Per la Kurtofsky Week
6thday –
Harry Potter / Hogwarts
Premessa: Mi sto
presentando con una flash, una FLASH!? Che impiastro che sono. Al solito,
volevo scrivere di meglio, ma sono tornata tipo verso le sette e trenta dall’università
e – una cosa tira l’altra – ho iniziato a scrivere dopo cena. Boh, non
lanciatemi troppi pomodori, mi raccomando.
Un
grazie a tutti quelli che perderanno due secondi a leggere quest’obbrobrio e un
grosso bacio a tutti.
Vale
P.S.
Il titolo è anche peggio. xD
~
Spying
Il Quidditch non
era uno sport che affascinava particolarmente Kurt Hummel.
Non si faceva altro che sudare, rischiando la pelle su quelle dannate scope
voltanti che, dal canto suo, proprio non sopportava, per il semplice fatto che il
volo e i suoi capelli non andavano per niente d’accordo. Ma, ecco, guardare i
ragazzi giocare era un’altra storia, soprattutto perché, la maggior parte del
tempo, la sua attenzione era rivolta ad una persona in particolare. Era un
ragazzo alto, di corporatura grossa e decisamente muscolosa, capelli castani,
corti, e una scintilla di vitalità che gli irradiava gli occhi color nocciola.
A
Kurt piaceva molto guardarlo giocare, perché era in quei momenti che lo vedeva
divertirsi veramente. Non nei corridoi, a scuola, al seguito del suo fidato
compagno Azimio, a fare stronzate, ma su quel campo
da gioco, sì invece. Kurt non riusciva proprio a spiegarsi cosa ci fosse di
bello in quello sport. Certo, adorava andare a fare il tifo, ma solo per avere
l’occasione di sfoggiare tutte le sciarpe rosso-oro del suo guardaroba.
‹‹Kurt››
una voce femminile lo fece sobbalzare, quel pomeriggio di fine novembre, in cui
aveva stupidamente deciso di rimanere ancora
un altro po’ ad osservare i passaggi precisi di quei giocatori. Si voltò
lentamente, come per assicurarsi che quella voce non fosse stato frutto della
sua immaginazione, e quasi gli si gelò il sangue nelle vene nel vedere l’espressione
minacciosa che gli stava rivolgendo Rachel Berry.
‹‹Che…
Che ci fai qui?›› farfugliò, cercando di non attirare l’attenzione dei ragazzi
in campo, dal suo posto all’ultima fila degli spalti.
‹‹Sono
venuta a controllare che tu non ti faccia pestare da quei bigotti di Serpeverde perché stai tentando di spiare la loro strategia
di gioco›› rispose la ragazza, portandosi le mani sui fianchi con fare
autoritario.
‹‹Ma
io non sto spiando la concorrenza›› precisò Kurt, con quanta più convinzione
riuscì a racimolare.
‹‹Anche
se volessi crederti, questo non cambierebbe il fatto che quelli là pensano esattamente questo di te››.
Kurt
aggrottò le sopracciglia ed incrociò le braccia al petto, apparendo agli occhi
dell’amica un bambino capriccioso.
‹‹Avanti››
soffiò Rachel, intenerita, avvicinandosi a lui e
prendendogli una mano, ‹‹Raccoglierai informazioni sulla squadra avversaria,
per Finn, un altro giorno›› e detto ciò, iniziò a
trascinarlo via dallo stadio.
Kurt
si guardò indietro, prima che il campo potesse sparire definitivamente dalla
sua vista, ed incontrò gli occhi di quel ragazzo che tanto lo affascinava.
Erano puntati su di lui, concentrati, mentre se ne stava immobile nel cielo, a
cavallo della sua scopa. Perse un battito in quell’istante, quasi certo che
quegli sprazzi di rosa sulle guance del Serpeverde
non fossero dovute alla fatica degli allenamenti, ma a ben altro.
Superò
l’ultima fila di posti e poi sparì oltre le scale che conducevano fuori dallo
stadio, sorridendo a causa dell’attenzione che gli era stata dedicata.
‹‹Dave!›› strillò Azimio, dal lato
opposto del campo.
‹‹Mmh?›› mugugnò il ragazzo, distogliendo lo sguardo dal
punto in cui era sparito Hummel.
‹‹La
pluff-!!››
Quell’avvertimento
non riuscì, però, ad fagli evitare il bernoccolo.
Fine.
Note conclusive: Sì, Dave è una Serpe. Tassorosso non
poteva essere, Grifondoro figuriamoci e Corvonero non mi convinceva. Tutto qui.
E
poi i Serpeverde sono fighi!
E
poi io sono Serpeverde in Pottermore.
:P