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Autore: Hummingbird    05/05/2012    4 recensioni
Allora, quelli che avevo già letto questa storia sapranno di cosa sto parlando, ma per quelli che non hanno mai aperto "Un viaggio indimenticabile, FullMetal Alchemist" questa storia risulterà tutta nuova. Mi spiego: quella che vado a narrare è la mia prima fic rivista e corretta, rigorosamente Royai. Spero di non commettere errori idioti, e di eliminare quei fastidiosi OOC che erano presenti prima. Detto questo, se volete aprite la mia storia, il primo capitolo attende impaziente di essere recensito!
Possibili OOC, anche se lievi: involontariamente, sto addolcendo il carattere di Riza :/
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Curiosità umana: non si dimentica un ricordo amaro.

Ormai, si erano tutti sistemati, nonostante la stanchezza che ormai li stava tormentando: strano, si erano svegliati piuttosto tardi, eppure sentivano le gambe cedere e la testa girare.

Inoltre, erano anche piuttosto curiosi di scoprire chi diamine fosse questo fantomatico generale; naturalmente, tutti tranne Roy: se quel tizio recava così tanto disturbo alla sua sottoposta, che andasse anche a morire all'inferno!

Arrivata l'ora della cena, Riza si avviò ai fornelli, dopo essersi infilata il grembiule blu che aveva portato Fuery, e incominciò a preparare la cena per tutti; nel frattempo, Rebecca incominciò ad apparecchiare, prendendosi tutta la calma possibile: portava i bicchieri, i piatti e tutto il necessario con una lentezza quasi snervante.

Fortuna che avevano preso l'intera carrozza: era bello avere tutto lo spazio per loro.

Il gruppetto si mise a tavola, peccato che, dopo nemmeno cinque minuti, tutto il mangiabile era già finito nello stomaco affamato dei militari, ormai così colmo da scoppiare.

-Mamma mia, questa è una manna dal cielo!- Esultò Havoc, avendo ormai la pancia più che piena -Bravissima Riza, non conoscevo questo tuo innato talento!-

La diretta interessata si voltò e sorrise cordiale al tenente -Grazie Jean, ma dovrai abbassare un po' il tuo livello di aspettative se continui a stare con Rebecc...- Purtroppo per Riza, uno schizzo d'acqua gelata arrivò dritto dritto sula sua frangia scompigliata: a quanto pare, la stessa Rebecca non aveva apprezzato la battuta...

-Touchè.- Disse la bionda sottovoce, cercando di asciugarsi il ciuffetto alla meno peggio.

L'altra mise su quel broncio da ragazzina che mai nessuno era riuscito a cancellare, nemmeno con tentativi disperati; Riza la conosceva molto bene, sapeva che quel lato da bambina non sarebbe mai sparito dal suo stesso essere...

-Oh, andiamo!- Disse cercando di farla sorridere, adottando quindi la tattica delle “scuse-forzate” -Scherzavo! Sei sempre la solita, possibile che le cose non cambino mai?- Sbuffò, mentre con un leggero colpo lasciava cadere un piatto accanto al lavello. Per due o tre minuti, il tempo necessario perchè Riza finisse di lavare i piatti, Roy e gli altri rimasero in un imbarazzante e statico silenzio, che fu interrotto sempre da colei che, a quanto sembrava, non aveva ancora finito il suo discorso.

-Va bene, adesso ho finito...- Mormorò infatti Riza, ritornando verso il tavolo -Penso che me ne andrò a letto, sto sinceramente crollando dal sonno. Dovrò aspettare che la frangia si asciughi, comunque...- Seccata, scoccò uno sguardo provocatorio verso Rebecca, che invece sorrise con arroganza; la bionda ricambiò lo stesso sorriso, e cominciò ad avviarsi verso quella camera che avrebbe dovuto dividere con Roy.

Entrando, si accorse subito che non si trovavano in un così orrendo scompartimento, infatti la stanza era molto graziosa: le tende color turchese incorniciavano il finestrino opaco, ormai rovinato dalle troppe intemperie che lo avevano scalfito; i muri erano di un bianco quasi stinto, che condiva l'atmosfera con quel pizzico di antico, che non guasta mai; anche il letto, sistemato in prossimità della piccola finestra, aveva un qualcosa di particolare. Riza, tranquillamente, cominciò ad infilarsi la camicia da notte, per poi sistemarsi sotto le lenzuola dando una leggera carezza al suo piccolo Hayate. Un po' turbata, s'incominciò a chiedere cosa stesse succedendo nell'altra stanza, dove sarebbero stati svelati i segreti del suo passato, ciò che interessava proprio lei. Cercò di rilassarsi, e di non pensare al racconto che Rebecca stava andando ad incominciare.

-Bene,- Cominciò la mora, appena citata, lanciando un'ennesima occhiata alla porta ormai chiusa della stanza di Riza. -Adesso posso parlarvi di quel generale, ma non aspettatevi una storia di felici circostanze, non piace nemmeno a me ricordare...-

Tensione palpabile” Pensò Roy irritato, puntando le sue iridi d'onice in quelle zaffiro di Rebecca, che non riuscì a sostenerne lo sguardo preoccupato e quindi abbassò di poco la testa.

-Beh, Grainer è stato il nostro professore all'accademia e non è mai stato uno stinco di santo: è uno di quegli uomini che non si fa mai scrupoli quando si parla di avvicinare una ragazza, senza nemmeno tener conto dell'età o della stessa volontà di quella; parlando chiaro, era uno di quei professori che provavano insistentemente ad adescare noi studentesse. Per quanto riguarda me e Riza, non ci ha mai risparmiato i suoi sermoni insopportabili e le sue estenuanti lusinghe, anche se non è una di quelle cose di cui ci si può vantare... -.

Sentendo uno strano silenzio governare l'ambiente, Rebecca sollevò la testa per controllare che stessero tutti seguendo; stupita, si ritrovò addosso lo sguardo allarmato dei presenti: inoltre, poteva quasi avvertire l'ira che ormai aveva conquistato l'animo di tutti, in particolare del colonnello.

-Non... Non è solo questo...- Sussurrò con voce strozzata. -Grainer è... Lui ha ucciso la madre di Riza.-

Boom, un macigno di dimensioni gigantesche distrusse tutto ciò che il cervello di Mustang riusciva ancora a concepire, per quanto poco fosse.

Impallidendo, si sporsero tutti verso la mora che ancora doveva concedere delle spiegazioni. -Che cosa hai detto?!-

-E' così, non abbiamo più dubbi su quest'argomento; Grainer stesso ci ha confessato la verità, ma Riza ha dovuto attendere per capirci qualcosa. Una volta, quando siamo entrate proprio nel primo anno dell'accademia, ho visto che dialogava con lei, e decisi di ascoltare anch'io, per quanto mi fu possibile ovviamente. Elogiandola, Grainer le disse che la sua bellezza tanto semplice riusciva quasi a surclassare quella della madre, e naturalmente lei si chiese come mai la conoscesse. Dovette aspettare ben due anni per capire...-

Una miriade di ricordi invase la mente già ostruita di Rebecca, che divenne annebbiata a causa di tutte quelle immagini sfocate: il momento in cui Riza le aveva rivelato ciò che si ricordava di quel giorno...


 

Era una bellissima giornata, di quelle che si presentano rare volte; una bimba, che aveva da poco compiuti i tre anni, convinse i suoi genitori ad andare alla spiaggia, perché voleva passare un po' di tempo insieme a loro e sfruttare quel bel sole caldo.

La sabbia era bianchissima, lo era sempre stata; il mare era mosso da una leggera brezza e su, in cielo, non c'era una nuvola.

-Papà, papà!- La voce della bimba ruppe il silenzio che dominava quello spiazzo tranquillo..

-Papà guadda che conchilla bellisshima che ho trovato!-

-Riza, tesoro, è davvero stupenda, ma si dice “conchiglia” non ''conchilla''.-

-Adesso non impotta papà! Mi dici dov'è mamma, così le porto la conchilla?-

-Sì, tesoro mio ora andiamo da mamma va bene?-

-Sì,Sì andiamo da mamma così le porto la conchilla!-

La piccola Riza, dai capelli dorati e splendenti, era davvero molto allegra e vivace, anche se aveva sempre avuto un'indole tranquilla. Ma i bambini, si sa, conservano tutte le loro energie per liberarle nei momenti più opportuni.. “Beata gioventù” pensò tra se e se il maestro Hawkeye, mentre con lo sguardo cercava la figura di sua moglie.

-Elizabeth, guarda che bella conchiglia che ha trovato la nostra bambi...-

L'esclamazione del maestro venne interrotta dell'apparire di un uomo, comparso dietro una collina. Hawkeye riconobbe la figura, ma rimase impietrito poiché l'altro aveva appena estratto una pistola. Lui si butto a terra con la figlia, ma l'omicida non stava puntando l'arma verso di loro.

Due colpi secchi e poi un tonfo... Finito.

-Papà!!! Perché ci sono i tuoni se le nuvole non le vedo?! Io ho paura dei tuon... Papà perchè piangi? Dov'è la mamm... - La bimba si girò e urlò appena vide la figura di sua madre: era a terra in un lago di sangue. -MAMMA!Mamma! Mamma perchè non mi rispondi... papà lasciami, lasciami andare, lasciami!-

 


 

-Questo è..- Ricominciò Rebecca, interrompendo quel flusso di ricordi ormai concluso -...Tutto quello che so di quell'uomo.- concluse.

-Scusami Reb,- Disse Havoc storcendo il naso, confuso – Ma se quell'uomo ha ucciso una donna senza una ragione più che plausibile, perchè è il vice del comandante supremo..?Cos'è Grumman è un idiota per cas..-

-No invece è molto astuto...- Tutti si girarono verso Roy, che aveva interrotto il tenente – Se tu dovessi controllare una persona e volessi farla sentire sempre un gradino più in basso di te, dov'è che la collocheresti?-

Ci fu il silenzio per un attimo, ma poi Breda ebbe un'intuizione- Ma certo come vice! È il modo più crudele che si ha per far capire ad una persona che sarà sempre un gradino sotto di noi!-

-Esattamente, era proprio quello che intendevo- concluse Roy -Bene ora vado a letto, buonanotte ragazzi e ricordatevi che, domani mattina, la sveglia sarebbe alle otto-.

Salutando, si avviò verso sua stanza e bussò; non ottenendo nessuna risposta, entrò: Riza stava dormendo nella parte del letto più vicina al muro, aveva una camicia da notte color del cielo che le arrivava fino al ginocchio e un piccolo maglioncino che le copriva le spalle. Intanto, Hayate si era comodamente sistemato ai piedi del letto, accanto alla stufetta.

Roy sorrise e, dopo essersi cambiato, si infilò sotto le coperte accanto al suo tenente.

Non aveva la minima intenzione di sfiorarla, lei che era fin troppo importante; dopo un attimo di indecisione, decise di abbracciarla delicatamente, per sentirla più vicina. Notò con piacere che lei, nonostante dormisse, si era accucciata premendo il viso sul suo petto; stupito, non riuscì a non sorridere.

-'Notte colonnello- Biascicò la ragazza crogiolandosi ancora tra le sue braccia.

-Buonanotte Riza- sussurrò lui, accarezzandole i capelli sciolti.

Era seriamente sorpreso, nonostante non fosse la prima volta che dormiva vicino alla sua Riza: quando era diventato cieco per quel tremendo periodo, la ragazza era stata vicina a Roy anche di notte, riconoscendo quale paura doveva provare il suo superiore quando si svegliava e, lì vicino, non poteva né vedere né sentire nessuno.

Eppure, non c'era mai stata una volta in cui lei si fosse lasciata stringere, nemmeno sfiorare; si stendeva accanto a lui, discretamente, e cercava di tenere quella distanza necessaria per entrambi, giusto quando bastava per far capire al suo colonnello di non scherzare troppo.

Chissà, forse su quel treno , che li cullava col suo ritmo tranquillo, potevano anche rilassarsi di più.

 

 

Piccolo angolo dedicato a me:

Alloooora, io sono viva XD Spero che a qualcuno piaccia questo capitolo, anche se non so se Riza sia troppo OOC, segnalatelo u.u

Adesso penso di lasciarvi, perché debbo (?!) scappare!

Arrivederci gente!

Hummingbird

  
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