E' un normale pomeriggio. Un sabato pomeriggio come gli altri. Questo sabato non esco. Non è differente dagli altri giorni; sono una persona che non ama la marmaglia, quindi preferisco il silenzio della mia cameretta, ovvero il mio mondo dove c'è solo ciò che mi piace e ciò che mi fa stare bene. Detto questo, si capisce che sono diversa. Uffa, questo aggettivo lo odio, mi perseguita da sempre o almeno da che ne ho memoria; mia madre Vanessa e mio padre Kaito hanno sempre detto che fin da quando ero piccola ero diversa dagli altri…perchè ero speciale.
Mentre gli altri bambini a 5 anni guardavano i cartoni animati, io guardavo documentari sulla natura, quando le bambine giocavano al gioco della famiglia, io restavo in disparte a fissare le nuvole o a leggere un libro. Eh già, a 5 anni sapevo già leggere. Mio padre era, ed è tuttora, un gran lettore quindi mi ha insegnato lui a leggere usando i libri per bambini, di cui appena capii le parole e il senso, gettai nella spazzatura.
Eh già, non c'è che dire, davvero speciale.......... uno speciale alieno.
I miei fratelli Kito e Lewis dicono che essere speciale porta a essere migliori e io in tutta risposta gli dico esattamente questo.
-“PER VOI E' FACILE DIRLO, NESSUNO VI EVITA E STATE SEMPRE CON I VOSTRI AMICI E TUTTI INSIEME SIETE ALLA PARI, IO INVECE NO!!!!!”- e di conseguenza ogni tanto perdo anche la voce; ogni santo giorno mi ripetono sempre la stessa frase però dopo se ci rifletto per bene, continuo sempre a vedere l'esclusione degli altri e un cervello sapientino con tanto di coscienza che, con una vocetta acuta da spaccare i timpani ti dice sempre la cosa giusta, ti rompe. Comunque, come avete capito, a casa mia siamo 5 persone. Mia madre Vanessa che è italiana,è bassa, i suoi capelli sono ramati e mossi, gli occhi verde chiaro.A volte è brava, altre no. Precisiamo che quel “A VOLTE” è causato dal suo pessimo carattere:irrascibile, piena di sé, egoista e quando dice una cosa deve essere sempre e solo quella.
Mio padre è tutt'altro (qui vale il detto “GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO”).
E' un uomo dolce, gentile, disponibile ed educato. Con me è un angelo e non si fa scrupoli a darmi il suo aiuto. Ha i capelli neri che con i suoi 55 anni stanno iniziando ad ingrigirsi, ma tanto solo alcune ciocche, gli occhi neri, che quando gli viene un idea iniziano ad avere il loro luccichio, il naso come quello di suo nonno, che io definisco amorevolmente "A PATATA", e le sue labbra sono sottili. Kito, il primogenito, è altissimo. Mi pare sia di 1.90 o qualcosa in più però in ogni caso, resta il più alto di tutta la famiglia. I capelli sono di un biondo scuro, che lui continua a definire biondo cenere, però questo termine mi da un che di triste, quindi per quanto possa essere giusto io non lo uso, gli occhi sono verde chiaro e il naso e la bocca sono quelli di un comune giapponese. Lewis, il mezzano, lo considero il più fortunato, perchè mi sembra il più bello tra tutti e tre. E' basso, snello, capelli neri e corti, occhi color nocciola, naso delicato e le labbra sottili. Infine io, l’alieno della famiglia Shizuka*.Sono alta 1.60. Ho i capelli color ebano, sempre scompigliati che arrivano a metà schiena, gli occhi castano scuro come la corteccia di un albero, il naso fino e le labbra carnose e lisce come petali. Sono formosa e proporzionata al punto giusto, e poi il “DULCIS IN FUNDO”, il mio particolare nome: Shizuka Saiaia no.
“Saya” per gli amici.
Praticamente escluso il nome, il comportamento e il fisico, con la mia famiglia non ho niente in comune. Bello no?!......... bello come una flebo mentre sei cosciente. Comunque oggi un nostro amico di famiglia viene a trovarci. Si chiama Kaien Cross. A me sembra un po' scemo però a ognuno il suo carattere. E' alto quanto mio padre, i capelli e gli occhi sono di un nocciola chiaro e le labbra fini. Ha un carattere particolare, tende sempre a strafare con la felicità che lo trattiene 24 ore su 24…
Hanno suonato alla porta, sicuramente è lui. Quello che mi piace di lui è che posso dargli del Tu anzi, la prima volta che lo vidi, mi impose che dovevo dargli del Tu, altrimenti si sarebbe sentito vecchio con il Lei. In conclusione posso chiamarlo come mi pare, al contrario dei colleghi di lavoro di mio padre; adorano sentirsi dare del Lei, si sentono importanti quando non lo sono neanche un po'. Comunque Kaien è qui per farmi da compagnia, perchè in casa sono da sola è mia madre, sotto la convinzione di Kito ha chiamato Kaien quasi come se fosse come un baby-sitter. Sto davanti alla porta perchè tocca a me aprire ed è da 10 minuti che sento quello snervante "Din-Din-Don-Dan" che mi ha rotto parecchio. Comunque, sto aprendo la porta e Kaien, con fare più euforico del solito mi saluta con un sorriso a 32 denti e mi guarda con quegli occhi color nocciola, cosi sexy. Per carità, io non ho una cotta per lui, per me è come un secondo padre e non nutro niente per lui, però quelli sono occhi che ti fanno sciogliere.
-Ciao Saya!!!!-ma crede che sia sorda o cosa?!
-Ciao Kay- questo nomignolo glielo ho dato la prima volta che lo vidi, avevo 4 anni e non riuscivo a dire bene il nome e visto che tutti ridevano della mia pessima pronuncia, inventai il soprannome sul momento ed è rimasto sempre quello. Ora da quel momento sono passato 10 lunghi anni. Ora ne ho 14 e faccio la prima superiore.
Fortunatamente questo pomeriggio non ho compiti, quindi posso godere a pieno il pomeriggio con quel hippy tanto simpatico ma anche un po' “baka”.
In "onore" -si fa per dire- del mio "grande ospite" ho preparato l'unica cosa che mi riesce bene così da non avvelenarlo con i miei piatti improvvisati, cioè: il tè.
Sono arrivata nel salone dove avevo lasciato Kay e mi sono seduta...... neanche il tempo di mettermi comoda che mi dice -Oggi che si fa?-
la mia educata risposta -Decidi tu-
-Bene speravo dicessi così, perchè devo farti una proposta-
Ok, ok, ok, adesso l'hippy mi spaventa........ è la prima volta dopo 10 anni che lo vedo veramente serio, sicuramente è qualcosa di molto importante.
-Spara- ammetto che vederlo così serio, mi fece aumentare la curiosità nel sapere cosa voleva; il più delle volte se ne esce con qualcosa di assurdo che precede il buffetto che gli do in testa.
-Ne ho parlato già con Kaito e Vanessa e per loro va bene, quindi basta la tua scelta..... senza giri di parole ti chiedo:vorresti entrare nella Cross Academy?-

* Ho pensato di usarlo come cognome perchè mi paceva molto :) comunque nella storia non è presente

L'angolino di Didichan:
Ok ecco il primo capitolo :)  
Kay: Autrice serve un discorso inaugurale e di buon aspicio
Io: O.O Ma come parli e poi non sono brava a fare i discorsi però ho preparato qualche pensiero giusto per tenerci occupati qualche istante *caccia dalla tasca dei jeans un fogliettino che apre e che diventa un cartellone*
Kay: ....meno male che devono essere pochi istanti, forse intendevi pochi millenni
Io: Non esagerare, così mi ferisci *triste* non l'ho sai che le ragazze sono delicate e sensibiliiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!! *esce la versione assasina*
Kay: Perdonooooooo!!!!!!!!!!
Io: bravo Kay *sorriso*

Vabbè tralasciando i miei bisticci con Kay vi dico che appena potrò pubblicherò il secondo cappy ma i nostri amati beneamini vampiri della Cross Academy 
Kay: La mia Accademia
Io: si la tua.............comunque i nostri amati vampiri della Accademia di Kaien non usciranno subito...... se la storia andrà come sul foglio ( perchè la scrive su carta..... mamma mia che moderna che sono) usciranno nel cappy 5.
Spero non l'ha prendiate a male
Al prossimo cappy ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu Didichan :)