma fammi il piacere u_u".

Ovviamente mi aspettavo una sua reazione e dunque alzai la guardia.

A due passi dalla porta sentii che qualcosa mi sfiorò, ed in un battito di ciglia la mia Firestar era già puntata alla sua testa

Ma qualcosa non quadravaIn effetti in quel singolo momento le nostre espressioni dovevano essere impagabili. Infatti con mio grande stupore notai la presenza di una berretta che mirava alla mia testa. Ci scommetto la testa che in quel momento la nostra espressione doveva essere quella del tipo "Ma da dove cazzo l' ha tirata fuori??".

«Beh questo te lo devo concedere, non me lo aspettavo» Disse sorridendo divertito

«Gia me lo dicono spesso che sono imprevedibile» Dissi togliendo la sicura «E visto che ormai lo hai capito anche tu ti consiglio vivamente di non metterti tra i piedi.» E lentamente senza abbassare la mira indietreggiai in direzione del' uscita.

«Non lo fare» mi avvertì scuotendo piano la testa «Non vorrei poi farti male nel doverti togliere il proiettile dalla gamba» si grattò il mento con la mano libera, pensieroso «e sai.. non me la cavo molto bene coi punti di sutura»

«Allora tu sappi che non ho la passione per i puzzle. rimetterti a posto il cervello potrebbe richiedermi un tempo molto lungo»

Lui mi guardò, scostando la mira della pistola e prendendo a giocarci «Mi chiedo.. sembravi così impaurita quando ti ho trovata.» mi osservò a lungo, come a scavare nel mio sguardo e leggermi la mente «Come mai, se avevi con te una pistola? Sembra quasi che tu l'abbia fatto apposta»

Iniziai a capire come potesse essere così ricco; dopotutto dimostrava di non essere un emerito cretino come tutti lo immaginavano «Sto iniziando davvero a scocciarmi, voglio andarmene!»

«Vuoi un po' di Duck tape? No, perché cantina ne ho due scatoloni» feci una faccia alla "ok.. cazzo dici? smetti di sparare mischiate". Perplessa, ma ancora decisa ad andarmene, escogitai un diversivo

«Oe quello cos' è!» dissi sgranando gli occhi e fissando un punto alle spalle di lui, riuscendo ad essere molto credibile tanto che lui si girò a guardare

«No ma quello li è solo.. Piccola stronza, ti avevo avvisato..» *bang il proiettile investì la mia gamba.

Dero mi raggiunse, trovandomi che mi contorcevo, tenendo la gamba. Si abbassò e prese la mia pistola, portandosela vicino per osservarla «Bella però» la ripose nella fondina della sua «Forse però il Duck tape ora ci ritorna utile. Mi raccomando non muoverti da qui. Anzi doppia sicurezza..» mi sollevò, portandomi nella stanza di prima e chiudendomi dentro. Stavo perdendo molto sangue anche se la ferita non era in un punto vitale, ma pensai che il proiettile potesse aver sfiorato l' arteria femorale. Cercai di evitare che uscisse troppo sangue stringendo 5 cm prima del foro del proiettile con un cavo dell' abat joure  da cui non riuscii a staccare il corpo dell' oggetto e dunque legai a monte del buco abat joure e tutto, intanto il dolore iniziava ad attenuarsi inspiegabilmente, come poteva essere?

   
 
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